Vaticano

L'Amazzonia è sempre stata al centro del cuore del Papa

Con l'inizio del Sinodo per l'Amazzonia in Vaticano, ripercorriamo alcuni passaggi storici che aiutano a inquadrare la decisione di Papa Francesco di convocarlo.

Giovanni Tridente-4 ottobre 2019-Tempo di lettura: 3 minuti

Esattamente due anni fa, durante l'Angelus di domenica 15 ottobre, Papa Francesco annunciava pubblicamente la celebrazione dell'Assemblea Speciale dei Vescovi per la Regione Pan-Amazzonica, che sta finalmente prendendo il via in questi giorni. Ha motivato la sua decisione sottolineando la parte del Popolo di Dio che abita queste terre, "soprattutto le popolazioni indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno".Sono minacciati anche dallo sfruttamento intensivo della foresta amazzonica, "polmone di importanza fondamentale per il nostro pianeta"..

La necessità di individuare "nuove vie" per l'evangelizzazione e l'attenzione al creato erano insite in questo annuncio, come poi si è visto nel tema che guiderà i lavori del Sinodo.

È piuttosto sorprendente notare come il suo predecessore Pio X abbia scritto la Lettera Enciclica già nel 1912 Statua dei Lacrimabili a favore di "gli indiani del Sud America", riprendendo a sua volta la preoccupazione di Benedetto XIV che nel 1741 (Immensa pastorum) ha condannato la schiavitù. Pio X ha evidenziato "le torture e i crimini che vengono ora commessi contro di loro", sentendo l'orrore e "profondo dolore per quella razza infelice", vittima degli eccessi del vizio e della malvagità. La soluzione proposta dalla Chiesa in quel periodo era "estendere, in queste vaste regioni, il campo dell'azione apostolica". stabilire nuove basi missionarie.

Possiamo vedere in queste espressioni del Magistero una continuità storica che arriva fino ai giorni nostri e che ci porta a considerare l'Amazzonia non come qualcosa di lontano e a volte indecifrabile, ma come il "centro" da cui far partire un dinamismo ecclesiale che sia motore spirituale per l'Occidente e salvaguardia della salute del suo ambiente vitale.

L'Amazzonia è sempre stata presente nel cuore del Santo Padre Francesco, sia per la sua origine in America Latina, sia per lo stretto legame con la Conferenza di Aparecida in Brasile, che il Papa ha coordinato e che ha dato grande impulso all'evangelizzazione di quelle terre. E che oggi ritorna come traccia del cammino che tutta la Chiesa deve intraprendere.

Lo aveva detto lui stesso durante il suo primo viaggio apostolico a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù nel luglio 2013. Quando ha incontrato i vescovi di quelle terre, ha spiegato come Aparecida e l'Amazzonia siano unite dal forte richiamo al rispetto e alla salvaguardia del creato. E ha ricordato la necessità di avere formatori qualificati, un clero autoctono, per consolidare la "Volto amazzonico". della Chiesa.

Oggi quelle parole suonano profetiche, o almeno come chiavi di lettura per iniziare il cammino che la Chiesa ha intrapreso negli ultimi mesi e che ora sta consolidando all'interno di una struttura - il Sinodo - di riflessione, scambio, discernimento per dotare la Chiesa della capacità di portare il Vangelo anche in luoghi impervi e difficili da raggiungere.

Certamente, la riflessione che la Chiesa sta facendo in questi tempi non può essere separata da un altro documento pontificio di enorme importanza, l'enciclica Laudato si', che Papa Francesco ha scritto nel 2015, che mette in evidenza come tutto nel mondo sia fondamentalmente collegato e "Non possiamo ignorare gli effetti del degrado ambientale, dell'attuale modello di sviluppo e della cultura dell'usa e getta sulla vita delle persone.

L'elemento più caratteristico di tutta questa riflessione è stato senza dubbio l'incontro che il Pontefice ha avuto con i popoli dell'Amazzonia a Puerto Maldonado nel gennaio dello scorso anno, durante il suo viaggio in Cile e Perù. Lì, Francesco ha lodato il Signore "per questo meraviglioso lavoro dei vostri popoli amazzonici e per tutta la biodiversità che queste terre contengono", senza dimenticare, però, di denunciare le profonde ferite inferte dall'esterno e subite da tutti.

La fiducia finale del Papa è stata la "La resilienza dei popoli e la loro capacità di reagire ai momenti difficili in cui si trovano".come è stato dimostrato nel corso della storia. La necessità oggi è quella di costruire "Una Chiesa dal volto amazzonico e una Chiesa dal volto indigeno"..

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