Vaticano

Il Papa esce di nuovo la Domenica delle Palme e invita a essere "cirenei".

Papa Francesco è uscito di nuovo questa mattina in Piazza San Pietro. Lo ha fatto al termine della Messa della Domenica delle Palme e al microfono ha detto: "Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa". Nell'omelia ha invitato a essere "cirenei" e a sostenersi "gli uni con gli altri".    

Francisco Otamendi-13 aprile 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Papa Francesco a San Pietro la Domenica delle Palme.

Papa Francesco saluta i fedeli in Piazza San Pietro il 13 aprile 2025, Domenica delle Palme (foto CNS/Vatican Media).

La mattina di Domenica delle PalmePapa Francesco è tornato in piazza San Pietro al termine della Messa celebrata dal cardinale Leonardo Sandri, vicedecano del Collegio cardinalizio. Nell'omelia letta dal cardinale, il Papa ci ha incoraggiato a essere cirenei per gli altri. In San Pietro, davanti a circa 25.000 fedeli, il Papa ha detto con un miglioramento nella voce: "Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa".

Le uscite del Papa da Casa Santa Marta, sua residenza abituale, dove si sta svolgendo il processo di guarigione, sono sempre più frequenti. Ieri, sabato, il Papa si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore e si è fermato a pregare davanti all'icona della Vergine "Salus Populi Romani". Si tratta della sua 126ª visita a questo santuario mariano di Roma. Oggi il Papa si è divertito a salutare dalla sua sedia a rotelle numerose persone, cardinali, autorità, laici, gruppi di suore, ecc. 

"La Passione di Gesù diventa compassione".

Nel omelia di questa Domenica delle Palme, il Papa ha invitato i fedeli a vivere una Pasqua portando non solo la propria croce, ma anche quella di chi soffre intorno a lui: "La passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più". Il Papa ha evidenziato la figura di "Simone di Cirene - un personaggio che appare inaspettatamente sulla strada del Calvario".

Si tratta di un invito portare non solo la nostra croce, ma anche quella dei nostri vicini e diventare cirenei gli uni per gli altri. "Seguiamo ora le orme di Simone, perché egli ci insegna che Gesù va incontro a tutti, in ogni situazione. [...] La passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è in lutto".

Angelus: non cedere alla disperazione

Nel testo dell'Angelus preparato dal Papa, il Pontefice ha detto che "tutti abbiamo un dolore, fisico o morale, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, a non chiuderci nell'amarezza", ma ad affrontarlo sentendoci avvolti, come Gesù, nell'abbraccio provvidente e misericordioso del Padre".

"Sorelle e fratelli, vi ringrazio molto per le vostre preghiere. In questo momento di debolezza fisica mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio. Prego anche per voi e vi chiedo di affidare al Signore, insieme a me, tutti coloro che soffrono. Soprattutto coloro che sono colpiti dalla guerra, dalla povertà o da disastri naturali. In particolare, che Dio accolga nella sua pace le vittime del crollo di un edificio a Santo Domingo e sostenga le loro famiglie.

Preghiera per la pace

Infine, il Papa ha ricordato che "il 15 aprile sarà il secondo triste anniversario dell'inizio del conflitto in Sudan, con migliaia di morti e milioni di famiglie costrette a fuggire dalle loro case". E ha citato nuovamente i luoghi abituali di guerra e di conflitto per pregare per loro. "Ucraina, Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan. Maria, Madre, Nostra Signora dei Dolori, ci conceda questa grazia e ci aiuti a vivere con fede la Settimana Santa".

È possibile consultare qui il programma delle celebrazioni pasquali 2025 in Vaticano.

L'autoreFrancisco Otamendi

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