Questa domenica, 15 dicembre, Papa Francesco ha compiuto un'importante visita pastorale alla città di AjaccioÈ stato in Corsica, dove ha svolto un intenso programma di attività. Dopo l'accoglienza ufficiale all'aeroporto nella prima mattinata, il Papa ha chiuso il Congresso "Religiosità popolare nel Mediterraneo".
A mezzogiorno ha recitato l'Angelus nella cattedrale e ha incontrato vescovi, sacerdoti, religiosi e seminaristi per offrire loro parole di incoraggiamento nella loro missione pastorale. Dopo il pranzo, nel primo pomeriggio ha celebrato la Santa Messa in Place d'Austerlitz, un'Eucaristia all'aperto dove migliaia di fedeli si sono riuniti per accompagnare il Papa.
Parole all'Angelus
Rivolgendosi ai religiosi e ai consacrati nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Papa ha detto: "Sono qui nella vostra bella terra solo per un giorno, ma ho voluto almeno un breve momento per incontrarvi e salutarvi. Questo mi dà l'opportunità, prima di tutto, di dirvi grazie. Grazie perché siete qui, con la vostra vita dedicata; grazie per il vostro lavoro, per il vostro impegno quotidiano; grazie per essere segno dell'amore misericordioso di Dio e testimoni del Vangelo.
Il Santo Padre ha sottolineato l'importanza di riconoscere la fragilità come forza spirituale. In un contesto europeo ricco di sfide per la trasmissione della fede, ha esortato a non perdere di vista il ruolo centrale di Dio: "Non dimentichiamolo: al centro c'è il Signore. Non sono io al centro, ma Dio". Ha anche ricordato a coloro che sono nella vita consacrata la necessità di rimanere in costante discernimento e il rinnovamento spirituale, sottolineando che "la vita sacerdotale o religiosa non è un "sì" che abbiamo pronunciato una volta per tutte".
Il Papa ha rivolto due inviti chiave: "prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura degli altri". Ha insistito sull'importanza della preghiera quotidiana, della riflessione personale e della fraternità tra i religiosi come pilastri per una solida vita spirituale e un ministero efficace. Ha anche sottolineato l'urgenza di trovare nuovi modi pastorali per portare il Vangelo ai cuori bisognosi: "Non abbiate paura di cambiare, di rivedere vecchi schemi, di rinnovare il linguaggio della fede".
Chiusura del congresso
Durante il congresso è stato sottolineato che la pietà popolare ha la capacità di trasmettere la fede attraverso gesti semplici e linguaggi simbolici, radicati nella cultura del popolo. È stata sottolineata la sua importanza in contesti in cui la pratica religiosa è in declino: "La pietà popolare attrae e coinvolge le persone che sono sulla soglia della fede, permettendo loro di scoprire in essa esperienze, radici e valori utili per la vita".
Tuttavia, ha anche sottolineato i rischi che possono sorgere, come la sua riduzione ad aspetti esteriori o folcloristici, e ha invitato al discernimento pastorale: "C'è il rischio che le manifestazioni di pietà popolare non portino all'incontro con Cristo; o che si contaminino con "aspetti e credenze fatalistici o superstiziosi". Un altro rischio è che la pietà popolare possa essere usata o sfruttata da gruppi che cercano di rafforzare la propria identità in modo polemico, alimentando particolarismi, antagonismi e posizioni o atteggiamenti di esclusione. Tutto ciò non risponde allo spirito cristiano della pietà popolare e sfida tutti noi, in particolare i pastori, a essere vigili, a discernere e a promuovere una continua attenzione alle forme popolari di vita religiosa".
Laicità senza secolarismo
Un altro punto focale del discorso è stato il rapporto tra fede e società. È stato sottolineato che, nel contesto attuale, l'apertura tra credenti e non credenti è fondamentale: "I credenti sono aperti a vivere la loro fede senza imporla, mentre i non credenti portano nel cuore una grande sete di verità e di valori fondamentali". Questo dialogo, è stato detto, è essenziale per costruire una "cittadinanza costruttiva" che promuova il bene comune.
È stata anche auspicata una "sana laicità", come proposto da Benedetto XVI, in cui religione e politica collaborano senza strumentalizzazioni o pregiudizi: "Una sana laicità garantisce che la politica non strumentalizzi la religione e che la religione possa essere vissuta liberamente senza interferenze politiche".