Vaticano

Il Papa incoraggia a "parlare con lo Spirito Santo, che ci dà la vita eterna".

All'udienza generale del mercoledì di oggi, Papa Francesco ci ha incoraggiato a "parlare con lo Spirito Santo", che "ci dà la vita in Cristo, ci rende figli di Dio e ci dà la vita eterna". Provate a raccontargli le nostre storie e vedete come va". Ha anche ricordato la Domenica Missionaria Mondiale, con la canonizzazione di quattordici Beati, e ha pregato per la pace.

Francisco Otamendi-16 ottobre 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
Papa Francesco

Il Papa saluta i pellegrini in Piazza San Pietro il 13 ottobre 2024 @OSV

"Domenica prossima è il Giornata missionaria mondialeCanonizzerò quattordici beati, quattordici nuovi santi. Vi invito a conoscere questi nuovi santi e a chiedere la loro intercessione, perché sono una chiara testimonianza dell'azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa. Che Gesù li benedica e che la Vergine Santa vegli su di loro. Grazie di cuore.

Insieme alle preghiere per la pace in tanti luoghi, come l'Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, il Sudan, citati in particolare, queste sono state le parole conclusive di Papa Francesco nel Pubblico generale mercoledì, con numerosi pellegrini in Piazza San Pietro.

"La vita in Cristo, che dà senso alla nostra esistenza".

Nella sua nona catechesi sullo Spirito Santo, questa volta dedicata al Paraclito nella vita della Chiesa, il Pontefice ha sottolineato nelle sue parole conclusive che "lo Spirito Santo dona a tutti i credenti la vita nuova, la vita in Cristo, che ci rende figli di Dio. Ciò significa che lo Spirito Santo ci dà la vita eterna, e questa è la buona notizia che dà senso alla nostra esistenza".

All'inizio, il Santo Padre ha fornito una breve panoramica storica. "Oggi stiamo riflettendo sulla presenza e sull'azione della Spirito Santo nella vita della Chiesa. Nei primi secoli del cristianesimo non c'era bisogno di formulare esplicitamente la fede nello Spirito Santo".

Concilio di Costantinopoli, anno 381

"È stato l'emergere delle eresie nel IV secolo a spingere la Chiesa a definire la sua divinità", ha proseguito. "Quando questo processo è iniziato - con sant'Atanasio nel IV secolo - è stata l'esperienza della Chiesa dell'azione santificante e divinizzante dello Spirito Santo a portarla alla certezza della sua piena divinità.

"Ciò avvenne nel Concilio Ecumenico di Costantinopoli del 381, che definì la divinità dello Spirito Santo con queste note parole che ancora oggi ripetiamo: "Credo nello Spirito Santo, Signore e datore di vita, che procede dal Padre [e dal Figlio], che con il Padre e il Figlio riceve la stessa adorazione e gloria, e che ha parlato per mezzo dei profeti". Dire che lo Spirito Santo è 'Signore' è come dire che condivide la 'signoria' di Dio, che appartiene al mondo del Creatore, non a quello delle creature", ha detto il Papa nella catechesi.

"Filioque

Riguardo al "Filioque", causa di controversie tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente, il Papa ha sottolineato: "In passato, ci siamo occupati principalmente dell'affermazione che lo Spirito Santo 'procede dal Padre'. La Chiesa latina ha presto integrato questa affermazione aggiungendo, nel Credo della Messa, che lo Spirito Santo 'procede anche dal Figlio'. Poiché in latino l'espressione "e dal Figlio" è resa "Filioque", ciò ha dato origine alla disputa nota con questo nome, che è stata la ragione (o il pretesto) di molte dispute e divisioni tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente".

"Non è certo il caso di affrontare qui questa questione", ha precisato il Papa, "che, d'altra parte, nel clima di dialogo instauratosi tra le due Chiese, ha perso le asperità del passato e lascia sperare in una piena accettazione reciproca, come una delle principali 'differenze riconciliate'".

"Una notizia grande e consolante per noi".

"Ora, nella nuova creazione", ha aggiunto nella sua riflessione catechetica, "è lo Spirito Santo che dà ai credenti la vita nuova, la vita di Cristo, la vita soprannaturale, la vita di figli di Dio (...) "Dov'è la grande e consolante notizia per noi in tutto questo? Nel fatto che la vita che ci viene data dallo Spirito Santo è vita eterna. La fede ci libera dall'orrore di dover ammettere che tutto finisce qui, che non c'è redenzione per la sofferenza e l'ingiustizia che regnano sovrane sulla terra". 

Un'altra parola dell'Apostolo ci assicura: "Se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, lo stesso Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti darà vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (Rm 8,11). 

Infine, il Papa ha chiesto che "non dimentichiamo di ringraziare Colui che, con la sua morte, ci ha ottenuto questo dono inestimabile!

Sant'Ignazio di Antiochia, domani

Nelle ultime parole, rivolgendosi ai pellegrini in italiano, il Papa ha salutato i partecipanti al convegno mondiale di Radio Maria, provenienti da vari Paesi, che diffondono i valori della fraternità e della solidarietà, e vari gruppi italiani.

Ha anche ricordato la celebrazione liturgica di domani di Sant'Ignazio di Antiochia, "ardente pastore dell'amore per Cristo. Il suo esempio aiuti tutti a riscoprire la gioia di essere cristiani".

L'autoreFrancisco Otamendi

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