Nel Pubblico generale Questo mercoledì, in Piazza San Pietro, il Pontefice ha proseguito la serie di catechesi sui "vizi e le virtù", concentrando la sua riflessione sulla virtù della fortezza, a partire dalla lettura del Salmo 31, 2.4.25, dopo averla dedicata lo scorso mercoledì alla virtù della fortezza. giustizia.
Nelle sue catechesi nelle diverse lingue, il Papa ha incoraggiato "ad allenarvi alla virtù della fortezza per combattere le vostre paure e trovare il coraggio di manifestare la vostra fede con entusiasmo", come ha detto ai fedeli di lingua francese; oppure a ricordare "la gioia di Cristo risorto anche nei momenti difficili", invocando "su di voi e sulle vostre famiglie l'amore misericordioso di Dio, nostro Padre" (pellegrini di lingua inglese).
Rivolgendosi ai partecipanti di lingua spagnola, ha detto che "questo periodo pasquale accresca in noi i doni della grazia, affinché comprendiamo meglio l'eccellenza del battesimo e affinché l'eterna misericordia del Signore, che abbiamo celebrato domenica scorsa, ci faccia crescere maggiormente nella virtù della fortezza e nelle opere buone".
Pregare per le sofferenze del Kazakistan e per la pace
Ad un certo punto dell'Udienza, il Pontefice ha voluto "trasmettere al popolo di Kazakistan Vi invito a pregare per tutti coloro che stanno soffrendo per gli effetti di questo disastro naturale.
In italiano, ha aggiunto alla fine, come fa in tutti i suoi discorsi, che il suo pensiero "è rivolto ai martiri". UcrainaAlla Palestina, a Israele, che il Signore ci dia la pace, preghiamo il Signore per la pace. Ci sono così tante persone che soffrono nei luoghi di guerra! La guerra è ovunque, non dimentichiamo il Myanmar.
"Capace di superare la paura, persino la morte".
"Nella catechesi di oggi riflettiamo sulla virtù della fortezza. È quella virtù che ci assicura un desiderio fermo e costante di cercare il bene. Per gli antichi pensatori non era possibile immaginare un essere umano senza passioni, senza le quali saremmo come pietre inerti. Tutti abbiamo delle passioni, ma devono essere educate, incanalate e purificate nell'acqua del Battesimo, con il fuoco dello Spirito Santo", ha esordito il Santo Padre.
"Partiamo dalla descrizione che ne fa il Catechismo della Chiesa Cattolica: "La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. Essa riafferma la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli della vita morale. La virtù della fortezza rende capaci di superare la paura, anche della morte, e di affrontare prove e persecuzioni". (n. 1808). Ecco dunque la più "combattiva" delle virtù", ha sottolineato.
"La fortezza ci aiuta ad affrontare e superare i nemici interiori come l'ansia, l'angoscia, la paura, il senso di colpa e molte altre forze che si agitano dentro di noi e che così spesso ci paralizzano. Ci aiuta anche a combattere i nemici esterni che si presentano nella vita sotto forma di difficoltà di ogni genere".
Ha poi insistito sul fatto che "coltivare questa virtù ci renderà persone che non si lasciano spaventare o scoraggiare dalle prove e che prendono sul serio le sfide del mondo, agendo con determinazione contro il male e l'indifferenza".
Di fronte a un "Occidente comodo", la "fortezza di Gesù".
"Nel nostro comodo Occidente, che ha "annacquato" un po' tutto, che ha trasformato la via della perfezione in un semplice sviluppo organico, che non ha bisogno di lottare perché tutto gli sembra uguale, a volte sentiamo una sana nostalgia per i profeti. Ma le persone scomode e visionarie sono molto rare".
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci sollevi dal "posto morbido" in cui ci siamo adagiati e ci faccia ripetere il nostro "posto morbido" con determinazione. "No" al male e tutto ciò che porta all'indifferenza. Sì al cammino che ci fa progredire nella vita, per il quale è necessario lottare. Riscopriamo la forza di Gesù nel Vangelo, e impariamo dalla testimonianza dei santi", ha esortato il Papa.