Commento alle letture dell'ottava domenica del Tempo Ordinario
Nella parte centrale del "discorso della pianura", Gesù aveva aperto ai suoi discepoli e ai pagani che lo ascoltavano la strada per diventare figli dell'Altissimo e per essere misericordiosi come il Padre. Parole centrali del messaggio di Gesù e del Vangelo di Luca. Gesù aveva espresso in termini positivi il programma di vita per i suoi discepoli, con diciassette imperativi esortativi: "...".Amate i vostri nemici, fate del bene a chi vi odia, benedite chi vi maledice, pregate per chi vi calunnia; offrite la vostra guancia, non negategli la tunica, date a chi vi chiede, non esigete da chi vi prende; fate agli uomini quello che vorreste fosse fatto a voi, amate, fate, prestate, siate misericordiosi, non giudicate, perdonate, date, misurate con liberalità.". Nella parte successiva del discorso, Gesù li mette in guardia da possibili pericoli spirituali nel loro rapporto con Dio e con i loro fratelli e sorelle nella fede.
Se non accettano la via della Misericordia e seguono altre vie, o si considerano migliori degli altri, o pensano di essere migliori del Maestro, allora saranno come ciechi, e se agiscono come guida saranno ciechi che guidano altri ciechi. Gesù usa questa immagine in Matteo parlando dei farisei. In Luca, Gesù lo usa per i suoi discepoli. Così capiamo che le deviazioni dei farisei non sono dominio esclusivo dei farisei, ma possono capitare anche ai cristiani. Nelle relazioni fraterne, chi non segue la via del non giudizio e della non condanna cade facilmente nella tentazione di volere la perfezione per i propri fratelli senza alcuna macchia negli occhi, ma anche senza fare riferimento a Dio e alla sua misericordia. Questa tentazione è paragonabile ad avere una trave nell'occhio, che acceca.
Paolo scrive ai Filippesi che si considera "... un uomo di mondo".Giudeo, figlio di Giudei; per la Legge, fariseo; per lo zelo, persecutore della Chiesa; per la giustizia derivante dall'osservanza della Legge, irreprensibile.". Ma dopo aver conosciuto Cristo considera tutte queste cose come "...".una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per amore suo ho perso tutte le cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.". Se abbandoniamo la ricerca della perfezione con le nostre forze e abbracciamo la via della sublimità della conoscenza di Cristo, allora possiamo aiutare un fratello a togliere la pagliuzza dal suo occhio. Non siamo più ciechi. Così portiamo i buoni frutti dell'amore di Dio, ricevuti e donati, che senza dubbio ci rivelano che l'albero è buono, anche se è difettoso. Gesù ci assicura che dal buon tesoro del cuore dell'uomo buono escono le buone azioni e le buone parole e i frutti dello Spirito: "amore, gioia, pace, magnanimità, gentilezza, bontà, bontà, fedeltà, gentilezza, autocontrollo".
Omelia sulle letture dell'ottava domenica del Tempo Ordinario
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.