La Santa Sede ha confermato che la causa di morte Papa Francesco ha avuto un ictus che ha portato al coma e a un collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Il Pontefice soffriva da tempo di una condizione clinica complessa, come risulta dal comunicato emesso nel pomeriggio del 21 aprile: aveva sofferto di un precedente episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite multimicrobica bilaterale, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II.
Il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, ha riferito che il decesso è stato accertato mediante registrazione elettrocardioanatomica e ne ha annunciato il risultato.
Alle otto di lunedì sera, ora di Roma, nella cappella di Casa Santa Marta si è svolta la cerimonia di conferma del decesso e la deposizione della salma nella bara, come previsto dal Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 21-40), presieduta da Kevin Joseph Farrell, Cardinale Camerlengo.
Al rito sono stati invitati anche il decano del Collegio Cardinalizio, la famiglia pontificia, il direttore e il vicedirettore della Direzione della Sanità e dell'Igiene dello Stato della Città del Vaticano.
Il testamento di Francesco
Nel pomeriggio di lunedì 21 è stato reso pubblico anche il testamento scritto da Papa Francesco il 29 giugno 2022. Si tratta di un documento semplice, di soli sette paragrafi, in cui esprime il desiderio di essere sepolto nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore. All'epoca, il Pontefice scrisse: "Sentendo che si avvicina la fine della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solo riguardo al luogo della mia sepoltura".
Ha sottolineato di aver sempre affidato la sua vita e il suo ministero sacerdotale ed episcopale alla Madre di Dio. Per questo ha voluto che i suoi resti mortali riposassero nella basilica papale di Santa Maria Maggiore, che è stata oggetto di numerose visite del Papa argentino, che era solito pregare davanti all'immagine della Vergine. Salus Populi Romani prima e dopo ogni viaggio apostolico, "di affidare con fiducia le mie intenzioni alla Madre Immacolata e di ringraziarla per la sua docile e materna cura".
Una semplice nicchia nel terreno
Francesco chiese inoltre per iscritto che la sua tomba fosse preparata "nella nicchia della navata tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforzesca della suddetta Basilica Papale". Aggiunse che desiderava che la tomba fosse "in terra; semplice, senza particolari decorazioni e con la sola iscrizione: Franciscus".
E ha concluso con parole che riecheggiano la costante richiesta di preghiere per lui che ha guidato il suo ministero: "Il Signore dia una meritata ricompensa a coloro che mi hanno amato e continueranno a pregare per me. La sofferenza che è stata presente nell'ultima parte della mia vita l'ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fraternità tra i popoli".