Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, insieme a Giorgio Demetrio Gallaro, arcivescovo segretario, hanno indirizzato una lettera per chiedere di contribuire alla colletta del Venerdì Santo per aiutare la Terra Santa.
Come i pellegrini a Gerusalemme
"In ogni Settimana Santa", esordisce il cardinale Sandri nella sua lettera, "ci presentiamo idealmente come pellegrini a Gerusalemme e contempliamo il mistero di nostro Signore Gesù Cristo, morto e risorto. L'apostolo San Paolo, che ha avuto un'esperienza viva e personale di questo mistero, nella Lettera ai Galati Arriva a dire: "Vivo per la fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20). Tutto ciò che l'Apostolo ha sperimentato è anche il fondamento di un nuovo modello di fraternità, che deriva dall'opera di riconciliazione e pacificazione compiuta dal Crocifisso tra tutti i popoli, come scrive San Paolo nella Lettera agli Efesini".
Le strade deserte intorno al Santo Sepolcro e alla Gerusalemme Vecchia hanno fatto eco alla piazza San Pietro, deserta e bagnata dalla pioggia, attraversata dal Santo Padre il 27 marzo 2020.
Scheda. Leonardo Sandri
Sandri sottolinea che nell'anno 2020 Papa Francesco ha voluto ricordarci le conseguenze di questo dono della riconciliazione, e lo ha fatto attraverso l'enciclica Fratelli tutti. Con questo testo il Papa, partendo dall'esperienza profetica proposta da San Francesco d'Assisi, vuole aiutarci a leggere alla luce del principio di fraternità tutte le nostre relazioni e tutti gli ambiti della nostra vita: religioso, economico, ecologico, politico, comunicativo.
La fondazione del Calvario
"Il fondamento del nostro essere tutti fratelli e sorelle", afferma, "si trova propriamente sul Calvario, il luogo in cui, attraverso il dono estremo dell'amore, il Signore ha interrotto la spirale dell'inimicizia, ha spezzato il circolo vizioso dell'odio e ha aperto per ogni uomo e ogni donna la via della riconciliazione con il Padre, tra tutti gli uomini e con la realtà stessa della creazione".
Evocando la situazione che ha portato alle circostanze straordinarie della pandemia, Sandri sottolinea che "le strade deserte intorno al Santo Sepolcro e alla Gerusalemme Vecchia facevano eco a Piazza San Pietro, deserta e inzuppata dalla pioggia, attraversata dal Santo Padre il 27 marzo 2020, che camminava verso il Crocifisso, davanti al quale tutto il mondo era in ginocchio, implorando la fine della pandemia e facendo sentire tutti uniti nello stesso mistero di dolore".
Un anno di prova
È stato quindi un anno di prova, così come lo è stato per la Città Santa di Gerusalemme, per la Terra Santa e per la piccola comunità cristiana che vive in Medio Oriente e che vuole essere luce, sale e lievito del Vangelo. Nel 2020 i cristiani di quelle terre soffrirono un isolamento che li fece sentire ancora più lontani, lontani dal contatto vitale con i loro fratelli e sorelle provenienti dai diversi Paesi del mondo.
Hanno subito la perdita del lavoro, a causa dell'assenza di pellegrini, e la conseguente difficoltà a vivere dignitosamente e a provvedere alle proprie famiglie e ai propri figli. In molti Paesi, le continue guerre e le sanzioni hanno aggravato gli effetti stessi della pandemia. Inoltre, è venuto a mancare anche parte del sostegno finanziario garantito ogni anno dall'Appello di Terra Santa, a causa delle difficoltà in molti Paesi di poterlo realizzare nel 2020.
Il buon samaritano
La lettera prosegue unendosi alle intenzioni di Papa Francesco, che "ha offerto a tutti i cristiani la figura del Buon Samaritano come modello di carità attiva, di un amore che mostra iniziativa e solidarietà". Ci ha anche incoraggiato a riflettere sui diversi atteggiamenti dei personaggi di questa parabola, per superare l'indifferenza di chi vede il fratello o la sorella e passa oltre: "Con chi ti identifichi? La domanda è cruda, diretta e decisiva: a quale di loro assomigliate? Dobbiamo riconoscere la tentazione che ci circonda di trascurare gli altri, soprattutto i più deboli. Diciamolo, siamo cresciuti sotto molti aspetti, ma siamo analfabeti nell'accompagnare, curare e sostenere i più fragili e i più deboli nelle nostre società sviluppate. Siamo abituati a guardare dall'altra parte, ad ignorare le situazioni finché non ci colpiscono direttamente" (Fratelli tutti, 64)".
Dalla parabola del Buon Samaritano, con chi ti identifichi? La domanda è cruda, diretta e decisiva.
Scheda. Leonardo Sandri
"La Colletta per la Terra Santa 2021 sia per tutti noi un'occasione per non distogliere lo sguardo, per non passare oltre, per non disinteressarci delle situazioni di bisogno e di difficoltà dei nostri fratelli e sorelle che vivono nei Luoghi Santi. Se venisse a mancare questo piccolo gesto di solidarietà e condivisione (San Paolo e San Francesco d'Assisi lo chiamerebbero "restituzione"), sarebbe ancora più difficile per tanti cristiani di quelle terre resistere alla tentazione di lasciare il proprio Paese; sarebbe faticoso sostenere le parrocchie nella loro missione pastorale e continuare l'opera educativa attraverso le scuole cristiane e l'impegno sociale a favore dei poveri e degli afflitti".
Cura dei luoghi sacri
È chiaro che le difficoltà dell'ultimo anno non sono mancate: "le sofferenze dei tanti sfollati e rifugiati che sono stati costretti a lasciare le loro case a causa della guerra hanno bisogno di una mano che versi il balsamo della consolazione nelle loro ferite". Infine, non dobbiamo rinunciare al compito di curare i Luoghi Santi, che sono una testimonianza concreta del mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio e dell'offerta della sua vita, fatta per il nostro amore e per la nostra salvezza".
In uno scenario così difficile, segnato dall'assenza di pellegrini, "sento il dovere di fare mie", continua il Cardinale, "ancora una volta, le parole che l'Apostolo delle Genti rivolse ai Corinzi duemila anni fa, invitandoli a una solidarietà che non si basa su ragioni filantropiche ma cristologiche: 'Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, che pur essendo ricco, si è fatto povero per noi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà'" (1 Corinzi 2.000 anni fa, p. 4).2 Cor 8,9)".
Chi semina abbondantemente, raccoglierà abbondantemente.
"E dopo aver ricordato il principio dell'uguaglianza, della solidarietà e della condivisione dei beni materiali e spirituali, l'Apostolo aggiunge parole eloquenti, oggi come allora, e che non hanno bisogno di commenti: "Ma io vi dico: chi semina con parsimonia raccoglierà con parsimonia; chi semina con abbondanza raccoglierà con abbondanza. Ognuno faccia come vuole in cuor suo, non a malincuore o per costrizione, perché Dio ama chi dà volentieri. E Dio è in grado di aumentare in voi ogni genere di grazia, affinché, avendo sempre abbastanza in ogni cosa, possiate abbondare in ogni opera buona" (2 Cor 8,9)".