Commento alle letture della domenica XI
Gesù si trova a Cafarnao sul lago e va a insegnare in riva al mare. La folla è così grande che deve salire su una barca e da lì racconta parabole che spiegano i misteri del regno di Dio. Di questo discorso leggiamo due brevi parabole, dopo un passo della seconda Lettera ai Corinzi in cui Paolo ripete due volte l'espressione "pieno di buon umore".: "Fratelli, siamo sempre pieni di buon umore, pur sapendo che mentre abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore [...], pieni di buon umore".. È la fiducia in Dio che ci dà la grazia e semina in noi l'inizio del suo regno, garantendone la crescita.
La prima parabola è unica per Marco. "Il regno di Dio è come un uomo che semina sul terreno".. Gesù parla di grandi misteri soprannaturali usando semplici immagini umane. Così comprendiamo che il regno di Dio è nascosto nella nostra vita normale e che nelle realtà create scopriamo misteri soprannaturali: la creazione e la redenzione sono opera di Dio. "La terra produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il grano pieno nella spiga".in greco, la parola è automàtê, spontaneamente: la forza interiore della grazia divina che porta alla crescita. "Dormire o vegliare, notte e giorno, il seme germoglia e cresce. Come, lui stesso non lo sa". I contadini che ascoltano Gesù si riconoscono nelle sue parole: il loro è stato il gesto della semina; poi il seme cresce senza di loro.
Queste parole possono dare molta pace e serenità a chi ha ricevuto il seme del battesimo. Parabola da memorizzare e insegnare, superando il timore che possa essere troppo dolce o che possa favorire il quietismo spirituale. Al contrario, porta alla fiducia e all'abbandono in Dio. Può essere un antidoto efficace al pelagianesimo spirituale, che è sempre in agguato. "Quando il frutto è maturo, mandate subito la falce, perché la mietitura è venuta".Questa visione della fine della vita o della storia può infondere molta fiducia. La chiamata finale della morte arriva quando la maturità è avvenuta, quando siamo pronti.
La seconda parabola è incentrata sul contrasto tra la piccolezza dell'inizio - il granello di senape, secondo l'opinione popolare dei rabbini, era il più piccolo di tutti i semi della terra" - "il più piccolo di tutti i semi della terra" - "il più piccolo di tutti i semi della terra". e il risultato della crescita: gli ascoltatori di Gesù sanno che la pianta di senape sulla riva del lago di Tiberiade raggiunge i tre metri di altezza e gli uccelli possono nidificare lì. Tale è il Regno di Dio, la Chiesa, che Gesù sta seminando come un piccolo seme, e tale è il seme del Regno in ciascuno di coloro che lo ascoltano. Crescerà, darà frutti e riparerà.