Letture della domenica

Commento alle letture di domenica 24a domenica del Tempo Ordinario (B)

Andrea Mardegan commenta le letture della 24ª domenica del Tempo Ordinario e Luis Herrera tiene una breve omelia video. 

Andrea Mardegan-8 settembre 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Sulla strada per Cesarea di Filippo, racconta Marco, Gesù pone una delle sue domande caratteristiche per facilitare il dialogo: "Chi dice la gente che sono?".. Gli interessa l'opinione pubblica e che la sua sia conosciuta. Ma è più interessato al suo vero pensiero: "E voi che siete con me fin dal principio, che avete udito ciò che dico e visto ciò che faccio, che avete lasciato tutto per seguirmi: chi dite che io sia? 

Siamo nel mezzo del Vangelo di Marco e nel cuore del suo sviluppo. Lo scopo del Vangelo, dire che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, è espresso nelle sue prime parole (Mc 1, 1). Ma fino ad ora solo gli spiriti impuri avevano gridato "Tu sei il figlio di Dio".Gesù aveva ordinato loro di non dirlo a nessuno. Il culmine della rivelazione di Gesù come Figlio di Dio sarà espresso dal centurione romano sotto la croce: "Veramente quest'uomo era il Figlio di Dio".. Un dettaglio importante per i Romani, i primi destinatari del Vangelo di Marco.

Nel suo racconto, considerato il più antico dei quattro Vangeli e che rispecchia la predicazione di Pietro a Roma, nella frase con cui Pietro risponde a Gesù "Tu sei il Cristo".Non c'è l'aggiunta che leggiamo nel passo parallelo di Matteo: "Il Figlio del Dio vivente. Pietro qui dichiara solo che Gesù è il Messia atteso da Israele, il Cristo, l'unto. Va oltre le visioni popolari che vedono Gesù come un profeta impetuoso come Elia, o lo pensano come il Battista risorto dai morti. Ma non è ancora una dichiarazione di fede nella natura divina di Gesù. In ogni caso, Gesù dice loro di non rivelare a nessuno questa convinzione, perché la loro idea del Messia è ancora incompleta, così come quella di tutto il popolo, che cercherà di farlo re. Non lo associano alle profezie del servo sofferente di Yahweh. Ancor meno sanno come collegarlo al suo essere il Figlio di Dio. Secondo loro, il Messia avrà un percorso di gloria e di potere terreno; invece, Gesù rivela loro che avrà grandi sofferenze, sarà rifiutato dai capi religiosi del suo Paese, morirà e, dopo tre giorni, risorgerà. 

Pietro non sente la parola "risurrezione" e rifiuta la profezia di Gesù. Questo conferma che aveva ragione quando disse loro: "Non ditelo a nessuno". Peter, seguimi! Chi segue me deve prendere la sua croce. È proprio grazie a questa croce, rivelata qui per la prima volta da Gesù e rifiutata da Pietro, che il centurione riconoscerà il Figlio di Dio. Ogni discepolo di Cristo, non solo Pietro, ha lo stesso cammino del maestro, un cammino personalizzato: prendere la propria croce e seguirlo. Non esistono due croci uguali, ma tutte assomigliano a quella del Maestro e tutte "attirano" a Lui.

L'omelia sulle letture della domenica 24

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.

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