Vaticano

Il Papa annuncia l'esortazione apostolica su Santa Teresa di Gesù Bambino

Francesco pubblicherà un'esortazione su Santa Teresa del Bambin Gesù il 15 ottobre, ha annunciato all'Angelus di domenica, all'inizio del mese del rosario e delle missioni. Ha anche chiesto di pregare per il Sinodo, ha invitato al dialogo con l'Azerbaigian e l'Armenia e ha continuato a pregare per l'Ucraina. In precedenza, il Papa ha incoraggiato le persone a essere "cristiani sinceri". 

Francisco Otamendi-1° ottobre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
udienza papale del 1° ottobre

Foto: Il Papa durante l'udienza del 1° ottobre ©Vatican Media

Il Papa ha detto nella Angelus di questa domenica che Santa Teresa di Gesù Bambino   (Alençon, 1873-Lisieux 1897Francia), la cui festa si celebra oggi 1° ottobre, "è la santa della fiducia in noi", e che "un'esortazione apostolica sul suo messaggio sarà pubblicata il 15 ottobre". Preghiamo Santa TeresaHa incoraggiato i fedeli a pregare la Madre e la Madonna perché ci aiutino ad avere fiducia e a lavorare per la missione".

Accanto alla notizia della SantoIl Santo Padre ha voluto ricordare che "oggi inizia il mese di ottobre, il mese del Rosario e delle missioni. Esorto tutti a sperimentare la bellezza della preghiera del Rosario, contemplando con Maria i misteri di Cristo e chiedendo la sua intercessione per le necessità della Chiesa e del mondo".

Allo stesso tempo, ricordando la figura del giovane santo francese, patrono delle missioni, il Romano Pontefice ha incoraggiato a pregare per "l'evangelizzazione dei popoli" e "per il Sinodo dei Vescovi", che questo mese terrà la sua prima Assemblea sulla "sinodalità della Chiesa". 

Preghiera per il Caucaso e l'Ucraina

Il Papa ha anche pregato, come è solito fare, "per la pace nella martoriata Ucraina e in tutte le terre ferite dalla guerra". E a seguito della "drammatica situazione degli sfollati nel Nagorno-Karabakh", nel Caucaso, ha rinnovato il suo "appello al dialogo tra Azerbaigian e Armenia, auspicando che i colloqui tra le parti, con il sostegno della comunità internazionale, portino a un accordo duraturo che ponga fine alla crisi umanitaria" in corso.

"Impariamo dai bambini

Il Successore di Pietro è uscito dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico accompagnato da cinque bambini in rappresentanza dei cinque continenti, per annunciare che "il 6 novembre nell'Aula Paolo VI incontrerò i bambini di tutto il mondo", ha detto. 

L'evento, patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l'Educazione, avrà come tema "Impariamo dai bambini". È un incontro per esprimere il sogno di tutti di "tornare ad avere sentimenti puri come i bambini, perché chi è come un bambino appartiene al Regno di Dio. I bambini ci insegnano la pulizia dei rapporti, l'accoglienza spontanea di chi è estraneo", ha detto il Papa.

"Peccatori sì, corrotti no".

Prima di recitare la preghiera mariana dell'Angelus, il Santo Padre ha commentato il testo evangelico dell'Angelus. Domenica XXVI del Tempo Ordinario. È quella dei "due figli a cui il padre chiede di andare a lavorare nella vigna" (cfr. Mt 21,28-32). Il primo risponde subito "sì", ma poi non va. Il secondo, invece, dapprima si oppone, ma poi ci pensa e va".

Il problema di un uomo che si comporta in questo modo, ha sottolineato il Papa riferendosi al primo dei figli, è "che non solo è un peccatore, ma anche un corrotto, perché mente senza problemi per coprire e camuffare la sua disobbedienza, senza accettare alcun dialogo, o confronto onesto".

Il secondo figlio, quello che dice "no" ma poi va, "è invece sincero. Non è perfetto, ma è sincero", ha aggiunto Francisco. Certo, avremmo voluto che dicesse subito "sì". Non è così, ma almeno è franco e in un certo senso coraggioso nella sua reticenza. Poi, con questa onestà di fondo, finisce per mettersi in discussione, arrivando a capire di aver sbagliato e tornando sui suoi passi".

"Cristiani sinceri".

"È, possiamo dire, un peccatore, ma non un corrotto. E per il peccatore c'è sempre speranza di redenzione; per il corrotto, invece, è molto più difficile. Infatti, il suo falso "sì", apparentemente elegante ma ipocrita, e le sue finzioni trasformate in abitudine sono come uno spesso "muro di gomma", dietro il quale si ripara dalla voce della coscienza".

In seguito, il Successore di Pietro ha posto ad alta voce alcune domande per l'esame e ha pregato affinché "Maria, specchio di santità, ci aiuti ad essere cristiani sinceri".

L'autoreFrancisco Otamendi

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