È passata quasi inosservata una notizia che avrebbe dovuto essere letta con attenzione tra le righe di un'intervista rilasciata da Papa Francesco in una pubblicazione di recente pubblicazione. Si tratta della probabile nascita, ancora senza dettagli concreti, di un nuovo organismo vaticano di natura prettamente culturale, che potrebbe prendere il nome di "Mediateca Apostolica Vaticana".
Si tratterebbe di un Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata del patrimonio audiovisivo storico dei vari organismi della Santa Sede e di tutta la Chiesa, sul modello di quello esistente. Archivio Apostolico Vaticano -La Biblioteca Apostolica Vaticana, un tempo chiamata "Segreta", che conserva e promuove atti e documenti relativi al governo della Chiesa universale, e la Biblioteca Apostolica Vaticana, la cui prima origine risale al IV secolo.
Come abbiamo detto, il Papa lo ha annunciato tra le righe nell'intervista rilasciata a monsignor Dario Edoardo Viganò, già prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, in occasione del libro Lo sguardo: porta del cuore (Lo sguardo: porta del cuore)dedicato al cinema neorealista, di cui il Pontefice si è sempre dichiarato un grande estimatore, citando spesso nei suoi discorsi e nelle sue omelie riferimenti a questa cultura, che considera di forte valore testimoniale.
Da parte sua, l'autore del libro, oltre a insegnare cinema e a essere attualmente vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali della Santa Sede, è anche autore di film e documentari e in passato ha diretto per diversi anni la "Fondazione Ente dello Spettacolo" della Conferenza Episcopale Italiana, fino al suo arrivo in Vaticano come responsabile della riforma dei media vaticani.
Non è quindi difficile prevedere che a Viganò possa essere affidata l'organizzazione di questo nuovo organismo, che gode del favore del Santo Padre e che potrebbe servire a rivalutare un patrimonio di fonti audiovisive storiche che in passato hanno rappresentato anche un alto livello religioso, artistico e umano, soprattutto se pensiamo alle famose "sale della comunità" presenti praticamente in ogni parrocchia.
Nell'intervista Papa Francesco parla anche della necessità che abbiamo oggi di "imparare a guardare! Dopotutto, di fronte alla paura e allo scoraggiamento causati, per di più, dalla recente pandemia, ciò di cui c'è bisogno nella Chiesa e nel mondo sono "occhi capaci di penetrare il buio della notte, di guardare oltre il muro fino all'orizzonte".
Il Papa pensa a "una catechesi dello sguardo, una pedagogia per i nostri occhi che spesso sono incapaci di contemplare in mezzo alle tenebre la 'grande luce' che Gesù viene a portare". Una riflessione sullo sguardo, insomma, "che si apre alla trascendenza", a cui il cinema neorealista, che in molte delle sue produzioni ha provocato la coscienza degli spettatori, può senza dubbio contribuire.
D'altra parte, Papa Francesco si è detto convinto che "l'arte del cinema è riuscita a illuminare il tessuto degli eventi per rivelarne il significato profondo". Così, la missione della nuova Mediateca Apostolica Vaticana, che è stata annunciata e probabilmente sarà annunciata a breve, sembra essere tracciata.