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Il "Consiglio sinodale" tedesco deve cambiare nome

È quanto emerso da una sessione di lavoro tra una delegazione della Conferenza episcopale tedesca e vari dicasteri della curia, tenutasi venerdì a Roma.

José M. García Pelegrín-29 giugno 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
Il "Consiglio sinodale" tedesco deve cambiare nome

Il principale risultato dell'incontro tenutosi il 28 giugno in Vaticano, che ha proseguito i colloqui iniziati al visita ad limina dei vescovi tedeschi nel novembre 2022 e continua il 22 marzo 2024, come evidenziato in un "...".Comunicato stampa congiunto della Santa Sede e della Conferenza episcopale tedesca (DBK)". è che, per i rappresentanti della Curia romana, ci sono due "aspetti importanti".

Il primo è che il nome del "Consiglio sinodale" dovrebbe essere cambiato e "diversi aspetti della proposta precedentemente formulata per un possibile organismo sinodale nazionale" dovrebbero essere modificati.

In secondo luogo, sia la Curia che la DBK "concordano sul fatto che non è né al di sopra né allo stesso livello della Conferenza episcopale".

Ciò è di particolare rilevanza, poiché finora il "corpo sinodale" finale che si stava preparando nel "Comitato sinodale" era destinato a essere un organo di governo congiunto tra i vescovi e i laici del "Comitato centrale dei cattolici tedeschi" ZdK, che in ultima analisi avrebbe supervisionato il lavoro della DBK a livello nazionale e del vescovo in ogni diocesi.

Secondo il comunicato, i vescovi tedeschi hanno riferito sull'ultima riunione del "Comitato sinodale", che il comunicato definisce "organo di lavoro temporaneo".

Partecipanti alla riunione

All'incontro hanno partecipato - dalla Curia romana - i cardinali Victor Manuel Fernandéz, Kurt Koch, Pietro Parolin, Robert F. Prevost OSA e Arthur Roche, oltre all'arcivescovo Filippo Iannone O.Carm.

A nome dei vescovi tedeschi sono stati Mons. Georg BätzingStephan Ackermann, Mons. Bertram Meier e Mons. Franz-Josef Overbeck, alla presenza del Segretario Generale della DBK Beate Gilles e del portavoce della DBK Matthias Kopp.

Il tema principale dell'incontro è stato il rapporto tra l'esercizio del ministero episcopale e la promozione della corresponsabilità di tutti i credenti.

Secondo il comunicato stampa, "è stata posta particolare enfasi sugli aspetti del diritto canonico per l'istituzione di una forma concreta di sinodalità nella Chiesa in Germania".

Da quanto precede si evince che il La Curia romana frena ancora una volta un "Concilio sinodale". che ha chiesto la creazione di un organo di governo congiunto tra i vescovi e i laici della ZdK, più volte vietato dal Vaticano: in due lettere dal 16 gennaio 2023 e del 16 febbraio 2024inviata dai principali cardinali della Santa Sede con l'esplicita approvazione del Papa, ha ricordato che un Concilio sinodale "non è previsto dal diritto canonico vigente e, pertanto, una risoluzione in tal senso della DBK sarebbe invalida, con le relative conseguenze giuridiche".

Ritornando nell'incontro di venerdì agli "aspetti di diritto canonico" in relazione alla "forma concreta di sinodalità" della Chiesa in Germania, è chiaro che la Curia romana si aspetta che la DBK proceda in questo ambito in accordo con il Vaticano.

Secondo il comunicato, una commissione del "Comitato sinodale", che si occuperà della "struttura di un organismo sinodale", lo farà "in stretto contatto con la commissione corrispondente, composta da rappresentanti dei dicasteri interessati"; il "progetto" di tale organismo sarà quindi redatto solo in accordo con il Vaticano.

I colloqui tra la Curia e la DBK continueranno "dopo la conclusione del Sinodo mondiale, per affrontare altre questioni di natura antropologica, ecclesiologica e liturgica".

I vescovi dovranno ora trasmettere ai membri laici del "Comitato sinodale" questi due punti fondamentali discussi a Roma: il cambio di nome e il fatto che il "corpo sinodale nazionale" da preparare non può essere un "corpo sinodale". né al di sopra né allo stesso livello del DBK. La prossima riunione del Comitato è prevista per il 13 e 14 dicembre.

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