Vaticano

Francesco in Mongolia difende il bene e l'armonia delle religioni

In un incontro con i leader religiosi nella capitale mongola domenica, Papa Francesco ha ricordato che le religioni "rappresentano un formidabile potenziale di bene al servizio della società" e che i credenti sono chiamati a lavorare per l'"armonia" di tutti, il dialogo e la libertà. La Mongolia è la patria di un grande patrimonio di saggezza, ha sottolineato.

Francisco Otamendi-3 settembre 2023-Tempo di lettura: 6 minuti
Patata mongola

Il Papa riceve un dono durante un incontro interreligioso in Mongolia (foto CNS / Lola Gomez)

Nel suo secondo giorno di attività pubblica nel vasto Paese dei Mongoli, poiché il primo giorno si è riposato a causa di un lungo giorno di riposo. viaggio Nel cuore dell'Asia, Papa Francesco ha tenuto un incontro ecumenico e interreligioso al Teatro Hun di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, in cui ha inviato un messaggio al mondo in difesa delle religioni. 

Ieri il Santo Padre ha incontrato le autorità e nel pomeriggio i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e gli operatori pastorali, nel corso di un viaggio che sta effettuando come "pellegrino dell'amicizia

All'incontro era presente il prefetto apostolico di Ulaanbaatar, Il cardinale Giorgio MarengoI.M.C., Sua Eminenza Khamba Lama Gabju Demberel Choijamts, abate del monastero Gandan Tegchenling, e 11 leader di diverse religioni, tra cui la tradizione maggioritaria, il buddismo, che hanno letto un messaggio di saluto.

In un bellissimo discorsoNel suo discorso, in cui spiccavano le parole armonia e saggezza, Papa Francesco ha alluso innanzitutto al fatto che "il cielo, così limpido e così azzurro, abbraccia qui la terra vasta e imponente, evocando le due dimensioni fondamentali della vita umana: quella terrena, costituita dalle relazioni con gli altri, e quella celeste, costituita dalla ricerca dell'Altro, che ci trascende". 

"La Mongolia ci ricorda la necessità per tutti noi, pellegrini, pellegrine e viaggiatori, di rivolgere lo sguardo verso l'alto per trovare la nostra strada sulla terra", ha aggiunto.

Il Romano Pontefice ha poi espresso una valutazione molto positiva del contributo delle religioni al mondo e ha fatto appello ai leader mondiali al dialogo e all'incontro. "Il fatto che ci troviamo insieme nello stesso luogo è già un messaggio: le tradizioni religiose, nella loro originalità e diversità, rappresentano un formidabile potenziale di bene al servizio della società. Se i leader delle nazioni scegliessero la strada dell'incontro e del dialogo con gli altri, darebbero senza dubbio un contributo decisivo per porre fine ai conflitti che continuano a infliggere sofferenza a tanti popoli".

L'armonia è il termometro

"L'amato popolo mongolo ci offre l'opportunità di incontrarci per conoscerci e arricchirci reciprocamente, poiché può vantare una storia di convivenza tra esponenti di diverse tradizioni religiose", ha sottolineato il Papa, introducendo poi il termine su cui si basano le sue parole: armonia.

"Armonia: vorrei sottolineare questa parola dal sapore tipicamente asiatico. È quel particolare rapporto che si crea tra realtà diverse, senza sovrapporle o uniformarle, ma rispettando le differenze e a vantaggio della vita in comune".

E Francesco ha chiesto: "Chi, più dei credenti, è chiamato a lavorare per l'armonia di tutti? Fratelli, sorelle, il valore sociale della nostra religiosità si misura da quanto riusciamo ad armonizzarci con gli altri pellegrini sulla terra e da quanto riusciamo a diffondere l'armonia ovunque viviamo".

È questo il termometro della vita e di ogni religione: "Ogni vita umana, infatti, e a maggior ragione ogni religione, deve essere 'misurata' dall'altruismo: non un altruismo astratto, ma un altruismo concreto, che si traduce nella ricerca dell'altro e nella generosa collaborazione con l'altro, perché 'il saggio gioisce nel dare, e solo così diventa felice'", ha sottolineato.

"Il fondamentalismo rovina la fraternità".

Il Papa si è affidato, nelle sue parole, a "una preghiera ispirata da Francesco d'Assisi"Dove c'è odio, io porto l'amore; dove c'è offesa, io porto il perdono; dove c'è discordia, io porto l'unità". E ha sottolineato che "l'altruismo costruisce l'armonia e dove c'è armonia c'è comprensione. L'imposizione unilaterale, il fondamentalismo e le forzature ideologiche rovinano la fraternità, alimentano le tensioni e compromettono la pace". 

A questo proposito, il Papa ha citato il leader spirituale e pacifista indù, Mahatma 

Gandhi, per tessere bellezza e armonia. "La bellezza della vita è il frutto dell'armonia: è comunitaria, cresce con la gentilezza, con l'ascolto e con l'umiltà. Ed è il cuore puro che la coglie, perché 'la vera bellezza, dopo tutto, risiede nella purezza del cuore' (M.K. Gandhi, Il mio credo, il mio pensiero, Roma 2019, 94)".

