Attraverso il nuovo Piano Pastorale che la Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) ha adottato, che viene spiegato in un testo intitolato "Chiesa in missione al servizio della nostra gente", i vescovi spagnoli intendono promuovere nei prossimi cinque anni (2016-2020) un'autentica e permanente trasformazione missionaria della Chiesa in Spagna. Vogliono anche che la CEE sia uno strumento per le Chiese particolari di Spagna per diventare la "Chiesa in uscita" proposta da Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica "La Chiesa nel mondo". Evangelii gaudium. Per questo motivo, l'episcopato spagnolo ha deciso che la CEE, quest'organo di comunione e di coordinamento dei vescovi della regione ecclesiastica spagnola, sarà sottoposta a una sorta di revisione MOT o missionaria nel 2016 - proprio quando celebrerà il suo 50° anniversario.
Monsignor Juan José Omella, arcivescovo eletto di Barcellona, alla presentazione del nuovo Piano pastorale ha insistito sul fatto che si tratta di "prendere la Chiesa in Spagna, darle l'impulso evangelizzatore che il Papa vuole e metterla in uno stato di missione permanente".. Ha anche avvertito che l'obiettivo "non era quello di disegnare la strategia della CEE per cercare di imporre il cattolicesimo alla nostra società", ma "per condividere con tutti la gioia del Vangelo".
Uno sguardo compassionevole sulla realtà
La prima parte del testo di presentazione del Piano descrive la mentalità più diffusa nella società spagnola di oggi. In esso, i vescovi offrono una diagnosi abbastanza realistica e cruda della situazione socio-culturale in Spagna. Essi evidenziano come tratti più caratteristici la scarsa considerazione sociale della religione; l'esaltazione della libertà e del benessere materiale al di sopra di tutto; la predominanza di una cultura laicista, che prende la forma di una natura non confessionale dello Stato intesa oggi come laicità; il predominio di un grande soggettivismo e relativismo che dimentica Dio e oscura la coscienza personale di fronte alle questioni trascendenti; e, di conseguenza, l'accettazione di una cultura "anything goes", in cui l'uomo diventa la misura di tutte le cose, deforma le norme morali e giudica tutto secondo i suoi interessi.
"Deploriamo questi mali della società, ma non siamo e non vogliamo essere profeti di calamità; per questo chiediamo la conversione, con realismo e fiducia. Vogliamo un cambiamento e una rigenerazione, non solo dei metodi, ma anche degli atteggiamenti", González Montes, vescovo di Almería, ha sottolineato nello sviluppare questa parte del testo del Piano Pastorale. Ha poi incoraggiato "trasformare queste difficoltà in opportunità per un maggiore vigore apostolico". e, come suggerisce Papa Francesco, di "proclamare la bellezza dell'amore salvifico di Dio manifestato in Cristo morto e risorto".
Cinque fasi
Mons. Ginés García Beltrán ha commentato la seconda parte del Piano pastorale in cui vengono offerte proposte concrete e ciò che verrà fatto in questi cinque anni attraverso le varie organizzazioni e attività della CEE.
Il Piano, che prevede cinque fasi - una per ciascuno dei prossimi anni - inizierà con una giornata di digiuno e preghiera il 22 gennaio. L'intero episcopato spagnolo è stato convocato per esaminare la sua responsabilità nel compito di evangelizzazione.
L'intero 2016 sarà dedicato ai vari organi della CEE che rifletteranno sulle attuali esigenze dell'evangelizzazione in Spagna. In breve, durante quest'anno l'obiettivo del Piano sarà quello di mettere gli organi, i servizi e le attività della Conferenza in uno stato di revisione e conversione apostolica. In occasione del mezzo secolo di vita, è previsto un congresso internazionale per approfondire le dimensioni teologiche, canoniche e pastorali delle Conferenze episcopali.
Il secondo anno del Piano, il 2017, sarà dedicato alla dimensione comunitaria e alla corresponsabilità di tutti nel servizio dell'evangelizzazione. L'anno 2018 sarà incentrato sulla Parola di Dio. Gli atteggiamenti, i comportamenti e le attività della Chiesa in relazione all'annuncio della Parola saranno esaminati per offrire proposte adeguate per l'evangelizzazione e il rafforzamento della fede. Infatti, tutte le tappe del Piano sono finalizzate a offrire aiuto a coloro che si dedicano maggiormente al servizio della trasmissione della fede, come sacerdoti, insegnanti, catechisti e genitori.
Nel 2019 il Piano si concentrerà sulla riflessione sulla liturgia, in modo da promuovere una rivitalizzazione della celebrazione del Mistero cristiano e quindi dell'intera vita cristiana.
Infine, il Piano pastorale si chiuderà nel 2020 con un anno dedicato alla dimensione caritativa della Chiesa. Cercherà di contribuire alla rivitalizzazione dell'esercizio della carità nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle comunità. Promuoverà inoltre la conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa e, in particolare, dell'ultima enciclica del Papa, Laudato si'.
Nell'ultimo anno del Piano pastorale, e come culmine del Piano, si procederà a un nuovo esame di come si sta svolgendo l'evangelizzazione in Spagna nel corso di un congresso pastorale nazionale.