Il 29 gennaio, Papa Francesco ha pronunciato il tradizionale Discorso alla Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario della Rota Romana. In questa occasione il Santo Padre ha voluto proseguire sulla stessa linea del suo ultimo discorsoriguardo al la necessità che la fede illumini l'unione coniugale e come la sua mancanza possa influire sul matrimonio; inoltre, si evidenziano gli aspetti fondamentali dell'unione coniugale, che non si limitano ai coniugi, ma anche ai figli.
Procedimenti di invalidità
Prima di continuare questo commento, sarebbe utile avere un po' di contesto, poiché il Papa si riferisce al lavoro giudiziario svolto da giudici, uditori, avvocati e collaboratori di quel tribunale.La Corte d'Appello, che ha tra le sue funzioni principali quella di giudicare i procedimenti di nullità matrimoniale in tutta la Chiesa, cioè come corte d'appello.
In occasione dei due sinodi dei vescovi sulla famiglia, uno straordinario (ottobre 2014) e l'altro ordinario (ottobre 2015), Francesco ha accolto alcuni dei suggerimenti dei padri sinodali, tra cui "la necessità di renderli più accessibili e agiliLe procedure per il riconoscimento delle cause di nullità, eventualmente completamente gratuite, saranno". Così, l'8 dicembre 2015, il motu proprio "..." è entrato in vigore.Mitis Iudex Dominus IesusL'Esortazione apostolica "Sui processi per la dichiarazione di nullità del matrimonio per la Chiesa latina". Allo stesso modo, come risultato di entrambi i sinodi abbiamo l'Esortazione apostolica "...".Amoris Letitia".
Il bene della famiglia
A questo proposito, il Papa incoraggia i giudici a tenere conto del fatto che la bonum familiae (patrimonio familiare) non può essere contenuta in un capitolo o in una causa di nullità, ma va oltre, in quanto il bene della famiglia "è sempre e comunque il frutto benedetto dell'alleanza coniugale.La famiglia non può essere estinta in toto dalla dichiarazione di nullità, perché l'essere famiglia non può essere considerato un bene sospeso, in quanto frutto del disegno divino, almeno per la prole generata.".
Si pone quindi il problema: cosa succede ai figli di un matrimonio dichiarato nullo (cioè mai esistito)? Cosa fare quando uno dei coniugi non accetta la sentenza di nullità del matrimonio? Anche prima di una sentenza, possiamo trovare situazioni coniugali in cui un coniuge viene abbandonato dall'altro coniuge che intraprende una nuova relazione: "... cosa fare quando un coniuge non accetta la sentenza che dichiara la nullità del matrimonio?Come spiegare ai bambini che - ad esempio - la loro madre, abbandonata dal padre e spesso non disposta a stabilire un altro legame matrimoniale, riceve l'Eucaristia domenicale con loro, mentre il padre, convivente o in attesa di una dichiarazione di annullamento del matrimonio, non può partecipare alla mensa eucaristica?".
Distinguere il diritto dalla pastorale
Papa Francesco solleva situazioni reali e dure, molto difficili da risolvere. Occorre distinguere tra l'aspetto giuridico e quello pastorale.La Corte di Cassazione non intende dire che i giudici debbano ignorare le conseguenze di una sentenza che dichiara la nullità di un matrimonio. A tal fine, si fa riferimento a Amoris LetitiaAl n. 241 presenta alcuni criteri da tenere in considerazione, tra cui si evidenzia la cura della parte più debole, come il coniuge maltrattato o abbandonato o i figli minori; mentre al n. 242 si consiglia che "... la parte più vulnerabile è il coniuge maltrattato o abbandonato, o i figli minori".un particolare discernimento è indispensabile per l'accompagnamento pastorale i separati, i divorziati, gli abbandonati. Il dolore di coloro che hanno subito una separazione, un divorzio o un abbandono ingiusti, o che sono stati costretti a interrompere la convivenza a causa degli abusi del coniuge, deve essere particolarmente accolto e apprezzato.".
Vale a dire, il problema non si esaurisce con la sentenza, ma ora toccherà a noi accompagnare le persone che ne sono più colpite. Per questo motivo, Francesco si rivolge anche ai vescovi e ai loro collaboratori, esortandoli a seguire la stessa linea: "... i vescovi e i collaboratori dei vescovi devono essere i destinatari dei vescovi e dei loro collaboratori".È più che mai urgente che i collaboratori del vescovo, in particolare il vicario giudiziale, gli operatori della pastorale familiare e soprattutto i parroci, si sforzino di esercitare questa diaconia di protezione, cura e accompagnamento del coniuge abbandonato ed eventualmente dei figli che soffrono per le decisioni, per quanto giuste e legittime, di annullamento del matrimonio.".
Gratuità e brevità
Infine, l'obiettivo era quello di per rafforzare due idee presenti nella riforma di Papa Francesco sui procedimenti di annullamento del matrimonio: processi gratuiti e procedimenti più brevi davanti al vescovo.
Da un lato, egli sottolinea che quando una richiesta soddisfa tutti i requisiti prescritti dalla legge e deve essere esaminata con il processo più breve, questo deve essere fatto e non evitato perché sarebbe un danno economico per gli avvocati o per il tribunale; inoltre, il vescovo è e deve agire come giudice di tale processo, che consiste in un processo straordinario e per motivi evidenti e di rapida dimostrazione.
Nel prefazione della m.p. "Mitis Iudex Dominus Iesus"Papa Francesco ha espresso chiaramente la sua preoccupazione di che i fedeli possano conoscere la reale situazione del loro matrimonio attraverso processi più agili e accessibiliIl principio dell'indissolubilità del matrimonio, il diritto di impugnare la sentenza di nullità, nonché la necessità di certezza morale da parte del giudice per dichiarare un matrimonio nullo.
Tuttavia, sembra che questa riforma non è ancora completa e il Santo Padre vede la necessità di chiarire alcuni punti e, soprattutto, non perdere di vista la cura pastorale con cui tutti - vescovi, sacerdoti, giudici, collaboratori, ecc. - devono agire di fronte al sacramento del matrimonio e della famiglia.