Il Pontefice ha portato avanti nel catechesi Il Parlamento europeo si prenderà una pausa mercoledì per riflettere con urgenza sulla situazione dei migranti, "una gravissima crisi umanitaria" in cui i migranti muoiono in mari e deserti diventati "cimiteri", nel contesto di una cultura dell'indifferenza e dello scarto.
"Oggi, rimandando la consueta catechesi, vorrei fermarmi con voi a pensare alle persone che - anche in questo momento - attraversano mari e deserti per raggiungere una terra dove poter vivere in pace e sicurezza", ha esordito il Papa in una drammatica riflessione, in cui ha chiesto la preghiera di tutti e l'unione dei "nostri cuori e delle nostre forze, affinché i mari e i deserti non siano cimiteri, ma spazi dove Dio possa aprire cammini di libertà e fraternità".
"Percorsi di accesso sicuri e legali".
"Fratelli e sorelle, su una cosa possiamo essere tutti d'accordo: su quei mari e quei deserti mortali, migranti di oggi non dovrebbero esserci. Ma non è con leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con il rifiuto che raggiungeremo questo obiettivo", ha denunciato il Santo Padre.
"Al contrario, raggiungeremo questo obiettivo ampliando le vie di accesso sicure e legali per i migranti, facilitando il rifugio per coloro che fuggono da guerre, violenze, persecuzioni e calamità varie; raggiungeremo questo obiettivo promuovendo con tutti i mezzi una governance globale delle migrazioni basata su giustizia, fraternità e solidarietà. E unendo le forze per combattere il traffico di esseri umani, per fermare i trafficanti criminali che lucrano senza pietà sulla miseria altrui".
"Mare e deserto: queste due parole ricorrono in molte testimonianze che ricevo, sia da parte dei migranti sia da parte di persone impegnate a salvarli. Quando dico 'mare', nel contesto delle migrazioni, intendo anche oceano, lago, fiume, tutti gli infidi specchi d'acqua che tanti fratelli e sorelle di tutto il mondo sono costretti ad attraversare per raggiungere la loro destinazione", ha proseguito.
"Respingere i migranti, un peccato grave".
E "deserto" non è solo sabbia e dune, o roccia, "ma anche tutti quei territori inaccessibili e pericolosi come foreste, giungle, steppe, dove i migranti camminano da soli, abbandonati a se stessi". Le rotte migratorie di oggi sono spesso segnate da attraversamenti di mari e deserti, che per molte, troppe persone, sono mortali. Alcune di queste rotte sono a noi più note, perché spesso sotto i riflettori; altre, la maggior parte, sono poco conosciute, ma non per questo meno percorse.
"Ho parlato tante volte del Mediterraneo, perché sono Vescovo di Roma e perché è emblematico: il Mare Nostrum, luogo di comunicazione tra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti potevano essere salvati. Va detto chiaramente: c'è chi lavora sistematicamente con tutti i mezzi per respingere i migranti. E questo, se fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave".
Mari e deserti, luoghi biblici
Il Papa ha ricordato che "il mare e il deserto sono anche luoghi biblici carichi di valore simbolico. Sono scenari molto importanti nella storia dell'Esodo, la grande migrazione del popolo guidato da Dio attraverso Mosè dall'Egitto alla Terra Promessa. Questi luoghi testimoniano il dramma del popolo in fuga dall'oppressione e dalla schiavitù. Sono luoghi di sofferenza, di paura, di disperazione, ma allo stesso tempo sono luoghi di passaggio verso la liberazione, verso la redenzione, verso la libertà e il compimento delle promesse di Dio (cfr. Messaggio per la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati 2024)".
Preghiera
"Voglio concludere riconoscendo ed elogiando gli sforzi di tanti buoni samaritani, che stanno facendo del loro meglio per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte della speranza disperata nei cinque continenti.
"Questi uomini e donne coraggiosi sono il segno di un'umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell'indifferenza e dello scarto. E chi non può essere come loro "in prima linea" non è escluso da questa lotta di civiltà: ci sono molti modi per contribuire, primo fra tutti la preghiera", ha sottolineato Francesco.
Uniamo i nostri cuori e le nostre forze, ha concluso, "affinché i mari e i deserti non siano cimiteri, ma spazi in cui Dio possa aprire strade di libertà e fraternità".
Elogio dell'ospitalità polacca
Nel suo saluto ai pellegrini polacchi, il Papa ha detto che "da alcuni anni avete mostrato un grande aiuto samaritano e comprensione verso i rifugiati di guerra provenienti dall'Ucraina. Continuate a essere ospitali con coloro che hanno perso tutto e vengono da voi, contando sulla vostra misericordia e sul vostro aiuto fraterno. Vi sostenga in questo la Santa Famiglia di Nazareth, che anche lei, in tempi di pericolo, ha cercato rifugio in un Paese straniero. Che Dio vi benedica".
Chiedete a Sant'Agostino e alla Madonna la Consolazione dei migranti
Nelle sue parole ai pellegrini di lingua tedesca, francese e italiana, il Pontefice ha fatto riferimento a Sant'Agostino. Ai pellegrini di lingua tedesca, ad esempio, ha detto: "Oggi celebriamo la memoria di Sant'Agostino. Dopo una lunga ricerca interiore, egli ha compreso quanto Dio, il nostro Creatore, ci ami e che i nostri cuori inquieti trovano riposo e pace solo in Lui. Anch'io vi auguro di fare questa esperienza della pace di Dio, che supera ogni comprensione (cfr. Fil 4,7). Preghiamo Sant'Agostino, che oggi celebriamo, affinché i mari e i deserti diventino spazi dove Dio possa aprire strade di libertà e di fraternità".
Agli oratori francesi ha detto anche: "Preghiamo Sant'Agostino, che oggi celebriamo, affinché i mari e i deserti diventino spazi dove Dio possa aprire strade di libertà e fraternità".
Nel suo saluto ai pellegrini di lingua spagnola, il Papa ha incoraggiato: "Preghiamo il Signore per tante persone che sono costrette a lasciare le loro case in cerca di un futuro, e per coloro che le accolgono e le accompagnano, restituendo loro la speranza e aprendo nuove strade di libertà e di fraternità. Che Gesù li benedica e che la Vergine Santa, Consolazione dei migranti, vegli su di loro".
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