Dopo le tre notti trascorse al Policlinico Gemelli a causa di un'infezione respiratoria, e dopo aver ricevuto ieri il dimissione medicaPapa Francesco ha presieduto questa mattina la celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore in Piazza San Pietro all'inizio della Settimana Santa con decine di migliaia di pellegrini.
Prima dell'inizio della Santa Messa, la benedizione dei rami d'ulivo ha avuto luogo presso l'Obelisco di Piazza San Pietro, dove il Santo Padre si è recato in papamobile e dove lo attendevano i cardinali. La processione ha poi raggiunto la Basilica per la Santa Messa all'aperto, presieduta dal Papa e concelebrata dai cardinali Leonardo Sandri, Giovanni Battista Re e Francis Arinze e dagli altri porporati.
Nell'omelia, il Papa ha iniziato ricordando le parole di Gesù: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato" (Mt 27,46). È l'invocazione che la liturgia ci fa ripetere oggi nel Salmo responsoriale (cfr. Sal 22,2) ed è l'unica pronunciata sulla croce da Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato. Sono, dunque, le parole che ci portano al cuore della passione di Cristo, al culmine delle sofferenze che ha sopportato per salvarci", ha sottolineato il Papa.
"Affinché possiamo avere speranza".
Il Santo Padre ha chiesto: "Perché si è arrivati a questo punto? La risposta è una sola: per colpa nostra. Per me, per me", ha ripetuto più volte. "È stato solidale con noi fino all'estremo, per essere con noi fino alle ultime conseguenze. Perché nessuno di noi potesse considerarsi solo e insormontabile. Ha sperimentato l'abbandono per non lasciarci in ostaggio della desolazione e per essere al nostro fianco per sempre.
"Lo ha fatto per te, per me", ha insistito ancora il Papa, "perché quando tu, io, o chiunque altro si trovi tra l'incudine e il martello, perso in un vicolo cieco, sprofondato nell'abisso dell'abbandono, assorbito dal turbine dei "perché", possa avere speranza. Non è la fine, perché Gesù è stato lì e ora è con voi. Perché ognuno di noi possa dire: nelle mie cadute, nella mia desolazione, quando mi sento tradito, scartato e abbandonato, quando non ce la faccio più, Lui è con me. Tu sei lì, Gesù. Nei miei fallimenti, Tu sei con me. Quando mi sento fuorviato e perso, quando non ce la faccio più, Tu sei lì, Tu sei con me. Nei miei "perché" senza risposta, Tu sei con me. Lui è con me. È così che il Signore ci salva, dall'interno dei nostri "perché". Da lì dispiega la speranza.
"Occhi e cuore per gli abbandonati".
Il Romano Pontefice ha poi fatto riferimento all'amore del Signore per ciascuno di noi e a "Gesù abbandonato", che "ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati". "Ecco chi è Dio e quanto ci ama, quanto ci ama, quanto gli siamo costati".
"Un tale amore, tutto per noi, fino all'estremo, può trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne, capaci di pietà, tenerezza e compassione", ha aggiunto il Papa. "Cristo abbandonato ci spinge a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati. Perché in essi non ci sono solo persone bisognose, ma c'è Lui, Gesù abbandonato, Colui che ci ha salvato scendendo nel profondo della nostra condizione umana".
Francesco ha poi ricordato, fuori testo, "quell'uomo della strada che è morto solo, abbandonato, tra le colonne" di San Pietro. "È Gesù che ha bisogno di noi", ha detto.
"Per questo vuole che ci prendiamo cura dei fratelli e delle sorelle che più gli assomigliano, nel momento estremo del dolore e della solitudine. Oggi ci sono tanti "Cristi abbandonati". Ci sono interi popoli sfruttati e abbandonati al loro destino; ci sono poveri che vivono ai crocicchi delle nostre strade, con i quali non osiamo incrociare lo sguardo; migranti che non sono più volti ma numeri; detenuti respinti, persone etichettate come problemi".
"Ma ci sono anche tanti Cristi invisibili, nascosti, abbandonati, che vengono scartati con un guanto bianco", ha proseguito il Santo Padre: "bambini non nati, anziani lasciati soli, che potrebbero essere tua madre, tuo padre, tuo nonno, tua nonna, malati che non vengono visitati, disabili che vengono ignorati, giovani che sentono un grande vuoto interiore senza che nessuno ascolti davvero il loro grido di dolore".
"Gesù abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati. Per noi, discepoli dell'Abbandonato, nessuno può essere emarginato, nessuno può essere lasciato a se stesso", ha sottolineato, con parole che ricordano i suoi pressanti appelli. "Perché, ricordiamolo, le persone rifiutate ed escluse sono icone viventi di Cristo. Ci ricordano la follia del suo amore, del suo abbandono che ci salva da ogni solitudine e desolazione".
"Chiediamo oggi la grazia di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni persona abbandonata", ha concluso. "Chiediamo la grazia di saper vedere e riconoscere il Signore che continua a gridare in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell'indifferenza. Dio non ci ha lasciati soli; prendiamoci cura di coloro che sono stati lasciati soli".
Grazie per le preghiere e per l'ingresso nella Settimana Santa.
Al termine della Santa Messa, il Papa ha salutato i fedeli presenti in Piazza San Pietro, soprattutto quelli venuti da lontano, prima di recitare la preghiera mariana dell'Angelus. Innanzitutto ha ringraziato tutti per "le vostre preghiere, che avete intensificato in questi giorni". ricovero in ospedalein seguito al rilevamento di un infezione respiratoria.
Il Papa ha ricordato la carovana della pace che nei giorni scorsi è partita dall'Italia per l'Ucraina, promossa da varie associazioni. Insieme ai beni di prima necessità, portano la vicinanza del popolo italiano al "martoriato popolo ucraino". E oggi offrono rami d'ulivo, simbolo della Pace di Cristo. Ci uniamo a questo gesto con la preghiera, che sarà più intensa nei giorni della Settimana Santa", ha aggiunto.
Papa Francesco ha ricordato che "con questa celebrazione siamo entrati nella Settimana Santa. Vi invito a viverla come ci insegna la tradizione del popolo santo e fedele di Dio. Cioè accompagnando il Signore Gesù con fede e amore.
"Impariamo dalla nostra Madre, la Vergine Maria. Ella seguì suo Figlio con il cuore. Era un'anima sola con Lui, e anche senza capire tutto, insieme a Lui si è data pienamente alla volontà di Dio Padre. Che la Madonna ci aiuti a stare vicino a Gesù, presente nelle persone sofferenti, scartate, abbandonate. Che la Madonna ci conduca per mano a Gesù presente in queste persone. A tutti un buon cammino verso la Pasqua", ha concluso il Papa.