L'Argentina è entrata nel cambiamento con la vittoria elettorale della Fronte Cambiemos. Il paese si è lasciato alle spalle dodici anni di governo kirchnerista che ha delineato un percorso verso una "nazionalizzazione" sempre più virulenta che ha cercato di imporre una visione culturale distorta e unidirezionale sulla visione del mondo della vita e della società.
Il percorso decisionale del popolo argentino si è orientato verso la necessità di un cambiamento. Questo manifesta non solo la scelta di un partito, ma la visione di un popolo che a un certo punto reagisce come autodifesa della propria natura. Questo conferma ancora una volta che le persone possono essere pazienti, ma a un certo punto reagiscono e chiedono un cambiamento nella direzione delle cose.
Il rapporto che questo nuovo segno partigiano aveva con la cultura cristiana si poteva già vedere al tempo in cui erano governanti di Buenos Aires. Vi erano sia elementi positivi che elementi che segnavano una distanza dai principi cristiani fondamentali. Un esempio di quest'ultima è che è stata la prima società ad approvare l'unione civile di persone dello stesso sesso.
Da diversi decenni, l'Argentina sta attraversando un cambiamento sociale e culturale a tappe decennali. Le situazioni di partito impostano percorsi che generano cambiamenti e poi ne arrivano altri che girano nella direzione opposta. Se è vero che l'alternanza è positiva, quando è segnata da linee ideologiche non permette una crescita stabile. L'Argentina deve un progetto nazionale più stabile e permanente.
Un'altra sfida che la nazione si trova ad affrontare è l'inizio dell'attività di Bicentenario, 1816-2016 che celebra i 200 anni di indipendenza dalla corona spagnola. È un evento significativo e speriamo che sia anche uno spazio storico di riflessione e di identità per il futuro. Un'altra attività che la Chiesa sta preparando è il Congresso eucaristico nazionale che si terrà nella storica città di San Miguel de Tucumán. Circa centomila persone si riuniranno lì per celebrare il mistero di Gesù, Signore della storia, vivo e presente nel pane eucaristico.
Il 2016 sarà un anno importante ma con molte fluttuazioni sociali, culturali ed economiche. La Chiesa sta affrontando un momento molto forte con molte sfide pastorali: il dramma del narcotraffico è stata una forte richiesta dell'episcopato, l'identità nazionale per l'educazione come un compito urgente, l'esperienza del Giubileo della Misericordia sarà come lo sfondo di gesti e azioni in mezzo alla gente, l'esperienza del Congresso Eucaristico come un'opportunità eccezionale per comunicare l'urgenza della riconciliazione nazionale. Ci sono nuovi venti di cambiamento in Argentina, ma devono servire a rispettare i poveri che soffrono tanto; nuovi venti per una nuova era che non deve dimenticare che il potere è servizio.