Vaticano

Francesco: "Cosa significa mettere al centro i più vulnerabili?".

Con questa domanda, il Papa invita a rispondere con un video o una foto, scrivendo a [email protected] o interagendo sui social media della Sezione Migranti e Rifugiati in occasione della 108ª Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati, prevista per domenica 25 settembre 2022.

Antonino Piccione-9 giugno 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
migranti

Foto: migranti che cercano di attraversare il confine con gli Stati Uniti a El Paso. © CNS photo/Jose Luis Gonzalez, Reuters

È il Papa, in prima persona e in primo piano, a porre la domanda diretta: Cosa significa mettere al centro i più vulnerabili? Questa domanda apre la video pubblicato nell'ambito della campagna di comunicazione promossa dalla Sezione Migranti e Rifugiati. La sezione, che fa capo al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, l'ha resa nota in occasione della 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in programma domenica 25 settembre 2022.

In essa il Papa invita a costruire un futuro inclusivo, un futuro per tutti in cui nessuno debba essere escluso, soprattutto i più vulnerabili, come i più poveri e i più vulnerabili. migrantirifugiati, sfollati e vittime della tratta.

Il Santo Padre incoraggia ad ascoltare le testimonianze dei diretti interessati, come quella della giovane migrante venezuelana Ana, che grazie all'aiuto della Chiesa ha ricostruito una nuova vita in Ecuador con la sua famiglia.

L'invito di Papa Francesco è rivolto a tutti. È quindi possibile rispondere alla domanda "Cosa significa mettere i più vulnerabili al centro?" con un video o una foto, scrivendo a [email protected] o interagendo sui canali social media della Sezione Migranti e Rifugiati.

La Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati

"In vista della 108ª Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati, la Sezione Migranti e Rifugiati", si legge nel comunicato stampa, "sarà lieta di ricevere testimonianze scritte o multimediali e fotografie da parte di Chiese locali e altri attori cattolici che presentino il loro impegno comune nella cura pastorale dei migranti e dei rifugiati".

La Chiesa celebra la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati dal 1914. È un'occasione per mostrare preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide e per sensibilizzare sulle opportunità che la migrazione offre. Ogni anno la GMMR si celebra l'ultima domenica di settembre; nel 2022 si celebrerà il 25 settembre. Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio annuale è "Migrazioni e migranti".Costruire il futuro con migranti e rifugiati".

Il 20 maggio, in un messaggio alla Commissione cattolica internazionale per le migrazioni, Papa Francesco ha esortato la Chiesa a "servire tutti". Incoraggia inoltre a "lavorare instancabilmente per costruire un futuro di pace", soprattutto per coloro che fuggono, che devono essere accolti, protetti e amati.

Ha sottolineato gli sforzi compiuti negli ultimi 70 anni e in particolare "per aiutare le Chiese a rispondere alle sfide del massiccio sfollamento causato dal conflitto in Ucraina".

"Si tratta", ha osservato il Papa, "del più grande movimento di rifugiati che abbia avuto luogo in Europa dalla Seconda guerra mondiale". 

Il testo del messaggio cita anche "i milioni di richiedenti asilo, rifugiati e sfollati in altre parti del mondo, che hanno un disperato bisogno di essere accolti, protetti e amati".

Questa emergenza pone la Chiesa in una servizio e posizione di ascoltoma anche di impegnarsi a "lavorare instancabilmente per costruire un futuro di pace".

Il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale

Da qui l'indicazione di alcune linee guida come l'importanza dell'impegno comune ad "accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati". Francesco ha anche ricordato che la Commissione, nella sua costituzione apostolica Praedicate Evangeliumè posta sotto la competenza del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, "affinché la sua natura e la sua missione siano salvaguardate secondo i suoi principi originari".

Un'altra indicazione importante è quella di incoraggiare lo sviluppo e l'attuazione di progetti pastorali sulla migrazione. A questo si aggiunge la formazione specializzata degli operatori pastorali nel campo delle migrazioni, "sempre al servizio delle Chiese particolari e secondo le proprie competenze".

Un compito che il Papa ha definito "ad intra". All'esterno, "ad extra", la Commissione deve offrire programmi specifici in grado di rispondere alle sfide globali, svolgendo anche attività di advocacy.

Infine, si impegna per "un'ampia sensibilizzazione internazionale sulle questioni migratorie, al fine di incoraggiare il rispetto dei diritti umani e la promozione della dignità umana secondo gli orientamenti della dottrina sociale della Chiesa".

L'autoreAntonino Piccione

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