Nel Vangelo di questa domenica", ha esordito Papa Francesco commentando il Vangelo, durante la preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro, "Gesù, dopo aver paragonato se stesso alla vite e noi ai tralci, ci spiega cosa vuol dire essere una vite e cosa vuol dire essere un tralcio". il frutto che coloro che rimangono uniti a Lui portano: questo frutto è amore. Riprendete il verbo chiave: rimanere. Ci invita a rimanere nel suo amore perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (vv. 9-11)".
Gesù ci tratta come amici
Francesco ha posto una domanda fondamentale: "Che cos'è questo amore in cui Gesù ci dice di rimanere per avere la sua gioia? È l'amore che ha origine nel Padreperché "Dio è amore" (1 Gv 4,8). Come un fiume, scorre nel Figlio Gesù e attraverso di lui raggiunge noi, sue creature. Infatti, Egli dice: "Come il Padre ama me, così io amo voi" (Gv 15, 9). L'amore che Gesù ci dona è lo stesso con cui il Padre lo ama: un amore puro, incondizionato, gratuito. Donandola a noi, Gesù ci tratta da amici, ci fa conoscere il Padre e ci coinvolge nella sua stessa missione per la vita del mondo".
E ha continuato con un'altra domanda: "E cosa dobbiamo fare per rimanere in questo amore? Gesù dice: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore" (v. 10). Gesù ha riassunto i suoi comandamenti in un unico comandamento: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato" (v. 12). Amare come ama Cristo significa mettersi al servizio dei fratelli, proprio come fece lui quando lavò i piedi ai discepoli. Significa uscire da se stessi, lasciare andare le proprie sicurezze umane, le proprie comodità, per aprirsi agli altri, soprattutto a coloro che hanno più bisogno. Significa rendersi disponibili con ciò che siamo e con ciò che abbiamo. Questo significa amare non a parole ma nei fatti".
Dimorare nell'amore di Dio
"Amare come Cristo significa dire no ad altri "amori" che il mondo ci offre: l'amore per il denaro, per il successo, per il potere... Queste vie ingannevoli ci allontanano dall'amore del Signore e ci portano a diventare sempre più egoisti, narcisisti e prepotenti. L'autostima porta a una degenerazione dell'amore, a maltrattare gli altri, a far soffrire la persona amata. Penso all'amore malato che si trasforma in violenza - e a quante donne ne sono vittime oggi. Questo non è amore. Amare come ama il Signore significa apprezzare la persona che ci sta accanto e rispettare la sua libertà, amarla così com'è, liberamente. Insomma, Gesù ci chiede di vivere nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi; di abbandonare la pretesa di dirigere e controllare gli altri per fidarci e donarci a loro.
L'amore porta alla gioia
E continuando questo esame di coscienza, il Santo Padre si chiede: "Dove porta questo rimanere nell'amore del Signore?" E risponde con le parole di Gesù: "Perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena" (v. 11). Il Signore vuole che la gioia che possiede, perché è in piena comunione con il Padre, sia anche in noi nella misura in cui siamo uniti a Lui".
"La gioia di sapere che siamo amati da Dio nonostante le nostre infedeltà", ha concluso Francesco, "ci fa affrontare con fede le prove della vita, ci fa attraversare le crisi e uscirne migliori". Essere veri testimoni significa vivere questa gioia, perché la gioia è il segno caratteristico del cristiano.