Il lavoro del conferenza internazionale promosso dalla Fondazione Centesimus Annus-Pro Pontifice (CAPPF) e dedicato alla "Crescita inclusiva per sradicare la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile e la pace" si aprirà domani pomeriggio presso il Palazzo della Cancelleria a Roma. Venerdì, i contenuti dell'iniziativa saranno oggetto di discussioni approfondite e di ampio respiro tra esperti di varie parti del mondo. Sabato 8, i partecipanti vivranno un momento di preghiera e di ascolto presso il Palazzo Apostolico: la Santa Messa celebrata dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, l'incontro con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e l'udienza privata concessa da Papa Francesco.
Cause della povertà
Le cause che determinano la povertà e che richiedono un'azione incisiva e tempestiva sono molteplici: situazioni geopolitiche, economiche, climatiche, digitali, spirituali, educative e sanitarie. Sia le parole di Giovanni Paolo II - "...ci sono molte altre forme di povertà, soprattutto nella società moderna, non solo economiche, ma anche culturali e spirituali" (Centesimus Annus, n. 57) - sia quelle di Francesco - "La modernità deve fare i conti con tre tipi di 'indigenza'. Questa povertà è molto più grave perché implica una situazione 'senza fede, senza sostegno, senza speranza'" (Messaggio per la Quaresima 2014).
L'attenzione allo studio e all'implementazione di attività nel campo delle dinamiche socio-economiche caratterizzano il patrimonio speciale che il CAPPF promuove fin dalla sua creazione nel 1993. "Si impegna a confrontarsi - si legge nel comunicato stampa di presentazione della tre giorni - con il mondo reale, portando avanti la sua missione di diffondere la conoscenza dei Dottrina sociale Il cristianesimo tra persone qualificate per la loro responsabilità imprenditoriale e professionale, coinvolgendole affinché diventino esse stesse attori e attrici nell'applicazione concreta del Magistero sociale".
Con l'obiettivo di una crescita veramente inclusiva, per ricordare il titolo della conferenza: cioè generare posti di lavoro dignitosi e offrire opportunità a tutti, in nome di un'economia più giusta e più rispettosa, direi più civile. La stessa Agenda 2030 propone l'eliminazione della povertà in tutte le sue manifestazioni e aberrazioni su scala globale, un prerequisito per qualsiasi scenario di sviluppo sostenibile.
Cosa si può fare per sradicare la povertà?
Gli esperti si riuniranno a Roma in occasione della Centesimus Annus per discutere i temi centrali della conferenza: la situazione attuale delle diverse dimensioni della povertà; le nuove forme di povertà; le misure per realizzare un'economia inclusiva; la solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità nella lotta alla povertà; il ruolo dei governi e delle istituzioni nella lotta alla povertà; i mercati agricoli e la catena del valore alimentare per l'inclusione e la sostenibilità. Su quest'ultimo punto, e sul suo impatto sulla sfida della sostenibilità, va notato che il settore alimentare costituisce circa un quinto dell'economia globale ed è la più grande fonte di reddito e di occupazione al mondo.
Eppure centinaia di milioni di persone sono insicure dal punto di vista alimentare. La povertà colpisce in modo sproporzionato le popolazioni rurali, il cui sostentamento dipende in larga misura dall'agroalimentare. Le donne rappresentano quasi la metà della forza lavoro agricola e molte gestiscono attività agricole e non agricole su piccola scala. Più della metà dei giovani lavoratori dei Paesi in via di sviluppo è impiegata nel settore agroalimentare.
Gli effetti della pandemia
La pandemia non solo ha invertito i guadagni nella riduzione della povertà globale per la prima volta in una generazione, ma ha anche aggravato le sfide dell'insicurezza alimentare e dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari per molti milioni di persone (Banca Mondiale, Global Economic Prospects, giugno 2021).
Gli effetti della pandemia e della guerra di aggressione in Ucraina sono altri aspetti che verranno esaminati nel corso della conferenza, che affronterà anche il ruolo della finanza sostenibile e delle imprese nella lotta alla povertà. In questo caso, sono necessari grandi cambiamenti negli obiettivi strategici, nei modelli aziendali, nei processi produttivi, nella gestione delle risorse umane e negli stili di leadership.
Lasciare che i paesi poveri crescano
Una questione che deve essere affrontata con particolare attenzione è quella di una transizione giusta e sostenibile, soprattutto nei Paesi poveri, ad esempio in Africa. Una delle conseguenze indesiderate dell'emergere di Covid-19 è che i governi e le aziende occidentali hanno iniziato a promuovere un'agenda di decarbonizzazione. Tuttavia, se troppo sollecitati, i Paesi africani potrebbero essere privati dell'energia necessaria per i loro processi di industrializzazione.
La questione, quindi, è come combinare il processo verso la sostenibilità ambientale con la necessità di proteggere le persone e le nazioni più povere e vulnerabili. In particolare, evitare impegni vuoti e promesse non mantenute. Infatti, "se i poveri sono emarginati, come se fossero responsabili della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia è minato e qualsiasi politica sociale fallirà". Con grande umiltà, dobbiamo confessare che spesso siamo sprovveduti quando si tratta di poveri. Ne parliamo in astratto, ci soffermiamo sulle statistiche e pensiamo di poter commuovere le persone realizzando un documentario.
La povertà, invece, dovrebbe motivarci a una pianificazione creativa, volta ad aumentare la libertà necessaria per vivere una vita di realizzazione secondo le proprie capacità. È un'illusione, che dobbiamo respingere, pensare che la libertà nasca e cresca con il possesso del denaro. Il servizio ai poveri ci sprona efficacemente all'azione e ci permette di trovare i modi più appropriati per nutrire e promuovere questa parte di umanità, troppo spesso anonima e senza voce, ma che porta il volto del Salvatore che chiede il nostro aiuto" (Messaggio di Papa Francesco per la Giornata dei poveri - 2021).