Vaticano

Venticinque anni al servizio della comunicazione nella Chiesa

Il 26 febbraio si è celebrato il 25° anniversario della nascita della Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Un'entità accademica chiamata a servire la Chiesa attraverso la comunicazione e la trasmissione della fede.

Giovanni Tridente-28 febbraio 2021-Tempo di lettura: 3 minuti
università pontificia della Santa Croce

"Intelligenza creativa, passione per la comunicazione e amore per la Chiesa". Queste le parole del compianto Alfonso Nieto, asturiano scomparso nove anni fa (2 febbraio 2012) e uno dei motori della nascita degli studi universitari di giornalismo in Spagna e in Europa, che sono riecheggiate il 26 febbraio nell'Aula Magna "Giovanni Paolo II" della Pontificia Università della Santa Croce a Roma, per celebrare il 25° anniversario della Facoltà di Comunicazione Istituzionale, di cui Nieto è stato uno dei motori.

Ha ricordato il primo gruppo di professori, un gruppo molto ristretto, a partire dal primo decano, Mons. Mariano Fazio, oggi Vicario Ausiliare dell'Opus Dei e Vice-Rettore della Pontificia Università della Santa Croce. Il sacerdote argentino ha anche ricordato il fervore con cui il beato Alvaro del Portillo ha promosso la creazione di questa nuova realtà accademica nel panorama delle università pontificie romane, nonostante non fossero anni facili, sia dal punto di vista organizzativo che economico.

500 alunni

Nel 1996 c'erano solo 9 studenti, la maggior parte dei quali polacchi, e oggi la Facoltà può contare più di 500 ex alunni che servono la Chiesa praticamente in tutto il mondo. Sono stati protagonisti di una diretta streaming nel pomeriggio del 26 febbraio, in cui sono state ascoltate le loro testimonianze: servire in varie istituzioni ecclesiastiche in diversi continenti, dagli Stati Uniti al Benin, alla Slovacchia, all'India, al Venezuela, al Sudafrica e alla Croazia.

Al servizio della Chiesa e del Papa

Il nostro desiderio", spiega l'attuale preside della facoltà, Daniel Arasa, catalano che vive a Roma da più di 20 anni, "è sempre stato quello di preparare professionisti capaci di adattarsi alle continue innovazioni sociali nel campo della comunicazione, con una comprensione intelligente dei diversi progressi che si presentano sulla scena.

"Da un quarto di secolo cerchiamo di servire le Chiese locali, la Chiesa universale e il Papa: da San Giovanni Paolo II, con cui è nata questa Facoltà e che ci ha incoraggiato a una nuova evangelizzazione, a Benedetto XVI, che ha fatto tanto per sostenere intellettualmente la comunicazione della fede, a Papa Francesco, di cui seguiamo l'invito a vivere una Chiesa che va avanti".

Attualmente sono più di cento gli studenti iscritti alla Facoltà di Comunicazione Istituzionale nei tre cicli di studio offerti (Istituzionale, Licenza e Dottorato), tra cui sacerdoti, religiosi e laici provenienti da 38 Paesi. Ci sono 12 professori di ruolo e circa 30 professori collaboratori.

Una rivista ad accesso libero

Oltre all'insegnamento, la Facoltà ha dato nel corso degli anni un forte impulso alla ricerca, in particolare con la creazione della rivista accademica Comunicazione e cultura della ChiesaQuesta è una pubblicazione ad accesso libero, scritta in inglese e pubblicata da Taylor & Francis Publishers.

Webinar tematici

Nel frattempo, l'impegno della Facoltà non si ferma e, da aprile a maggio, la serie di webinar tematici legati alla 12ª edizione della Seminario professionale degli uffici di comunicazione della ChiesaIl rapporto, sul tema attuale della fiducia istituzionale, è stato presentato dalla Commissione europea.

Mooc in tre lingue

A maggio, il primo Mooc gratuito in tre lingue offerto dalla Facoltà, pensato per un pubblico non specializzato e incentrato sulle questioni specifiche della comunicazione istituzionale nella Chiesa.

Ringraziamento

Nella messa conclusiva della giornata di celebrazione dei primi venticinque anni della Facoltà, celebrata nella Basilica di Sant'Apollinare e concelebrata da un folto gruppo di studenti, professori e sacerdoti, monsignor Mariano Fazio ha ricordato nell'omelia la preghiera eiaculatoria che il beato Alvaro del Portillo era solito ripetere a ogni anniversario: "Grazie, perdonami, aiutami di più", riferendosi a tutti personalmente e come membri dell'istituzione accademica nelle varie funzioni.

Ha poi affidato il futuro di questa giovane istituzione al servizio della Chiesa universale e dell'intera società all'intercessione di Santa Caterina da Siena, patrona della Facoltà.

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