La Congregazione per il Culto Divino ha pubblicato una Nota per offrire semplici linee guida per le celebrazioni della Settimana Santa di quest'anno, firmata dal Cardinale Prefetto Robert Sarah e dall'Arcivescovo Arthur Roche, Segretario.
Vivere la Pasqua
Lo scopo di questa nota è "aiutare i Vescovi nel loro compito di valutare le situazioni concrete e procurare il bene spirituale di pastori e fedeli per vivere questa grande settimana dell'anno liturgico".
È chiaro che il dramma della pandemia COVID-19 ha portato molti cambiamenti, anche nel modo abituale di celebrare la liturgia. Le norme e le linee guida contenute nei libri liturgici, pensate per i tempi normali, non sono del tutto applicabili in tempi eccezionali di crisi come questi.
Decisioni prudenti
Pertanto, si legge nella nota, "il Vescovo, in quanto moderatore della vita liturgica nella sua Chiesa, è chiamato a prendere decisioni prudenti affinché le celebrazioni liturgiche si svolgano fruttuosamente per il Popolo di Dio e per il bene delle anime a lui affidate, tenendo conto della tutela della salute e di quanto prescritto dalle autorità responsabili del bene comune".
La Congregazione ricorda la Decreto emanato per mandato del Santo Padre, 25 marzo 2020 (Prot. N. 154/20) in cui vengono fornite alcune linee guida per le celebrazioni pasquali. Questo pronunciamento è valido anche per quest'anno. La Congregazione invita,
quindi, di rileggerla in vista delle decisioni che i Vescovi dovranno prendere riguardo alle prossime celebrazioni pasquali nella particolare situazione del loro Paese. In molti Paesi sono ancora in vigore severe condizioni di confino che rendono impossibile la presenza in chiesa dei fedeli, mentre in altri si sta riprendendo una vita di culto più normale.
Indicazioni generali
Da un lato, si suggerisce di facilitare e privilegiare la copertura mediatica delle celebrazioni presiedute dal vescovo, incoraggiando i fedeli che non possono frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità.
In tutte le celebrazioni, secondo la Conferenza episcopale, si dovrebbe prestare attenzione ad alcuni momenti e gesti particolari, rispettando le esigenze di salute.
La Messa crismale, se necessario, può essere spostata in un giorno più adatto; deve essere presente una rappresentanza significativa di pastori, ministri e fedeli.
Per le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale valgono le stesse indicazioni dello scorso anno.
Modifiche alle celebrazioni
Domenica delle Palme. La commemorazione dell'ingresso del Signore a Gerusalemme si celebra all'interno dell'edificio sacro; nelle chiese cattedrali si adotta la seconda forma del Messale Romano; nelle chiese parrocchiali e altrove si adotta la terza forma.
Giovedì Santo. La lavanda dei piedi, ora facoltativa, viene omessa. Al termine della Messa nella Cena del Signore, si omette anche la processione e si riserva il Santissimo Sacramento nel tabernacolo. In questo giorno, ai sacerdoti viene eccezionalmente concessa la facoltà di celebrare la Messa senza la presenza del popolo in un luogo adatto.
Venerdì Santo. Nella preghiera universale, i Vescovi devono preparare un'intenzione speciale per coloro che sono in pericolo, i malati, i defunti (cfr. Missale Romanum). L'adorazione della Croce con il bacio è limitata al solo celebrante.
Veglia pasquale. Da celebrare solo nelle chiese cattedrali e parrocchiali. Per la liturgia battesimale, si dovrebbe mantenere solo il rinnovo delle promesse battesimali (cfr. Missale Romanum).
Si incoraggia la preparazione di sussidi adeguati per la preghiera familiare e personale, valorizzando anche parti della Liturgia delle Ore.
Ruolo dei vescovi
Infine, la Congregazione ringrazia sentitamente i Vescovi e le Conferenze episcopali per aver risposto pastoralmente a una situazione in continua evoluzione durante tutto l'anno.
Si dice consapevole che le decisioni prese non sono sempre state facili da accettare per i pastori e i fedeli laici. Tuttavia, dicono, "sappiamo che sono state prese per garantire che i santi misteri fossero celebrati nel modo più efficace possibile per le nostre comunità, rispettando il bene comune e la salute pubblica".