Vaticano

La prima tappa della "missione di pace" vaticana in Ucraina si conclude con "risultati utili"

Il cardinale Matteo Zuppi è rientrato nella tarda serata di martedì 6 giugno in Vaticano dopo un breve viaggio a Kiev come inviato del Santo Padre.

Maria José Atienza-7 giugno 2023-Tempo di lettura: 2 minuti
ucraina zuppi

Foto: Zuppi a Kiev con il deputato ucraino Dmytro Lubinets ©OSV News/courtesy Ombudsman of Ukraine

L'arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi, ha concluso la sua visita a Kiev. La sua permanenza è stata di appena 30 ore, in quello che sembra essere il primo passo della missione vaticana di spingere per un accordo di pace tra Russia e Ucraina, a più di un anno dall'invasione del Paese confinante da parte della Russia.

Secondo la nota che la Santa Sede ha pubblicato sul ritorno del Il cardinale Matteo Zuppi, i risultati di questo "breve ma intenso" viaggio sembrano essere utili per "valutare i passi da compiere sia sul piano umanitario sia nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura".

Nelle ore che il cardinale, membro della comunità di Sant'Egidio, ha trascorso nella capitale ucraina, ha potuto intrattenere una serie di dialoghi chiave.

Particolarmente interessante sembra essere stato l'incontro del Cardinale con il Presidente Volodymyr Zelenskyi che, lo scorso maggio, ha visitato personalmente il Santo Padre.

La nota rilevava inoltre come "l'esperienza diretta delle atroci sofferenze del popolo ucraino a causa della guerra in corso sarà portata all'attenzione del Santo Padre".

Sebbene sia ancora prematuro valutare l'esito di questa missione, voluta personalmente da Papa Francesco, resta il fatto che si tratta della prima mossa diplomatica pubblica della Santa Sede. Il passo successivo, che corrisponderebbe a una visita in Russia, non è ancora stato confermato né dalla Santa Sede né dal governo di Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha infatti smentito che per il momento sia in programma un incontro tra Zuppi e il governo russo.

Sebbene il Papa si sia recato all'ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede all'inizio dell'invasione e abbia avuto colloqui con Zelenskij, il Passi diplomatici del Vaticano in questo conflitto sono stati caratterizzati da grande cautela.

Sebbene aleggi costantemente nell'aria dal marzo 2022, il Santo Padre non ha dato alcuna indicazione di un'imminente visita in Ucraina e Russia. Una possibilità che ha dichiarato in più occasioni di voler perseguire per servire la causa della pace.

Assistenza umanitaria e preghiera

Zuppi non è il primo inviato papale in Ucraina, ma è il primo cardinale con una missione specificamente diplomatica piuttosto che umanitaria. Poche settimane dopo l'inizio del conflitto, Francesco ha inviato nella regione I cardinali Czerny e Krajewski dal 7 all'11 marzo 2022. Di queste, l'ammonitore pontificio ha visitato il Paese altre tre volte, l'ultima nel dicembre 2022 per consegnare ai rifugiati generatori e indumenti termici per aiutarli ad affrontare l'inverno.

Inoltre, in questi oltre 28 mesi di conflitto, il Papa non ha smesso di chiedere preghiere per la pace tra Ucraina e Russia. Oltre a rinnovare il consacrazione dell'Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato della Vergine Maria, nel marzo 2022, il Papa ha avuto un affettuoso incontro con Sviatoslav Shevchuk,  l'Arcivescovo Maggiore di Kiev-Hali, che si è recato a Roma nel novembre 2022 per portare i sentimenti di Ucraina direttamente a Papa Francesco.

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.