Geremia viene inviato da Dio per cercare di salvare il suo popolo e Gerusalemme, ma il suo messaggio non viene ascoltato e il suo popolo viene sconfitto e deportato a Babilonia e Gerusalemme viene distrutta. Geremia obbedisce sempre al Signore e dice ciò che comanda a coloro che egli dirige; il risultato è che viene odiato e gettato in prigione. La storia di Geremia è una profezia della vita di Gesù. Il re Zedekia, che assomiglia a Pilato, consegna il profeta nelle mani dei notabili.
Geremia, gettato nel fango della cisterna, vive la sua passione. Dio gli viene incontro e lo salva attraverso una persona disprezzata per la sua condizione di straniero ed eunuco, l'etiope Ebed-Melech che, avendo compreso l'ingiustizia di cui è vittima il profeta, è l'unico che si avvicina al re per parlargli a nome di Geremia, che nella città assediata rischiava di essere dimenticato e di morire di fame. Rischia la sua vita e salva così quella di Geremia.
L'autore della lettera agli Ebrei, dopo aver citato gli innumerevoli testimoni della fede, da Abele a Enoc, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, fa riferimento ai numerosi testimoni anonimi che per la fede erano disposti a subire le prove, le torture e le esecuzioni più terribili.
All'inizio del capitolo 12 applica l'insegnamento a tutti noi e ci esorta a perseverare nell'impegno della vita cristiana, utilizzando l'immagine della corsa e quella dello sguardo fisso su Gesù. L'esempio decisivo è proprio quello di Gesù, che si propone agli ascoltatori di questo capolavoro dell'omelia cristiana, per esortarli: "Non stancatevi e non perdetevi d'animo". e resistere fino allo spargimento di sangue, cioè fino al possibile martirio.
Gesù rivela ai discepoli il suo stato d'animo: il desiderio di accendere un fuoco sulla terra e l'angoscia fino al compimento del battesimo che sta per ricevere. L'immagine del fuoco in alcuni passi dell'Antico Testamento indica l'efficacia della parola dei profeti: "Allora il profeta Elia si levò come un fuoco; la sua parola ardeva come una torcia". (Sir 48, 1); "Farò in modo che le mie parole siano come un fuoco nella tua bocca". (Ger 5, 14). Ha anche il significato di purificazione.
Il Battista aveva profetizzato che Gesù avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco. Il battesimo che Gesù sta per ricevere è un'immagine della sua passione, morte e risurrezione. Il peso di quel passaggio già lo angoscia ma, sapendo che incendierà la terra, si avvicina anche a quell'ora con grande desiderio. Il desiderio e l'angoscia di Gesù, sentimenti contrastanti e coesistenti, possono confortare tutti coloro che sono chiamati a dare la vita nella fedeltà alla volontà di Dio e che sperimentano gli stessi sentimenti contrastanti.
L'omelia sulle letture di domenica 20 domenica
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.