Spagna

Le processioni sono tornate in Andalusia dopo un anno e mezzo.

I vescovi delle diocesi appartenenti alla Provincia Ecclesiastica di Siviglia hanno emesso un comunicato in cui danno il via libera al ritorno del culto esterno, soprattutto per quanto riguarda le processioni che erano state sospese all'inizio della pandemia.

Maria José Atienza-14 settembre 2021-Tempo di lettura: < 1 minuto
settimana santa a siviglia

Foto: Curro G. Feliú ©Feliú Fotógrafos

In un comunicato pubblicato oggi, i vescovi della Provincia ecclesiastica di Siviglia (Siviglia, Asidonia-Jerez, Cadice e Ceuta, Isole Canarie, Cordoba, Huelva e Tenerife) sottolineano "l'andamento favorevole della situazione sanitaria derivante dalla pandemia di Covid-19, con una diminuzione dei contagi e i progressi nella vaccinazione come gli aspetti più rilevanti di questa tendenza positiva". Una situazione che, nel quadro di azioni prudenti e sempre "tenendo conto delle disposizioni e delle raccomandazioni emanate dalle autorità competenti" in materia sanitaria, ha portato i presuli a considerare l'aggiornamento delle disposizioni canoniche in vigore in queste diocesi per quanto riguarda la celebrazione del culto esterno.

In questo senso, prosegue la nota, "le diocesi hanno valutato l'opportunità di riprendere la normalità del culto esterno, come si è cominciato a fare in alcuni luoghi". I vescovi diocesani, tuttavia, hanno voluto ricordare la necessità di agire con prudenza e di rispettare le norme sanitarie in materia, che definiscono "fondamentali per poter affrontare il ritorno alla normalità nel culto".

I vescovi hanno anche voluto ringraziare "la collaborazione dei fedeli in questi mesi in cui il culto interno ed esterno è stato significativamente colpito".

Le celebrazioni di culto esterne sono state abolite nel marzo 2019. Particolarmente dolorose sono state le due settimane di Passione senza queste manifestazioni di culto che si sono vissute dall'inizio della pandemia. Una situazione che ha portato le Confraternite e i Confratelli a compiere un notevole sforzo per fornire assistenza spirituale ai loro fratelli e sorelle, oltre a un enorme lavoro sociale per assistere le persone più colpite dalla crisi derivante da questa pandemia.

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