Letture della domenica

Letture Giovedì Santo (B)

Il sacerdote Andrea Mardegan commenta le letture del Giovedì Santo (B) 

Andrea Mardegan-29 marzo 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Foto: L'Ultima Cena, di Leonardo da Vinci. ©Wikipedia Commons

Ricordiamo l'istituzione dell'Eucaristia, ma leggiamo l'inizio del 13° capitolo di Giovanni, che è l'inizio della narrazione dell'"ora di Gesù", alla quale Egli si stava preparando fin dall'inizio del Vangelo. Un'"ora" di ventiquattro ore, narrata in sette capitoli di Giovanni. 

L'"ora del passaggio da questo mondo al Padre": un passaggio immerso nell'amore estremo che Egli ha sempre avuto per noi e che, in quell'ora, si manifesta all'estremo, èis telosfino alla completa conformità: "Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine".. Giovanni non parla dell'Eucaristia, ma descrive la lavanda dei piedi. Ci dice che possiamo capire l'Eucaristia attraverso la lavanda dei piedi e viceversa. Cita Giuda, che prende il nome da una tribù di Israele, e Simon Pietro, scelto da Gesù come pietra su cui fondare la sua Chiesa. Gesù lava i piedi a tutto il popolo d'Israele e a tutta la Chiesa. In Giuda e Pietro siamo rappresentati tutti, il genere umano che Dio è venuto a salvare.  

Dio ci salva lavando i piedi. È il gesto di uno schiavo che non apparteneva al popolo eletto, ma è anche il gesto d'amore di una moglie verso il marito. Nel La storia del bellissimo Giuseppe e di sua moglie Asenethun'opera del I secolo d.C. che racconta la storia d'amore tra Giuseppe d'Egitto e sua moglie, leggiamo che Aseneth porta l'acqua per lavargli i piedi e Giuseppe le dice: "Che una delle cameriere venga a lavarmi i piedi".. Aseneth risponde: "No, signore, perché le mie mani sono le vostre mani e i vostri piedi sono i miei piedi, e nessun altro vi laverà i piedi".. "Allora Giuseppe prese la sua mano destra e la baciò, e Aseneth baciò il suo capo".. Nel gesto di Gesù vediamo l'amore totale di Dio per noi. 

Otto volte Giovanni cita il "lavare i piedi", e con otto verbi descrive l'azione di Gesù. È il numero della pienezza. Otto volte, perché come Pietro, facciamo fatica ad accettare che Dio ci ami così. Non si umilia, ma ama, e l'amore è umile. Gesù è Dio nella sua potenza: "Sapeva che il Padre aveva messo tutto nelle sue mani".A Pietro, che non accetta questa vera immagine di Dio, risponde con l'autorità di Dio: "Se non ti lavo, non avrai parte con me".. Nel "tutto" che Gesù tiene in mano, ci sono anche i nostri piedi, tutto il nostro camminare, la nostra stanchezza e la polvere. Togliendosi le vesti, fa liberamente ciò che faranno i soldati del Calvario, abbandona tutte le difese umane e si cinge con le vesti di un servo e con un asciugamano, che non lascerà mai, nemmeno quando si rivestirà di nuovo. Perché ha cominciato a lavare i nostri piedi e ad asciugarli, e non finirà fino alla fine della storia umana. 

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