Il Santo Padre ha ripreso la sua visita al Pubblico Il Papa, presente questo mercoledì di gennaio nell'Aula Paolo VI in Vaticano, gremita di pellegrini, è stato il primo del ciclo di catechesi per l'Anno giubilare "Gesù Cristo, nostra speranza" e ha incentrato la sua riflessione sul tema "L'annuncio di Maria. Ascolto e disponibilità".
La meditazione si è basata sul passo del Vangelo di San Luca del Annunciazione L'Angelus, che viene ricordato ogni giorno, inizia così: "Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa di un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; la vergine si chiamava Maria. L'angelo entrò in sua presenza e disse: "Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te".
Invito alla gioia e all'assenza di paura
Il Papa ha sottolineato l'invito dell'angelo alla gioia e il fatto che chiama "Maria "piena di grazia", indicando la presenza di Dio che abita in lei. E le dice di non avere paura, perché nulla è impossibile al Signore", ha sottolineato. "Infine, le annuncia la sua missione: essere la madre del Messia, il cui nome sarà Gesù, che significa 'Dio salva'.
Nella catechesi sulla Vergine Maria, il Pontefice ha sottolineato che "la sua collaborazione ai disegni del Padre in ogni momento della sua vita la rende per noi un esempio inestimabile di ascolto e disponibilità alla Parola divina". E ha chiesto al Signore "di insegnarci ad ascoltare la sua Parola e a rispondervi generosamente, come Maria, trasformando i nostri cuori in tabernacoli vivi della sua presenza e in luoghi accoglienti per le persone che vivono senza speranza".
Una "Pentecoste" speciale per Maria
La maternità assolutamente unica che le viene annunciata "scuote profondamente Maria". E da donna intelligente qual è, cioè capace di leggere dentro gli eventi (cfr. Lc 2,19.51), cerca di capire, di discernere ciò che le sta accadendo. Maria non cerca fuori, ma dentro, perché, come insegna sant'Agostino, "in interiore homine habitat veritas" (De vera religione 39,72)". E lì, nel profondo del suo cuore aperto e sensibile, sente l'invito a fidarsi totalmente di Dio, che ha preparato per lei una "Pentecoste" speciale".
"Maria accoglie il Verbo nella propria carne e si avvia così alla più grande missione mai affidata a una creatura umana. Si mette al servizio, non come schiava, ma come collaboratrice di Dio Padre, piena di dignità e di autorità per amministrare, come farà a Cana, i doni del tesoro divino, affinché molti possano attingervi in abbondanza", ha detto il Papa.
Los Angeles, Ucraina, Palestina, Israele, Gaza, Myanmar...
Nel suo discorso ai pellegrini in varie lingue, il Papa ha detto ai pellegrini di lingua francese che il Giubileo sarà un'occasione di "rinnovamento spirituale"; ai pellegrini di lingua inglese e tedesca ha chiesto di pregare per il Giubileo. Unità cristianaL'invito a non avere paura dei pellegrini di lingua portoghese; l'appello ai polacchi a prendersi cura delle loro nonne e dei loro nonni, e anche degli ucraini e, in italiano, l'appello a La pace.
Alla fine, in italiano, ha sottolineato la sua vicinanza "al popolo di Los Angelesche ha sofferto tanto per gli incendi che hanno devastato interi quartieri e comunità, che non sono ancora finiti. Che Nostra Signora di Guadalupe interceda per tutti gli abitanti, affinché siano testimoni di speranza attraverso la forza della diversità e della creatività per cui sono conosciuti in tutto il mondo.
"A Gaza ieri hanno mangiato lenticchie con il pollo".
E l'appello alla pace, con una confidenza: "Ieri ho chiamato, come faccio ogni giorno, la parrocchia di Gaza, dove ci sono 600 persone, parrocchia e scuola. Oggi abbiamo mangiato lenticchie con pollo, mi hanno detto, una cosa a cui non erano abituati. Preghiamo per GazaPer la pace, e per tante altre parti del mondo, la guerra è sempre una sconfitta. La guerra è sempre una sconfitta, e chi vince con le guerre? I produttori di armi. Per favore, preghiamo per la pace". Il Papa ha concluso con una preghiera in piedi del Padre Nostro e la Benedizione.