"Le religioni sono chiamate a offrire al mondo questa armonia, che il solo progresso tecnico, puntando alla dimensione terrena e orizzontale dell'uomo, rischia di far dimenticare il cielo per il quale siamo stati creati", ha detto il Santo Padre.

Nel suo discorso, in cui il Papa ha nuovamente citato la tradizionale abitazione mongola, la ger, che costituisce "uno spazio umano" e che "evoca l'essenziale apertura al divino", il leader dei cattolici ha sottolineato che "siamo qui riuniti oggi come umili eredi di antiche scuole di saggezza", e che "ci impegniamo a condividere il tanto bene che abbiamo ricevuto, per arricchire un'umanità che nel suo cammino è spesso disorientata dalla miope ricerca del profitto e del benessere".

Dieci aspetti del patrimonio sapienziale mongolo

"L'Asia ha molto da offrire in questo senso e la Mongolia, che si trova in

nel cuore di questo continente, ospita un grande patrimonio di saggezza, che le religioni qui diffuse hanno contribuito a creare e che vorrei invitare tutti a scoprire e ad apprezzare", ha detto il Papa, che ha voluto ricordare "dieci aspetti di questo patrimonio di saggezza". 

Secondo Francisco, questi aspetti sono i seguenti:

- "un buon rapporto con la tradizione, nonostante le tentazioni del consumismo"; 

- rispetto per gli anziani e gli antenati - quanto abbiamo bisogno oggi di un'alleanza generazionale tra loro e i più giovani, di un dialogo tra nonni e nipoti!

- la cura dell'ambiente, la nostra casa comune, un'altra esigenza di estrema attualità";

- E ancora: il valore del silenzio e della vita interiore, antidoto spirituale a tanti mali del mondo di oggi;

- un sano senso di frugalità"; 

- il valore dell'ospitalità"; 

- la capacità di resistere all'attaccamento alle cose"; 

- solidarietà, che nasce dalla cultura dei legami tra le persone"; 

- l'apprezzamento della semplicità"; 

- e, infine, un certo pragmatismo esistenziale, che tende a cercare tenacemente il bene dell'individuo e della comunità. Questi dieci sono alcuni degli elementi del patrimonio di saggezza che questo Paese ha da offrire al mondo.

No alla violenza e al settarismo: la libertà

Infine, il Papa ha nuovamente sottolineato la responsabilità dei leader religiosi. "Cari fratelli e sorelle, la nostra responsabilità è grande, soprattutto in questo momento storico, perché il nostro comportamento è chiamato a confermare nei fatti gli insegnamenti che professiamo; non può contraddirli, diventando causa di scandalo. Non si deve confondere, quindi, tra fede e violenza, tra sacralità e imposizione, tra cammino religioso e settarismo.

"Nelle società pluralistiche che credono nei valori democratici, come la Mongolia, ogni istituzione religiosa, debitamente riconosciuta dall'autorità civile, ha il dovere e soprattutto il diritto di offrire ciò che è e ciò che crede, rispettando la coscienza degli altri e mirando al bene di tutti", ha sottolineato.

Il Papa ha rivelato a questo proposito che desidera "confermarvi che la Chiesa cattolica desidera camminare in questo modo, credendo fermamente nel dialogo ecumenico, nel dialogo interreligioso e nel dialogo culturale. La sua fede si fonda sull'eterno dialogo tra Dio e l'umanità, incarnato nella persona di Gesù Cristo". "La Chiesa oggi offre a ogni persona e cultura il tesoro che ha ricevuto, rimanendo aperta e ascoltando ciò che altre tradizioni religiose hanno da offrire".

Dialogo e costruzione di un mondo migliore

In conclusione, Francesco ha ribadito che "il dialogo, infatti, non è antitetico all'annuncio: non appiattisce le differenze, ma aiuta a comprenderle, ne preserva l'originalità e permette di confrontarsi per un franco e reciproco arricchimento. In questo modo, è possibile trovare nell'umanità benedetta dal Cielo la chiave per camminare sulla terra".

"Fratelli e sorelle, il fatto che siamo qui oggi è segno che la speranza è possibile. In un mondo dilaniato da lotte e discordie, questo può sembrare utopico; eppure le più grandi imprese, le più grandi prodezze iniziano nel nascondimento, su una scala quasi impercettibile. Il grande albero nasce dal piccolo seme, nascosto nella terra", ha aggiunto il Santo Padre.

"Facciamo fiorire questa certezza, che i nostri sforzi comuni per dialogare e costruire un mondo migliore non sono vani. Coltiviamo la speranza", ha ribadito il Papa. "Le preghiere che eleviamo al cielo e la fraternità che viviamo sulla terra alimentino la speranza; siano la testimonianza semplice e credibile della nostra religiosità, del camminare insieme con lo sguardo rivolto verso l'alto, dell'abitare il mondo in armonia, non dimentichiamo la parola 'armonia', come pellegrini chiamati a curare l'atmosfera della casa, per tutti. Grazie.

Mentre concludiamo questa cronaca, Papa Francesco ha concluso la celebrazione eucaristica alla Steppe Arena, un palazzetto di hockey su ghiaccio al coperto di Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, una Messa che è stata celebrata nel primo pomeriggio. A breve riporteremo l'omelia del Santo Padre e le parole del cardinale Giorgio Marengo.

L'autoreFrancisco Otamendi

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