Con la Costituzione Apostolica Pascite gregem DeiPapa Francesco, il 23 maggio 2021, solennità di Pentecoste, promulga il nuovo Libro VI del Codice di Diritto Canonico, che contiene le norme sulle sanzioni penali nella Chiesa. Il testo legislativo, "affinché tutti possano essere facilmente informati e conoscere a fondo le disposizioni in questione", entrerà in vigore l'8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione. È uno dei sette libri di cui si compone il Codice di diritto canonico.
Papa Francesco afferma nella Costituzione che approva la modifica del Codice che era necessario rivedere la disciplina penale promulgata da San Giovanni Paolo II: "Nel contesto dei rapidi cambiamenti sociali che stiamo vivendo, ben consapevoli che "... dobbiamo essere consapevoli del fatto che la disciplina penale del Codice di Procedura Penale non è solo una questione di diritto, ma anche di diritto del diritto".non viviamo semplicemente in un'epoca di cambiamenti, ma in un cambiamento d'epoca."(Udienza alla Curia Romana in occasione della presentazione degli auguri natalizi, 21 dicembre 2019), per rispondere adeguatamente alle necessità della Chiesa in tutto il mondo, era evidente la necessità di rivedere la disciplina penale promulgata da San Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983 con il Codice di Diritto Canonico. Era necessario modificarlo in modo che potesse essere utilizzato dai pastori come strumento agile, salutare e correttivo, e che potesse essere utilizzato in modo tempestivo ed efficace. caritas pastoralisper prevenire mali maggiori e per curare le ferite causate dalla debolezza umana.
Il testo del Libro VI è stato infatti migliorato, anche dal punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti fondamentali del diritto penale, come il diritto alla difesa, la prescrizione dell'azione penale e della pena, una più chiara determinazione delle pene, che risponde alle esigenze di legalità penale e offre all'Ordinario e ai Giudici criteri oggettivi nell'individuazione della sanzione più adeguata da applicare in ogni caso specifico.
Nella revisione del testo è stato seguito anche l'obiettivo di promuovere l'unità della Chiesa nell'applicazione delle pene, specialmente per quanto riguarda i reati che causano il maggior danno e scandalo nella comunità, servatis de iure servandisl'approccio di ridurre i casi in cui l'imposizione di sanzioni è a discrezione dell'autorità.
Fasi dell'emendamento
Francesco spiega nella Pascite gregem Dei che già nel 2007 Benedetto XVI aveva affidato al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi il compito di intraprendere una revisione della legislazione penale contenuta nel Codice del 1983.
Sulla base di questo incarico, il Dicastero ha lavorato per analizzare i nuovi requisiti in termini concreti, per identificare i limiti e le carenze della legislazione esistente e per individuare soluzioni chiare e semplici.
Una prima bozza del nuovo Libro VI del Codice di Diritto Canonico è stata redatta e inviata a tutte le Conferenze Episcopali, ai Dicasteri della Curia Romana, ai Superiori Maggiori degli Istituti Religiosi, alle Facoltà di Diritto Canonico e ad altre Istituzioni ecclesiastiche, al fine di raccogliere le loro osservazioni. Allo stesso tempo, dice il Papa nel documento, sono stati consultati anche numerosi canonisti ed esperti di diritto penale di tutto il mondo. I risultati di questa prima consultazione sono stati esaminati da un gruppo speciale di esperti che ha modificato il testo della bozza in base ai suggerimenti ricevuti, per poi sottoporlo nuovamente all'esame dei consulenti.
Infine, dopo successive revisioni e studi, la bozza finale del nuovo testo è stata studiata nella sessione plenaria dei membri del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi nel febbraio 2020. Dopo le correzioni indicate dalla Plenaria, la bozza del testo è stata trasmessa al Papa stesso.