Il Papa ha contemplato nel Pubblico Questa mattina nel mese di maggio alla Vergine Maria alla sua "scuola di umiltà, che è la via più sicura per il cielo". "Dio è attratto dalla piccolezza di Maria, dalla sua piccolezza interiore", Maria inoltre "era umile nei momenti difficili, è la sua virtù più granitica, sempre piccola, umile", ha detto. Si tratta di un tema molto caro al Papa, che ha detto in altri momenti.
Il Santo Padre ha concluso con Maria e la sua umiltà l'ultima delle sessioni di catechesi del ciclo sui vizi e le virtù, in cui al termine, prima di recitare il Padre Nostro e impartire la Benedizione, come di consueto, ha pregato per la pace nella "Ucraina martire", in Palestina, in Israele e in tanti luoghi del mondo in guerra. Prima, mentre percorreva Piazza San Pietro in papamobile, ha benedetto e dato una carezza a numerosi neonati portati dalle loro famiglie.
"Fai della nostra vita un Magnificat".
"È stupita quando l'angelo le porta l'annuncio di Dio e rimane ai piedi della croce, mentre l'idea di un Messia trionfante si infrange", ha proseguito il Pontefice. "Maria è un modello di umiltà e di piccolezza, chiediamo a Maria di insegnarci a vivere la virtù dell'umiltà, a fare della nostra vita un Magnificat".
Infatti, la lettura per la riflessione dell'udienza era il Vangelo di San Luca, quando Maria visita sua cugina Elisabetta ed esulta: "L'anima mia proclama la grandezza del Signore, il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni si congratuleranno con me".
"Il grande antagonista dell'orgoglio".
Il Papa ha iniziato la sua catechesi sottolineando che l'umiltà non è una delle tre virtù teologali o delle quattro virtù cardinali, ma è "la radice e il fondamento della vita cristiana, la porta di accesso a tutte le virtù, il grande antagonista del più letale dei vizi, l'orgoglio". L'orgoglio e la superbia gonfiano il cuore umano. [...]. L'umiltà viene dall'humus, dalla terra". A volte "siamo sopraffatti da deliri di onnipotenza, che ci danneggiano molto. Siamo creature meravigliose, ma limitate". Il Papa ha citato come uno dei rimedi all'orgoglio "la contemplazione del cielo stellato, della luna e delle stelle. [...] Che cos'è l'uomo perché tu te ne ricordi?".
L'umiltà è la virtù delle persone che conservano nel cuore la percezione della propria piccolezza, ha proseguito. "C'è un vizio molto brutto, l'arroganza, l'orgoglio, che ci fa apparire più di quello che siamo. L'umiltà e la povertà di spirito sono la porta d'accesso a tutto. L'umiltà ci porta a collocare ogni cosa al suo posto".
Nel suo discorso ai pellegrini in varie lingue, il Papa ha fatto riferimento, tra le altre cose, ai bambini che, in Polonia e in altri luoghi fanno la prima comunione in queste date, affinché si ricordino dei bambini che soffrono nei Paesi in guerra. Ha anche incoraggiato a pregare per le vocazioni e la vita consacrata.