Vaticano

Il Papa difende il "diritto di non emigrare e di decidere in libertà".

Nel suo Messaggio per la 109ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si terrà il 24 settembre di quest'anno, Papa Francesco si rifà a San Giovanni Paolo II per invitare la comunità internazionale "a compiere uno sforzo concertato affinché a tutti sia assicurato il diritto di non dover migrare, cioè la possibilità di vivere in pace e dignità nella propria terra". E affinché "la migrazione sia una decisione veramente libera", aggiunge.

Francisco Otamendi-11 maggio 2023-Tempo di lettura: 4 minuti
MIGRANTI

L'appello di Papa Francesco ai singoli Paesi e alla comunità internazionale, secondo cui "la libertà deve sempre caratterizzare la decisione di lasciare la propria terra", è un'idea centrale del suo Messaggio per la 109ª Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati, a settembre, con il tema "Liberi di scegliere se migrare o restare". 

"Liberi di partire, liberi di restare", era il titolo di un'iniziativa di solidarietà promossa alcuni anni fa dalla Conferenza episcopale italiana come risposta concreta alle sfide della migrazione contemporanea, sottolinea il Santo Padre. "E dal mio costante ascolto delle Chiese particolari, ho potuto constatare che la garanzia di questa libertà è una preoccupazione pastorale diffusa e condivisa", aggiunge. 

"La fuga della Sacra Famiglia in Egitto non fu il frutto di una libera decisione, così come molte delle migrazioni che hanno segnato la storia del popolo di Israele. La migrazione dovrebbe essere sempre una decisione libera, ma di fatto, in moltissimi casi, oggi non lo è", assicura il Papa.

"Conflitti, disastri naturali o più semplicemente l'impossibilità di vivere una vita dignitosa e prospera nella propria terra d'origine costringono milioni di persone a partire". Già nel 2003, San Giovanni Paolo II dichiarato che "creare condizioni concrete di pace, per quanto riguarda i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente per difendere innanzitutto il diritto a non migrare, cioè a vivere in pace e dignità nel proprio paese" (Messaggio per la 90ª Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati3)", ci ricorda Papa Francesco. 

Poster per la 109a Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati (foto ©CNS/Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale)

"Tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee ci sono le persecuzioni, le guerre, le intemperie e la miseria. I migranti fuggono a causa della povertà, della paura e della disperazione. Per eliminare queste cause e porre finalmente fine alle migrazioni forzate, dobbiamo lavorare tutti insieme, ciascuno secondo le proprie responsabilità", spiega il Pontefice.

Un diritto non codificato

E cosa possiamo fare e cosa dobbiamo smettere di fare, si chiede Francesco. "Dobbiamo sforzarci di fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, l'usurpazione delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune.

"Mentre ci avviciniamo al Giubileo del 2025, è bene ricordare questo aspetto delle celebrazioni giubilari": il diritto a non dover emigrare. "È un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è intesa come corresponsabilità di tutti gli Stati per un bene comune che va oltre i confini nazionali", aggiunge il Santo Padre.

"Affinché la migrazione sia una scelta veramente libera, occorre impegnarsi per garantire a tutti una giusta partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l'accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire a tutti la possibilità di vivere in modo dignitoso e di realizzarsi personalmente e come famiglia". 

"È chiaro che il compito principale spetta ai Paesi di origine e ai loro leader, che sono chiamati a esercitare una buona politica, trasparente, onesta, aperta e al servizio di tutti, specialmente dei più vulnerabili", sottolinea il Papa.

"Tuttavia, devono poterlo fare senza essere espropriati delle proprie risorse naturali e umane e senza interferenze esterne volte a favorire gli interessi di pochi. E quando le circostanze permettono di scegliere se migrare o rimanere, bisogna anche garantire che questa scelta sia informata e ponderata, per evitare che tanti uomini, donne e bambini siano vittime di pericolose illusioni o di trafficanti senza scrupoli", si legge nel messaggio papale.

La dignità di ogni migrante

"Perciò", conclude il Papa, "mentre lavoriamo affinché ogni migrazione sia frutto di una libera decisione, siamo chiamati ad avere il massimo rispetto per la dignità di ogni migrante; e questo significa accompagnare e governare al meglio i flussi, costruire ponti e non muri, ampliare i canali per una migrazione sicura e regolare". 

L'importante", Francesco cita qui i quattro verbi che ha ripetuto instancabilmente nel suo predicazione L'obiettivo principale del progetto nel corso degli anni "è che ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzioni e senza lasciare fuori nessuno".

Infine, il Papa include una preghiera per questa 109ª Giornata mondiale, in cui chiede che "possiamo mostrare la tua tenerezza verso ogni migrante che metti sul nostro cammino e diffondere nei cuori e in ogni ambiente la cultura dell'incontro e della cura".

In mattinata si è tenuta una conferenza stampa nella Sala Stampa Vaticana. presentazione Fabio Baggio, C.S., Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Monsignor Francesco Savino, Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e Vescovo di Cassano all'Jonio; la Dott.ssa Chiara Lombardi, Direttore Generale del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo); e Dullal Ghosh, migrante del Bangladesh e membro della cooperativa Sophia.

L'autoreFrancisco Otamendi

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