Scrivere del cammino sinodale dopo il giorno di Pentecoste, quando tutta la Chiesa riceve un'effusione di Spirito, è molto provvidenziale. La liturgia di questa solennità, con la famosissima sequenza Veni, Sancte Spiritus! è invocare l'azione del Paraclito, in tutta la sua potenza, affinché la vita ecclesiale, nel suo insieme, sia rinnovata, piena di amore e di santità. Come è facile allora parlare del cammino della Chiesa.
Perché la Chiesa - ci ricorda costantemente Papa Francesco, che è il primo motore del cammino sinodale - non ha senso in sé. Per sua stessa essenza, guarda al di fuori di sé, cioè ha bisogno dell'Amore Trinità per la sua esistenza. Seguendo l'immagine classica dei Padri: è come la luna, che ha bisogno del sole per dare luce.
Aprirsi alla grazia divina
Ricordiamo, infatti, l'immagine liturgica di una "luna perfetta" in riferimento alla Chiesa aperta alla grazia divina. Il canto gregoriano ha magistralmente dato forma musicale a questa immagine della Chiesa che risplende, piena, piena di luce, quando lascia agire lo Spirito Santo, come una "luna piena" nel cielo stellato.
Chi ci sta leggendo in questo momento del cammino sinodale potrebbe pensare che siamo andati troppo oltre. E, di fatto, stiamo toccando il cuore del processo che Papa Francesco sta promuovendo e che, il prossimo ottobre 2021, celebrerà la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il calendario è stato presentato questa settimana sotto la guida di Mario Grech, cardinale segretario del Sinodo, a tutti i media. Ha annunciato con gioia il progetto, cioè il cammino che tutti i credenti in Gesù Cristo, insieme al Papa e a tutta la Chiesa, seguiranno per andare a Dio uniti nella fede, nella speranza e soprattutto nell'amore.
Si tratta di "trasformare il Sinodo nello spazio del Popolo di Dio".Il cardinale Grech ha spiegato ai media. Il progetto prevede tre fasi: diocesana, continentale e universale, nei prossimi tre anni. Il 9 e 10 ottobre, con il Papa in cattedra, inizierà la prima fase, invitando tutto il Popolo di Dio a partecipare. Così, per la prima volta nella sua storia, il Sinodo parte dalle chiese locali e chiama tutti a un profondo rinnovamento della vita personale. Questo è chiamato "cammino sinodale integrale", perché non esclude nessuno dei membri del Popolo di Dio dalla partecipazione. Non è difficile in questi giorni trovare uno schema delle fasi in cui si articolerà il cammino del Sinodo. Diciamolo in termini teologici: si tratta di riflettere sull'identità cristiana all'interno del cammino comune della Chiesa, una comunione di vita e di fede, di amore e di speranza. Ciò implica la condivisione dei beni donati dallo Spirito Santo.
Questa è la grandezza della vocazione cristiana: chiamarci ed essere veramente figli di Dio. Ma è lo Spirito Santo che ha la responsabilità di portare a compimento questa chiamata. Nessuno può essere lasciato indietro, quindi, e questo è ciò che il viaggio sinodale ci ricorda ancora e ancora. Ecco perché Papa Francesco vuole includere nel Sinodo la voce dei fedeli, grandi e piccoli, più o meno preparati, uomini e donne, la voce di tutti, insomma, perché la voce dei fedeli raccoglie un senso molto importante della vita della Chiesa, quel senso che tradizionalmente viene chiamato sensus fideliumIl famoso "naso cattolico" che individua intuitivamente la verità e l'errore nella vita dei cristiani. Nell'espressione più teologica: discernere sotto "l'assistenza dello Spirito alla sua Chiesa".
Che Cristo viva nella Chiesa
Questo è il grande obiettivo del cammino sinodale: che Cristo viva in noi, che Cristo viva nella Chiesa. È un appello affinché nessuna comunità credente, per quanto isolata geograficamente, sia lasciata ai margini del processo di rinnovamento. Nel nostro tempo, con l'espansione sociale e l'emigrazione di molte popolazioni, si sta verificando questo fenomeno di diffusione. Che ci piaccia o no, nel mondo c'è una grande mobilità sociale, ma la vita della Chiesa è comunione, congregazione personale dello Spirito nella santità dell'amore.
Possiamo ora spiegare brevemente il significato di questa Assemblea sinodale. Il cardinale segretario lo ha spiegato facendo riferimento ai tre principi fondamentali del cammino sinodale: comunione, partecipazione e missione.
Su ognuna di queste dimensioni della vita del credente si è detto molto e si continuerà a farlo nei prossimi anni, perché sono i concetti fondamentali che, dal punto di vista ecclesiologico, si evidenziano in questa epoca della Chiesa. Possiamo anche parlare di radici storiche, del suo rapporto con il Concilio Vaticano II. Papa Francesco ha voluto dare un'impronta personale al cammino della sinodalità, passando da un "Sinodo evento" a un "Sinodo processo", a un cammino, in pratica, che muove tutti. Ora, però, Francesco ha aggiunto una nuova conseguenza, che è la partecipazione di tutti. La ripetuta insistenza, si potrebbe quasi dire maccheronica, sul fatto che sia il popolo di Dio a prendere la guida di questo cammino sinodale, indica qualcosa di molto fondamentale per i prossimi anni. Il centro di questo cammino non è la Gerarchia, non è il Papa - anche se ne è il principale promotore -, non è il Sinodo, ma è "ogni singolo credente in Cristo" che deve avanzare in questo cammino di comunione, partecipazione e missione.
Lo diciamo già in una frase sintetica che è appunto il nostro titolo: "Un cammino nello Spirito" per tutti i credenti, verso la comunione in Cristo.
Il nuovo "itinerario sinodale
La XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione, era previsto per ottobre 2022. Il Papa ha ora deciso una nuova data e una procedura unica, quella di un "itinerario sinodale" che porterà all'Assemblea nell'ottobre 2023.
Il tour si articolerà in tre fasi: una fase diocesana, una fase continentale - con due Instrumentum Laboris e uno universale. Si aprirà nell'ottobre 2021, in Vaticano (il 9 e il 10) e in ogni diocesi (il 17).
La fase diocesana si svolgerà da ottobre 2021 ad aprile 2022; saranno coinvolte le diocesi e le Conferenze episcopali. Al termine di questa fase, la Segreteria generale del Sinodo elaborerà la prima Instrumentum Laboris (prima di settembre 2022). La fase continentale durerà da settembre 2022 a marzo 2023; successivamente (ed entro giugno 2023), la Segreteria generale del Sinodo redigerà la seconda fase continentale. Instrumentum Laborise inviarlo ai partecipanti all'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Ciò avverrà nell'ottobre 2023, secondo le procedure previste dalla Costituzione Apostolica. Episcopalis Communio.