Nel ciclo di catechesi Su "Passione per l'evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente", il Papa ha incentrato la sua meditazione di questa mattina su "Santa Giuseppina Bakhita: testimone della forza trasformatrice del perdono di Cristo", con il testo evangelico di Gesù sulla croce, quando esclama: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34)".
"Josefina è nata a Sudan e, quando aveva solo sette anni, è stata rapita e convertita in un'altra famiglia.
in schiavitù. Durante la sua schiavitù sopportò numerose sofferenze fisiche e morali. Nonostante le molte ferite ricevute, quando incontrò Cristo sperimentò una grande liberazione interiore, si sentì compresa e amata, e capace di amare e perdonare, proprio come Gesù perdonò coloro che lo crocifissero", ha spiegato il Papa nel suo discorso al Pontefice. Pubblico generale.
"Il suo esempio ci mostra la via per liberarci dalle nostre paure e schiavitù, per smascherare le nostre ipocrisie e i nostri egoismi, per riconciliarci con noi stessi e per seminare la pace nelle nostre famiglie e comunità", ha aggiunto il Santo Padre. "La sua testimonianza di vita ci insegna che lo zelo apostolico si esprime in gesti di misericordia, gioia e umiltà".
Concludendo la sua riflessione sulla santa religiosa sudanese, Francesco ha sottolineato che "il perdono non toglie nulla, ma aggiunge dignità alla persona, ci fa distogliere lo sguardo da noi stessi verso gli altri, per vederli fragili come noi, ma sempre fratelli e sorelle nel Signore. Il perdono è la fonte di uno zelo che diventa misericordia e chiama a una santità umile e gioiosa, come quella di Santa Bakhita".
Nostra Signora del Pilastro
Nel corso della catechesi nelle varie lingue, a cui oggi si è aggiunto il croato, il Papa ha invitato i fedeli a pregare il Santo Rosario in questo mese di ottobre. Lo ha fatto rivolgendosi ai fedeli di lingua tedesca, ad esempio, e anche a quelli di lingua spagnola. Questa è stata la sua preghiera: "Preghiamo per Nostra Signora del Pilastro - partito possa aiutarci a seguire il cammino della santità, testimoniando il potere trasformante del perdono di Cristo. Che Dio vi benedica. Grazie di cuore.
Tedeschi e polacchi: rosari alla Vergine Maria
Nelle sue parole ai pellegrini di lingua tedesca, di portata universale, come è consuetudine nei discorsi catechistici del Papa, Francesco ha usato l'invocazione "Madre della Chiesa". "Cari fratelli e sorelle, nel mese di ottobre siamo particolarmente invitati a pregare il Santo Rosario, contemplando con Maria i misteri della salvezza e invocando la sua intercessione per le nostre necessità. Santa Maria, Madre della Chiesa, prega per noi".
Preghiera per il SinodoLe parole del Papa ai fedeli di lingua polacca sono state un nuovo invito a pregare il Rosario. "Saluto cordialmente il popolo polacco. In questo mese, molti di voi pregano il Rosario, chiedendo l'aiuto della Madonna. Che la sua intercessione ottenga la misericordia di Dio per il vostro Paese. Ricordate anche nelle vostre preghiere tutti i partecipanti al Sinodo dei Vescovi Vi chiedo di ascoltare ciò che lo Spirito Santo vuole dire alla Chiesa. Vi benedico di cuore.
La pace in Medio Oriente
Francesco ha lasciato per la fine dell'Udienza, in italiano, il suo messaggio sul conflitto in Medio Orientechiedendo di mettere a tacere le armi e gli attacchi, come ha fatto domenica dopo il servizio di preghiera. Angelus. Questa mattina, il Pontefice ha affermato che "il Medio Oriente non ha bisogno di guerra ma di pace, una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sulla fraternità".
"Seguo con lacrime e apprensione quanto sta accadendo in Israele e in Palestina: tanti morti, altri feriti", ha detto il Papa, "prego per le famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto, e chiedo che gli ostaggi siano liberati immediatamente. È diritto di chi viene attaccato difendersi".
Francesco ha poi riconosciuto di essere "molto preoccupato per l'assedio in cui vivono i palestinesi a Gaza. Ci sono state molte vittime innocenti. Il terrorismo e l'estremismo non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra israeliani e palestinesi. Alimentano l'odio, la violenza, la vendetta e causano solo sofferenza agli uni e agli altri", ha sottolineato.
Aiutare l'Afghanistan
Durante la catechesi, il Papa ha rivolto anche "un pensiero speciale al popolo dell'Afghanistan, che sta soffrendo dopo il terremoto che ha fatto migliaia di vittime, tra cui molti bambini. Invito le persone di buona volontà ad aiutare questo popolo così provato, contribuendo in spirito di fraternità ad alleviare le sofferenze della popolazione e a sostenere la necessaria ricostruzione".