Vaticano

Sul futuro del pianeta e sulla necessità di educazione

Nei giorni scorsi si sono svolti in Vaticano due incontri con la partecipazione di numerosi rappresentanti di diverse confessioni religiose, per riflettere sulle sfide della "casa comune" e in occasione di un'iniziativa educativa.

Giovanni Tridente-7 ottobre 2021-Tempo di lettura: 3 minuti
ecologia della patata

Foto: ©2021 Catholic News Service / Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti.

Le religioni hanno riflettuto insieme sul futuro del pianeta e sull'urgenza dell'educazione. Nell'ambito della Santa Sede e alla presenza di Papa Francesco, si sono svolti in Vaticano due incontri con la partecipazione di numerosi rappresentanti di diverse confessioni religiose.

Sui cambiamenti climatici

Il primo incontro è stato promosso insieme alle ambasciate di Gran Bretagna e Italia presso la Santa Sede, in vista della riunione COP26 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre. Rivolgendosi ai partecipanti all'incontro, il Pontefice ha sottolineato la necessità che leader religiosi e scienziati dialoghino e collaborino per puntare insieme a risposte efficaci alla crisi ecologica e di valori che il mondo sta vivendo.

È necessario partire dalla consapevolezza che "tutto nel mondo è intimamente unito" e che le stesse credenze e tradizioni religiose sono in un certo senso una dimostrazione dei "segni dell'armonia divina presente nel mondo naturale", poiché "nessuna creatura è sufficiente a se stessa" e "tutte esistono in dipendenza le une dalle altre, per completarsi e servirsi a vicenda".

Con questa consapevolezza è necessario anche individuare "comportamenti e soluzioni" che possano rimediare "alle conseguenze dannose delle nostre azioni", ma serve l'impegno di tutti con "una mente aperta all'interdipendenza e alla condivisione".

Per Papa Francesco, è necessario opporsi radicalmente a quella che ha più volte definito "cultura dell'abbandono", che semina "semi di conflitto: avidità, indifferenza, ignoranza, paura, ingiustizia, persecuzione e violenza".

Da qui l'idea di un appello congiunto ai leader delle nazioni presenti alla COP26 "per aumentare la consapevolezza delle sfide senza precedenti che minacciano noi e la vita sulla nostra magnifica casa comune, la Terra" e, allo stesso tempo, per sollecitare "un'azione urgente, radicale e responsabile" di fronte alla grave minaccia del cambiamento climatico.

In sostanza, i leader della fede chiedono che "le emissioni nette di carbonio siano ridotte a zero il prima possibile" per limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. La prospettiva in cui questo deve avvenire è quella di "un tempo di grazia, un'opportunità che non possiamo permetterci di perdere".

Per una migliore educazione

Sul fronte educativo, anch'esso centrale per costruire il futuro del pianeta, i leader religiosi sono stati chiamati nei giorni scorsi a un incontro sull'iniziativa Patto globale per l'educazione, lanciata dal Santo Padre il 12 settembre 2019, "per un'educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e comprensione reciproca".

Rivolgendosi ai rappresentanti delle altre confessioni, il Pontefice ha sottolineato che se in passato le differenze creavano contrasti tra le stesse religioni, oggi ci si chiede come educare i giovani alla convivenza pacifica e al rispetto reciproco.

Questo significa anche difendere l'identità e la dignità di ogni persona e insegnare ad accogliere tutti senza discriminazioni. Lo stesso vale per i diritti delle donne, dei minori e dei deboli, e nella comprensione di uno stile di vita "più sobrio ed ecosostenibile".

Infatti, ha spiegato Francesco, "l'educazione ci impegna ad amare la nostra madre terra e ad evitare lo spreco di cibo e risorse", rendendoci partecipi dei "beni che Dio ci ha dato per la vita di tutti". In definitiva, come dicono gli esponenti di diverse tradizioni religiose, dobbiamo perseguire quell'"armonia dell'integrità umana" attraverso la testa, le mani, il cuore e l'anima: "che pensiamo ciò che sentiamo e facciamo; che sentiamo ciò che pensiamo e facciamo; che facciamo ciò che sentiamo e pensiamo".

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