Intorno all'anno 315 nacque a Poitiers (Francia) un noto Padre e Dottore della Chiesa: Sant'Ilario di Poitiers.
La famiglia del santo apparteneva all'aristocrazia e diede a Ilario un'educazione pagana. Tuttavia, la curiosità del giovane lo portò a studiare da solo la filosofia e la Bibbia. Dopo qualche anno, avendo messo su una famiglia propria, Ilario si convertì al cristianesimo.
Grazie alle sue grandi capacità intellettuali, la comunità cristiana riuscì a nominarlo vescovo. In questo periodo, il santo cercò di mettere in guardia i fedeli dagli errori dell'arianesimo, una corrente eretica con grande influenza nell'Impero romano.
Un esilio fruttuoso
La sua opposizione alla dottrina di Ario valse a Ilario il bando, ordinato dall'imperatore Costanzo II. Trascorse cinque anni in Frigia, un territorio dell'attuale Turchia. Lì imparò il greco e conobbe gli insegnamenti di Origene. Questo fu l'inizio della sua immersione nei Padri della Chiesa orientale, che lo aiutò a stabilire gli elementi essenziali del suo studio sulla Santa Trinità. Il frutto di questa conoscenza è il suo trattato "De Fide adversus Arrianos".
Durante l'esilio scrisse anche l'opera "Contra Maxertiam", in cui criticò l'imperatore romano e lo accusò di essersi impadronito del potere sia politico che religioso, usurpando l'autorità del potere ecclesiastico.
Alla morte di Costanzo, Ilario tornò in patria. Continuò a lottare contro l'arianesimo, insieme a Atanasio di Alessandria. Compose anche inni per avvicinare la dottrina al popolo.
Ilario di Poitiers e la definizione di dogma
Infine, il santo morì il 1° novembre del 367. La pietà popolare ritiene che i suoi resti siano conservati in Alvernia, in Francia. Tuttavia, alcuni sostengono che le sue ossa siano state portate a Parigi, dove sono scomparse dopo le rivolte del XVI secolo.
Papa Pio IX riconobbe il grande lavoro di Sant'Ilario di Poitiers nella difesa della dottrina cattolica. Per questo motivo, nel 1851 lo dichiarò Dottore della Chiesa. L'eredità lasciata da Sant'Ilario fu il suo contributo teologico al dogma della Santissima Trinità. A tal fine, realizzò un'analisi esaustiva del prologo del Vangelo di Giovanni, con la quale dimostrò che il Figlio è eterno, controbattendo così alla tesi ariana.