La prima messa pubblica che Papa Francesco ha celebrato il 17 marzo 2013, all'inizio del suo pontificato, è molto viva nella memoria di tutti: uscendo dalla chiesa di Santa Anna, ha salutato centinaia di persone che si trovavano in strada sul lato italiano, sorprendendo e disorientando i gendarmi incaricati della sua sicurezza.
Questa chiesa a pianta ellittica prende il nome dalla confraternita dei "Palafreneri pontificii", che nel 1378 scelse la madre della Vergine Maria come patrona.
Storia della Chiesa di Sant'Anna del Vaticano
La sua costruzione fu decisa nel 1565 e il progetto fu affidato a Giacomo Barozzi, detto "il Vignola". Inaugurato nel 1583, il tempio, che contiene marmi pregiati, fu terminato nel 1700, quando furono completati la facciata, la cupola e gli affreschi interni.
Sebbene le sue origini siano laiche, il ".Chiesa Parrocchiale Pontificia di Sant'Anna nella Città del Vaticano" è stato ufficialmente istituito il 30 maggio 1929 da Papa Pio XI, con la Costituzione Apostolica Patti ex LateranensiL'amministrazione della chiesa è stata affidata ai religiosi agostiniani. Mario Milliardi, l'attuale parroco, celebrerà il suo giubileo d'oro di sacerdozio nell'anno 2023.
Un parroco di 100 anni
Padre Gioele Schiavella, parroco dal 1991 al 2006, parlando con Omnes, ricorda che "gli agostiniani che erano a Castel Gandolfo furono chiamati qui da Pio XI", motivo per cui "questa chiesa - oggi sotto la cura dei Salesiani - conserva il nome di un agostiniano del tempo del Concilio di Trento: San Tommaso da Villanova".
Padre Gioele, a 100 anni, celebra quotidianamente la messa, amministra i sacramenti e scherza sulla sua età: "nonostante ciò non riesco a trasformarmi in un soprammobile". Sottolinea che, ad eccezione dei sacramenti amministrati all'interno della Basilica di San Pietro, "tutta la pastorale che si svolge nel territorio vaticano viene fatta nella parrocchia di Sant'Anna, compresi i sacramenti amministrati dai cappellani della Guardie svizzere o la gendarmeria vaticana". E commenta con grande naturalezza qualcosa che non è arrivato ai media: "Due giorni fa Papa Francesco è stato qui, ci ha fatto visita, invitato da un'associazione".
All'epoca della "Roma papalina", il 26 luglio, in occasione della festa di Sant'Anna, le madri in attesa partecipavano a una processione che partiva dalla chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelle (vicino a Piazza Venezia) e si dirigeva verso l'attuale chiesa di Sant'Anna in Vaticano, con un'immagine su una piattaforma che oggi si trova nella chiesa di Santa Caterina della Rota. Davanti a loro c'erano i portatori a cavallo e, mentre attraversavano il ponte sul Tevere, si sentivano i cannoni di Castel Sant'Angelo.
L'architettura della chiesa
Sull'altare centrale della chiesa si trova il quadro di Sant'Anna con la Vergine Bambina, dipinto nel 1927 da Arturo Viligiardi. In realtà doveva ospitare l'olio su tela del Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, commissionato il 31 ottobre 1605 dalla Confraternita dei Palafreneri, poi divenuta Confraternita dei Sediari. Il dipinto non piacque ai committenti, che finirono per venderlo al cardinale Scipione Borghese, motivo per cui oggi si trova nella Galleria Borghese.
Questa piccola chiesa è un vero gioiello architettonico, bella da visitare ma anche da pregare e chiedere l'intercessione di Sant'Anna, come fanno i fedeli ogni anno il 26 luglio.
È anche possibile partecipare alla novena alla Virgen Desatanudos in ottobre, o vedere una piccola replica della Virgen de las Nieves, la patrona del Costa Rica, sull'altare a sinistra. O semplicemente visitarla in qualsiasi giorno in cui turisti e pellegrini si trovino nella Città Eterna.