Vaticano

La Visitazione di Maria e il Magnificat al centro della catechesi del Papa

All'udienza di oggi, Papa Francesco ci ha incoraggiato a metterci "alla scuola di Maria", che nella Visitazione sente l'impulso dell'amore e va incontro agli altri. Ha anche considerato il Magnificat della Madonna come un "canto di redenzione" e ci ha esortato a pregare anche per "gli sfollati della Palestina".    

Francisco Otamendi-5 febbraio 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
Il Papa saluta la famiglia scandinava.

Papa Francesco saluta una famiglia scandinava il 3 febbraio 2025 (foto CNS/Vatican Media).

Con un raffreddore che gli ha impedito di tenere la catechesi, dovendo lasciare il discorso a un funzionario della Segreteria di Stato, Pier Luigi Giroli, Papa Francesco ha ripreso la sua catechesi alla Pubblico Il tema dell'Anno giubilare, "Gesù Cristo, nostra speranza", sarà annunciato mercoledì. Il riflessione era basato sul Vangelo di Luca (1,39-42), con il titolo: "E beata colei che ha creduto" (Lc 1,45).

In un'Aula Paolo VI gremita di pellegrini, la meditazione del Papa si è concentrata sulla Visitazione della Madonna a sua cugina Santa Elisabetta, il secondo mistero gaudioso della Chiesa. Rosarioe nel Magnificat. 

Il Pontefice ha incoraggiato a chiedere oggi "al Signore la grazia di saper attendere il compimento di tutte le sue promesse; e ci aiuti ad accogliere la presenza di Maria nella nostra vita. Mettendoci alla sua scuola, possiamo tutti scoprire che ogni anima che crede e spera "concepisce e genera il Verbo di Dio" (Sant'Ambrogio, Esposizione del Vangelo secondo Luca 2, 26)".

Per i sacerdoti e le persone consacrate, e per gli sfollati della Palestina

Nel suo saluto ai pellegrini polacchi, il Papa li ha incoraggiati "a pregare per i sacerdoti e i consacrati che svolgono il loro ministero nei Paesi poveri e a pregare per coloro che sono stati inviati in Polonia per la loro missione". distrutto dalla guerrasoprattutto in Ucraina, in Medio Oriente e nella Repubblica Democratica del Congo. Per molti, questa presenza è la prova che Dio si ricorda sempre di loro.

Al termine, rivolgendosi ai pellegrini in italiano, Francesco ha chiesto ancora una volta di pregare per "i martiri dell'Ucraina, per Israele, per la Giordania, per tanti Paesi che soffrono e per gli sfollati della Palestina. Preghiamo per loro", ha pregato.

Richieste ai pellegrini 

Ai pellegrini di lingua francese il Successore di Pietro ha chiesto di "seguire la scuola di Maria, coltivando un cuore aperto a Dio e ai fratelli"; ai pellegrini di lingua inglese l'augurio che "il Giubileo sia per voi occasione di rinnovamento spirituale e di crescita nella gioia del Vangelo"; ai fedeli di lingua tedesca, "che anche noi possiamo portare Cristo agli uomini del nostro tempo"; ai fedeli di lingua spagnola, che si sono fatti sentire, come i polacchi, ha chiesto di "elevare a Dio il canto del Magnificat, come Maria, ricordando con gratitudine le grandi cose che Egli ha fatto nella nostra vita".

Ai cinesi, il Pontefice ha esortato a "essere sempre costruttori di pace"; ai portoghesi, a "imparare da lei la disponibilità a servire chi è nel bisogno"; agli arabi, a "testimoniare il Vangelo per costruire un mondo nuovo con mitezza, attraverso i doni e i carismi ricevuti".

Adesione a Cristo visitando le tombe degli Apostoli

Prima di recitare il Padre Nostro e dare la benedizione finale, il Papa ha letto personalmente altre due preghiere. La prima: "Auspico che la visita alle tombe degli Apostoli susciti nelle vostre comunità un rinnovato desiderio di adesione a Cristo e di testimonianza cristiana".

In conclusione, ha detto: "Come esorta l'apostolo Paolo, vi esorto a essere gioiosi nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, attenti alle necessità dei fratelli (cfr. Rm 12,12-13)".

Maria, l'impulso dell'amore

Nelle sue catechesi, e utilizzando la Vergine Maria come esempio, il Papa ha incoraggiato uscire per incontrare degli altri. "Questa giovane figlia di Israele non sceglie di proteggersi dal mondo, non teme i pericoli e i giudizi degli altri, ma va incontro agli altri. Quando una persona si sente amata, sperimenta una forza che mette in moto l'amore; come dice l'apostolo Paolo, "l'amore di Cristo ci possiede" (2 Cor 5,14), ci spinge, ci muove".

"Maria Sente l'impulso dell'amore e va ad aiutare una donna sua parente, ma anche un'anziana che, dopo una lunga attesa, aspetta una gravidanza inaspettata, difficile da affrontare alla sua età. Ma la Vergine viene da Elisabetta anche per condividere la sua fede nel Dio dell'impossibile e la sua speranza nel compimento delle sue promesse. 

Il Magnificat

La presenza massiccia del motivo pasquale, ha commentato il Santo Padre, "fa anche della Magnificat un canto di redenzione, che ha come sfondo la memoria della liberazione di Israele dall'Egitto. I verbi sono tutti al passato, impregnati di una memoria d'amore che accende di fede il presente e illumina di speranza il futuro: Maria canta la grazia del passato, ma è la donna del presente che porta in grembo il futuro".

L'autoreFrancisco Otamendi

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