Dopo due settimane di attività ridotta a causa di un'infiammazione polmonare, il Papa ha lasciato ieri il Vaticano. Prima di recarsi a Piazza di Spagna, nel centro della capitale italiana, per pregare ai piedi della statua della Vergine Maria, il Papa si è fermato alla Basilica di Santa Maria Maggiore per venerare l'icona della Vergine Maria. Salus Populi Romani e offrirvi la Rosa d'Oro, simbolo della benedizione papale.
Poi, nella preghiera tradizionale, ha chiesto ai Vergine Immacolata di rivolgere i suoi "occhi di misericordia a tutti i popoli oppressi dall'ingiustizia e dalla povertà, provati dalla guerra: "Madre, guarda il popolo martoriato dell'Ucraina, il popolo palestinese e il popolo israeliano, ancora una volta sprofondato nella spirale della violenza".
"Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione, perché non c'è pace senza perdono e non c'è perdono senza pentimento", ha pregato il Pontefice. "Il mondo cambia se cambiano i cuori; e tutti devono dire: a cominciare dal mio.
Questo è il testo integrale della preghiera del Papa nel atto di venerazione dell'Immacolata Concezione in Plaza de España:
Preghiera del Santo Padre all'Immacolata Concezione a Roma
"Vergine Immacolata!
Veniamo a te con i cuori combattuti tra speranza e angoscia.
Abbiamo bisogno di te, nostra Madre.
Ma prima di tutto vogliamo ringraziarvi
perché in silenzio, come è tuo stile, vegli su questa città
che oggi vi avvolge di fiori per dirvi il suo amore.
In silenzio, giorno e notte, vegli su di noi:
sulle famiglie, con le loro gioie e preoccupazioni - lo sapete bene;
sui luoghi di studio e di lavoro; sulle istituzioni e sugli uffici pubblici;
negli ospedali e nei manicomi, nelle carceri e nelle persone che vivono per strada;
nelle parrocchie e in tutte le comunità della Chiesa di Roma.
Grazie per la vostra presenza discreta e costante
che ci dà conforto e speranza.
Abbiamo bisogno di te, madre,
perché tu sei l'Immacolata Concezione.
La vostra persona, il fatto stesso della vostra esistenza
ci ricorda che il male non ha né la prima né l'ultima parola;
che il nostro destino non è la morte, ma la vita,
non odio ma fratellanza, non conflitto ma armonia,
non è la guerra, ma la pace.
Guardando a voi, siamo confermati in questa fede
che gli eventi mettono talvolta alla prova.
E tu, Madre, volgi i tuoi occhi di misericordia
su tutti i popoli oppressi dall'ingiustizia e dalla povertà,
testata dalla guerra: Madre, guarda il popolo martoriato dell'Ucraina,
il popolo palestinese e il popolo israeliano,
sprofondato di nuovo nella spirale della violenza.
Oggi, Santa Madre, portiamo qui sotto il tuo sguardo
a tante madri che, come lei, sono in lutto.
Madri che piangono i loro figli uccisi dalla guerra e dal terrorismo.
Le madri che li vedono partono per viaggi di disperata speranza.
E lo stesso vale per le madri che cercano di liberarli dai legami della dipendenza,
e coloro che li assistono durante una lunga e dura malattia.
Oggi, Maria, abbiamo bisogno di te come donna,
di affidare a te tutte le donne che hanno subito violenza
e coloro che ne sono ancora vittime,
in questa città, in Italia e nel mondo.
Li conoscete uno per uno, conoscete i loro volti.
Ti prego di asciugare le loro lacrime e quelle dei loro cari.
E aiutaci a fare un percorso di educazione e purificazione,
riconoscere e contrastare la violenza in agguato
nei nostri cuori e nelle nostre menti
e chiedere a Dio di liberarci da essa.
Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione,
perché non c'è pace senza perdono
e non c'è perdono senza pentimento.
Il mondo cambia se cambiano i cuori;
e tutti dovrebbero dire: a partire dal mio.
Ma solo Dio può cambiare il cuore umano
con la sua grazia: la grazia in cui tu, Maria,
ci si immerge fin dal primo momento.
La grazia di Gesù Cristo, nostro Signore,
che hai generato nella carne,
che è morto e risorto per noi e che tu ci indichi sempre.
Egli è la salvezza, per ogni uomo e per il mondo.
Vieni, Signore Gesù!
Venga il tuo regno di amore, giustizia e pace.
Amen".