Vaticano

"La via di Dio è discreta, non imposta", dice Papa Francesco

Una nuova catechesi sul discernimento spirituale, che spiega il suo rapporto con la lettura narrativa della propria vita per scoprire la volontà di Dio e il linguaggio con cui ci parla. 

Javier García Herrería-19 ottobre 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
Udienza del Papa

Foto: Il Papa all'udienza del 12 ottobre. ©CNS/Vatican Media

Nelle catechesi delle ultime settimane il Santo Padre ha spiegato quali sono le condizioni per fare un buon lavoro. discernimento spirituale. L'attenzione di oggi si concentra sull'importanza della propria biografia e della sua narrazione. Questo deve essere interpretato come un libro che ci è stato dato e che dobbiamo saper leggere. 

Come modello di santo che sa interpretare la propria biografia, il Papa ha fatto riferimento a Sant'Agostino, che ha definito un grande cercatore di verità. Ha anche ricordato le parole del santo in cui diceva: "Ed ecco, tu eri dentro di me e io ero fuori, e fuori ti cercavo; e deforme com'ero, mi gettavo sulle bellezze delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te" (Confessioni  X, 27.38). E il Papa ha continuato a raccomandare il consiglio agostiniano di entrare in se stessi perché è nell'interiorità dell'uomo che risiede la verità. 

Il modello proposto dal Papa

Il Pontefice ha sottolineato che anche noi uomini abbiamo vissuto le stesse esperienze di Agostino, con pensieri negativi e vittimistici, come "non valgo niente", "tutto mi va male", "non riuscirò mai a ottenere nulla di buono", ecc. Leggere la propria storia significa anche riconoscere la presenza di questi elementi "tossici", ma per allargare la trama della nostra storia, imparando a notare altre cose, rendendola più ricca, più rispettosa della complessità, riuscendo anche a cogliere i modi discreti in cui Dio agisce nella nostra vita".  

Questo modo di ragionare ha un approccio narrativo, cioè non si concentra su un'azione specifica, ma include il contesto: "Da dove viene questo pensiero? Dove mi porta? Quando ho avuto modo di incontrarlo prima? Perché è più insistente di altri? 

La narrazione della propria vita

Il Papa ha sottolineato quanto sia importante che ciascuno costruisca la storia della propria vita cogliendo le sfumature e i dettagli significativi, che possono essere aiuti preziosi anche se a prima vista non sembrano tali. "Una lettura, un servizio, un incontro, che a prima vista può sembrare poco importante, nel tempo successivo trasmette una pace interiore, trasmette la gioia di vivere e suggerisce ulteriori buone iniziative". Fermarsi e riconoscerlo è indispensabile per il discernimento, è un lavoro di raccolta di perle preziose e nascoste che il Signore ha seminato nel nostro terreno".  

Abituarsi a interpretare la propria vita ci avvicina sempre più all'onda di Dio, educa e affina il nostro sguardo, scoprendo i piccoli miracoli che il Signore compie per noi ogni giorno. Nella parte finale delle parole del Papa, egli ci ha invitato a chiederci: "Ho mai raccontato a qualcuno la mia vita? È una delle forme di comunicazione più belle e intime. Ci permette di scoprire cose mai conosciute prima, cose piccole e semplici, ma, come dice il Vangelo, è proprio dalle cose piccole che nascono le cose grandi" (cfr. Lc 16,10).  

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