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Il viaggio del Santo Padre in Colombia

César Mauricio Velásquez-8 settembre 2017-Tempo di lettura: 2 minuti

"Continuate ad andare avanti. Non lasciatevi rubare la gioia e la speranza". Questo è stato il primo messaggio di Papa Francesco al suo arrivo in Colombia. L'ex ambasciatore César Mauricio Velásquez ha analizzato questo viaggio su Palabra nel numero di luglio-agosto.

Papa Francesco torna in America Latina. Questa volta visita quattro città della Colombia dove si vive e si riflette sulla grandezza e sulla bontà del continente, ma anche sui suoi gravi problemi e sulle sue sfide.

Un continente di contrasti: ricco di risorse naturali e spirituali, ma allo stesso tempo con alti tassi di povertà, criminalità ed esclusione. Una regione piena di giovani ma minacciata dalla droga, dalla disoccupazione e da nuovi populismi a buon mercato che si sono degradati in dittature del XXI secolo, piene di ideologia, sangue e corruzione in nome del popolo.

Papa Francesco troverà una Colombia che cerca la pace, ma non a qualsiasi prezzo, non semplicemente con decreti e carte come è stato imposto. Il suo messaggio dovrà sollevare punti di unità, rispetto per le istituzioni e impegno per la dottrina sociale della Chiesa, rispondendo così ai problemi di disuguaglianza, violenza e corruzione. Sarà un viaggio al cuore dei problemi generati dalla droga e dalla criminalità. Oggi, mentre viene attuato il cosiddetto accordo di pace tra le FARC e il governo, la coltivazione della coca è in aumento, passando da 40.000 ettari nel 2010 a 180.000 ettari. Una chiara battuta d'arresto aggravata da altri punti di questo negoziato che apre la porta al riciclaggio di miliardi di dollari da parte di narcotrafficanti e guerriglieri, senza molta giustizia o verità. Questo è uno dei motivi per cui, tra gli altri, il No ha vinto nel plebiscito del 2 ottobre 2016 e per cui è stato successivamente processato senza legittimità davanti al Congresso e senza il sostegno popolare.

Come i suoi predecessori - San Giovanni Paolo II nel 1986 e il Beato Paolo VI nel 1968 - Papa Francesco condannerà la cosiddetta "cultura della morte", quella tendenza e smania di alcuni di essere Dio per porre fine alla vita degli altri, non solo con armi e bombe, ma anche con l'aborto, l'eutanasia e la corruzione che deruba il bene comune. In questo senso, la sua voce incoraggerà il cambiamento personale secondo Cristo, l'unico modello in grado di rispondere all'intera esistenza, perché non esiste un cristianesimo "a basso costo", come lo ha definito Francesco, riflettendo sulla mediocrità del cristianesimo gingillo, incapace di partecipare alle trasformazioni personali e sociali. Saranno quattro giorni di riflessione, una visita che contribuirà a rinfrescare la vita spirituale di milioni di colombiani e a ricordare loro che la pace interiore è indispensabile per raggiungere la pace esteriore, perché l'autentica riconciliazione richiede verità e giustizia, terreno solido per poter fare un primo passo.

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