Inizia il viaggio di Gesù verso Gerusalemme, centrale nel Vangelo di Luca. In greco, Luca menziona tre volte il volto di Gesù. La "ferma decisione" di andare a Gerusalemme è espressa in questo modo: "Indurì il suo volto per camminare verso Gerusalemme".L'invio di corrieri: "Ha inviato messaggeri davanti al suo volto".e la causa del rifiuto dei Samaritani: "Perché il suo volto era in cammino verso Gerusalemme".
Luca ci mostra il volto di Gesù che rivela il volto del Padre. Il volto di Gesù sembra duro, ma in realtà è fermo nella sua decisione d'amore di dare la vita per tutti a Gerusalemme, tenace nella tenerezza e nella misericordia. Vuole resistere a coloro che si oppongono al piano di salvezza che si realizzerà lì.
I Giudei evitavano la Samaria sulla via di Gerusalemme perché i Samaritani erano miscredenti, ma Gesù la attraversa di proposito. Ha inviato dei messaggeri, forse gli stessi Giacomo e Giovanni, che, infastiditi dal suo rifiuto, chiedono a Gesù il permesso di far scendere il fuoco dal cielo per consumarli. Gesù si volta e mostra il suo volto, deciso a rimanere misericordioso, anche con coloro che lo rifiutano. Per rimproverare Giacomo e Giovanni, usa lo stesso verbo con cui scaccia i demoni. Coloro che vogliono impedire loro di camminare nella logica di Dio sono considerati da lui "Satana", come Pietro.
Luca racconta negli Atti: che la Samaria è la prima destinazione, dopo la Giudea, indicata da Gesù agli apostoli per la loro testimonianza; che durante la persecuzione di Saulo i cristiani fuggirono in Samaria, dove portarono la parola di Dio; che Pietro e Giovanni furono inviati lì e imposero le mani ai samaritani che ricevettero lo Spirito Santo: quello era il fuoco dal cielo che Gesù voleva per la Samaria.
Andare, camminare, seguire, sono parole frequenti in questo brano. Gesù insegna a tre aspiranti discepoli cosa tenere a mente per seguirlo. Se vogliamo seguirlo ovunque, Gesù ci avverte che non è un rifugio, una soluzione a tutti i problemi, un luogo protetto dalle difficoltà della vita, ma il contrario. Se, ascoltando la sua chiamata, gli diciamo che prima di seguirlo abbiamo corpi da seppellire, ferite, storie e incomprensioni del passato da risolvere, lui ci dice di mettere da parte questi fardelli e di andare in missione con lui.
In terzo luogo, ci incoraggia a liberarci dai condizionamenti delle persone che amiamo e che ci amano, ma che possono essere un ostacolo alla sequela di Gesù. I contadini che mettevano le mani sull'aratro guardavano in avanti, perché era il modo per raddrizzare il solco. Chi segue il Maestro deve anche guardare avanti, verso il futuro, verso la novità di vita che Egli è sempre capace di proporre e realizzare.
L'omelia sulle letture della domenica 13
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.