Letture della domenica

Letture Solennità del Corpus Domini (B)

Andrea Mardegan commenta le letture del Corpus Domini

Andrea Mardegan-2 giugno 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

"Mentre mangiavano". Mangiare insieme è molto importante per il nostro Dio. Gesù fa le cose importanti a tavola, i discorsi più commoventi, i miracoli più amati. Nel momento dell'unione, dell'intimità, della familiarità dell'amore. "Prese il pane". Ogni gesto è fissato per sempre nella memoria dei discepoli e passa nella memoria della Chiesa e della liturgia. Gesù prende il pane con la forza della sua volontà divina che attende da millenni questo momento, con il desiderio della sua volontà umana che anela a quest'ora. Vuole essere un tutt'uno con noi, nel corso della storia. Su un piano di parità con ciascuno di noi. Prende in mano la sua vita per offrirla a noi nella sua interezza. 

"L'ha spaccato". Spezzò il pane con le mani. Vuole che il suo corpo sacrificato diventi cibo divino per tutti. Che possa essere moltiplicato e distribuito. Perché con un solo pane diventiamo un solo corpo. "Gliel'ha data lui". Gesù dà il pane ai suoi: donare se stesso è il gesto supremo. 

È sempre stato dato, non si è mai tirato indietro. Disponibile per andare da una parte all'altra di quella terra, di quel lago. Ascoltare e spiegare. Ora si dona di nuovo, in un modo nuovo. Il dono di Gesù ci chiede e ci prepara al dono di noi stessi. "Prendi".. Si offre e si dona, ma ci chiede di prenderla. Avanzano pensierosi, commossi. È un dono di Dio, la sua grazia, ma la corrispondenza umana è necessaria. Prendere il cibo che Gesù ci offre, il suo pane che è il suo corpo per noi, per diventare una cosa sola con lui. 

Nella festa del Corpus Domini prestiamo maggiore attenzione alla seconda parte della frase di Gesù: questo è il mio corpo", "questo è il mio sangue", "questo è il mio sangue".L'Eucaristia, nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, ma ci colpisce che l'attenzione di Gesù sia, invece, sulla prima parte della frase, cioè su di noi. È incline a noi, vuole vivere con noi, essere in comunione con noi. Nel suo cuore siamo soprattutto noi: "Prendilo!". Secondo Marco, prima offre il calice ed essi bevono, e solo dopo dice: questo è il mio sangue. 

Il desiderio di Gesù di donarsi e di venire a noi è grande: prendete, bevete. Lo straordinario miracolo della Transustanziazione è quasi secondario. Ciò che conta è l'amore e il desiderio di unione, il resto è una conseguenza per Lui che può fare tutto. Oggi e in altre occasioni nella Chiesa adoriamo, preghiamo, portiamo in processione il corpo di Cristo, lo facciamo con gioia e fede, con gratitudine. 

Ma per Lui, viene soprattutto per nutrirci di sé, per diventare parte di noi, cibo che ci sostiene mentre viviamo la sua vita in mezzo al mondo e, quindi, che possiamo portare, con la nostra vita, nel mondo.

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