È possibile concepire una Teologia che abbia come sua ramificazione e specializzazione l’aspetto “liturgico musicale”? O meglio, che possa portare i teologi ad approfondire gli elementi fondanti della musica liturgica? Per rispondere in maniera senz’altro affermativa a queste domande, dal 21 al 22 settembre è stato organizzato a Roma un workshop che vuole aprire nuovi prospettive di riflessione nelle scienze ecclesiastiche. In particolare, gli esperti voglio individuare il modo di accompagnare il “bel canto” legato alle celebrazioni liturgiche “nella sua profondità, nella sua altezza e nella sua vita”.
A questo riguardo, i promotori di questa nuova disciplina, che si riuniranno alla Pontificia Università della Santa Croce in presenza e in streaming, intendono proprio far emergere una teologia “fatta dall’esperienza della liturgia vissuta”. Una teologia liturgica, insomma, che “cerca di cogliere la scintilla del Cristo che viene incontro a noi in ogni celebrazione”.
In prospettiva, oltre a farne una disciplina da studiare con tutti i criteri metodologici della riflessione teologica, si vuole tentare di rendere familiare a ciascun fedele la musica liturgica, in modo che ogni partecipazione alla celebrazione sia sempre più profonda. Non si tratta di Musicologia – tengono a chiarire i promotori – ma una Teologia che sposa la Filosofia, la Musica e la stessa Musicologia nel suo metodo.
Nell’immediato invece, se inizia a svilupparsi come disciplina vera e propria, questa TLM (Teologia Liturgico Musicale) può servire come linea guida per i maestri di cappella, direttori di coro e musicisti, tali da renderli capaci di scegliere repertori ed esecuzioni musicali che siano adatti a ogni momento della celebrazione.
Spiegano ancora i promotori della TLM: “è necessario conoscere la teologia dei momenti specifici della Messa, ma anche – facendo un ulteriore passo avanti – la teologia dei momenti specifici di ogni singola Messa”, guardando al carattere teologico di ogni celebrazione specifica. Intesa in questo modo la Teologia Liturgico Musicale si converte in “una guida per far sì che la musica risponda veramente allo spirito dell’azione liturgica”, come auspicava già il Concilio Vaticano II nella Sacrosanctum Concilium.
L’appuntamento di Roma
Il workshop romano – che si svolgerà anche in streaming - riunirà esperti di diversi ambiti legati alla natura interdisciplinare di questa nuova materia: teologia, liturgia, filosofia, musica e musicologia. Il primo scopo sarà quello di avviare una riflessione epistemologica, per poter inquadrare bene, anche nell’ambito accademico, la TLM. In seconda istanza si vogliono mettere le basi per una ricerca accademica più approfondita su queste tematiche, con futuri congressi, diverse tipologie di esecuzioni musicali, premi per composizioni musicali, e così via.
L’iniziativa nasce nel contesto dell’MBM International Project, di cui è coordinatore il sacerdote Ramón Saiz-Pardo, attivo presso l’Istituto di Liturgia della Pontificia Università della Santa Croce. Interverranno alcuni docenti dell’Ateneo dell’Opus Dei, tra cui José Ángel Lombo; il Preside del Pontificio Istituto Liturgico di Roma, Jordi-A. Piqué; il Rettore della Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia, Robert Tyrała; Marco Cimagalli del Pontificio Istituto di Musica Sacra e Juan Carlos Asensio de la Escola Superior de Música de Catalunya. Prevista anche una meditazione musicale sull’Eucaristia.