Vaticano

Rileggere Fratelli Tutti: complessità, azione e sogno

Leggendo il testo dell'enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, mi hanno colpito tre parole in particolare: complessità, azione e sogno.

Giovanni Tridente-30 ottobre 2020-Tempo di lettura: 3 minuti

Lettura del testo dell'enciclica Fratelli tutti Papa Francesco, mi hanno colpito tre parole in particolare.

Il primo è il complessitàPapa Francesco entra in questo concetto: non inteso in senso meccanico, ma come una serie di fenomeni che riguardano l'umanità. complessità che caratterizza l'uomo, esaminando tutte le questioni e le implicazioni che hanno a che fare con la vita di ciascuno di noi e il nostro rapporto con la vita degli altri.

La seconda parola è azioneDobbiamo occuparcene! Ognuno di noi, con le proprie competenze e secondo le proprie responsabilità, deve cercare di per dare luce a questo mondo pieno di situazioni che devono essere riviste e aggiornate. Questo azionea mio parere, ha a che fare con la comunità (i governi e le nazioni devono fare questo) e con la responsabilità individuale a cui ogni individuo di buona volontà è chiamato. D'altra parte, questo è il senso dell'enciclica: una lettera circolare che non è solo per la Chiesa, ma è rivolta a tutti coloro che guardano il mondo con prospettiva.

La terza parola è sognoSogna con speranza, possiamo farcela!

Bene comune

Questa enciclica è un'eccellente vademecum che riassume la visione della Chiesa sul bene comune. Non è un caso che sia etichettato come "sociale", perché sintetizza la Dottrina sociale della Chiesa con riferimenti anche al Magistero precedente (Deus caritas est di Benedetto XVI e Centesimus Annus di Giovanni Paolo II) e in continuità con quest'ultimo. Consiglio a tutti, sia ai capi di Stato e di governo che a tutti i cittadini, di leggerlo; non tanto per una questione di adesione ai principi della fede, quanto per una questione di fede, ma per una questione di fede. dal desiderio di costruire una società migliore.

Comunicazione e dialogo

Per citare Giovanni Paolo II, se dovessi riassumere in un titolo la Fratelli Tutti, avrebbe usato la sua famosa espressione rivolta ai cittadini romani: Damose da fa' ("Andiamo" in dialetto romano). È un invito all'azione, perché il mondo sta soccombendo a tante situazioni e sta a noi cambiarlo: muoviamoci!

Già nel Christus vivitdedicato ai giovani, Papa Francesco ci invita a non ridurre la comunicazione a strumento, ma piuttosto a per fare di noi stessi comunicazioneperché in fondo lo siamo.

Questa enciclica delinea, a mio avviso, l'elemento della dialogo. C'è una rivoluzione di intenti rispetto a questa parola: il dialogo tiene conto anche di ciò che l'altro ha da dire e che può aiutarmi a capire meglio il mondo. Si tratta di un aspetto fondamentale, che dovrebbe incoraggiarci a avviare queste modalità di relazione con gli altri e allo stesso tempo superare tutti gli abusi della rete: evitare i monologhi cercando nell'altro qualcosa di utile per me e per la società nel suo complesso.

i volontari distribuiscono fratelli tutti

Il Vangelo propone una parola chiave: amore. L'amore, non inteso come puro sentimentalismo, ma come essere vicini a coloro che ci sono vicini e anche a coloro che vivono in situazioni lontane dalla nostra zona di comfort. Questa è la chiave per cambiare il mondo: la Chiesa lo insegna da 2000 anni e in questa enciclica il metodo è dato nel secondo capitolo con la parabola del Buon Samaritano.

Dobbiamo curare coloro ai quali non daremmo credito in primo luogo.Questo è ciò che fa il Buon Samaritano.

(Qui potete leggere anche il analisi di Ramiro Pellitero dell'Enciclica Fratelli Tutti che abbiamo offerto il giorno della sua pubblicazione).

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