Ogni anno la Chiesa negli Stati Uniti celebra il Mese del Rispetto della Vita Umana. La prima domenica del mese è il giorno appositamente designato. Quest'anno, 2021, è il 3 ottobre. In questa occasione, la data cade nell'Anno di San Giuseppe, che offre l'opportunità di mettere in evidenza il suo esempio di protettore e difensore della vita umana, dono di Dio. Joseph F. Naumann, arcivescovo di Kansas City e presidente del Comitato per le attività a favore della vita della Conferenza dei vescovi cattolici del Nord America, ha dichiarato: "Come San Giuseppe, anche noi siamo chiamati a prenderci cura di coloro che Dio ha affidato alle nostre cure, in particolare delle madri e dei bambini vulnerabili. Possiamo seguire le orme di San Giuseppe come protettore, sostenendo la necessità di non finanziare gli aborti che colpiscono la vita di milioni di bambini e delle loro madri".
Questo appello diventa ancora più importante sulla scia della legge sulla protezione della salute delle donne (WHPA), approvata dalla Camera dei Rappresentanti il 24 settembre. Si tratta di una delle iniziative pro-aborto più radicali della storia.
Il progetto di legge è attualmente in discussione presso la Camera alta del Congresso. L'attacco contro la vita era già visibile sotto l'attuale amministrazione democratica guidata dal presidente Joe Biden, ma è diventato ancora più aggressivo, in particolare con l'entrata in vigore della legge "Heartbeat" in Texas il 1° settembre, e sebbene sia una delle più severe del Paese, non è l'unica. Dal 2011, gli Stati e i governi locali hanno approvato decine di leggi simili che limitano o restringono l'accesso all'interruzione volontaria della gravidanza.
Se approvata, la nuova legge imporrebbe l'aborto gratuito "su richiesta" in qualsiasi fase della gravidanza, dal concepimento a prima della nascita, ovunque nel Paese. La proposta scavalcherebbe le leggi federali o statali esistenti che proibiscono, restringono o limitano l'aborto. Questa legge avrebbe la precedenza sulle leggi sull'obiezione di coscienza e sulla libertà religiosa, che proteggono, tra gli altri, i professionisti della salute, i fornitori e le associazioni religiose.
La WHPA definisce l'aborto attribuendogli significati che vanno oltre i suoi confini. Oltre all'interruzione della gravidanza, la definizione di aborto si estende a qualsiasi servizio medico o non medico correlato all'aborto, prima, durante e dopo l'aborto, (Già nella maggior parte degli ospedali pubblici del Paese uno dei "servizi" che medici e infermieri offrono a tutte le madri al momento del parto è l'opzione di procedure di controllo permanente delle nascite) Il disegno di legge fa riferimento e include anche ampi servizi sanitari per la "comunità LGBTQ" per includere nella legge il trattamento di riassegnazione di genere.
Per giustificare la fallace argomentazione della Camera dei Deputati, la legge modifica a piacimento una serie di concetti che da un punto di vista giuridico e bioetico sono assurdi o semplicemente chimere mal costruite, in quanto eleva l'aborto a "diritto costituzionale" e "diritto umano fondamentale". Secondo la Camera dei Deputati, "i servizi di aborto sono essenziali per l'assistenza sanitaria e l'accesso a tali servizi è fondamentale". Aggiunge inoltre che "la giustizia riproduttiva è un diritto umano che sarà raggiunto quando tutte le persone potranno prendere decisioni sul proprio corpo, sulla propria salute e sulla propria sessualità con dignità e autodeterminazione".
L'iniziativa rileva che le restrizioni alla salute riproduttiva perpetuano i sistemi di oppressione, tra cui la supremazia bianca e il razzismo anti-nero, un'eredità che "si è manifestata con la schiavitù, la sperimentazione e le sterilizzazioni forzate". Questo retaggio di restrizioni non appartiene al passato oscuro, ma è evidente nelle odierne "restrizioni alla salute riproduttiva" come "meccanismo di oppressione di genere" radicato nella "misoginia".
Gli errori concettuali della bozza sono visibili anche ai non addetti ai lavori. Non è chiaro perché uccidere un essere umano indifeso nel grembo materno sia un "diritto umano costituzionale e fondamentale" o un "meccanismo di oppressione". In questo senso, i vescovi del Texas avevano già risposto, dopo l'entrata in vigore dell'Heartbeat Act il 1° settembre, che l'aborto non è un diritto umano perché è di per sé un rifiuto del diritto umano fondamentale alla vita.
L'aborto, hanno aggiunto, non costituisce nemmeno "assistenza sanitaria" o aiuto per le donne, perché non è una questione di genere: "L'aborto non è e non sarà mai la risposta, perché è togliere la vita a un essere umano innocente". L'arcivescovo Naumann ha sottolineato che questa oscura iniziativa della Camera dei Rappresentanti si basa su una narrazione falsa e disperata. Parla dell'aborto come se fosse l'equivalente morale dell'asportazione di un'appendice indesiderata, non voluta o non sana. Inoltre, "è una proposta radicalmente in contrasto con il sentimento americano". Come nazione costruita sul riconoscimento che ogni essere umano è dotato dal suo Creatore dei diritti inalienabili alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, questa legge è una completa ingiustizia", ha detto monsignor Naumann.
La giornata e il mese dedicati alla protezione della vita sono un'opportunità per sensibilizzare i cattolici sui pericoli che questa oscura proposta di legge comporterebbe. Sarà anche l'occasione per i parrocchiani di tutto il Paese di conoscere, avvicinare e sostenere le varie istituzioni promosse dalla Chiesa per proteggere la vita umana, dai gruppi pro-vita, alle organizzazioni di sostegno per le madri in attesa, agli ospedali o ai centri di assistenza dove le madri possono trovare una risposta veramente integrale al dono della vita. In questo compito, uno dei più potenti intercessori è senza dubbio San Giuseppe.