"Ieri abbiamo celebrato la solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Insieme a voi, vorrei affidare al suo patrocinio la Chiesa e il mondo intero, in particolare tutti i padri, che hanno in lui un modello unico da imitare. A San Giuseppe affidiamo anche i popoli dell'Ucraina martirizzata e della Terra Santa, che tanto soffrono per l'orrore della guerra".
Con questo saluto finale in italiano, Papa Francesco ha lodato il Santo Patriarca nel Pubblico la Chiesa e i popoli in guerra, in questo mercoledì dopo la solennità di San Giuseppe, e a pochi giorni dall'inizio del mistero della passione, morte e risurrezione del Signore, "ragione della nostra fede e della nostra speranza", ha detto il Pontefice, che ha letto personalmente solo la parte finale della catechesi.
In precedenza, nel suo discorso ai pellegrini francofoni, il Papa ha sottolineato: "Alla scuola di San GiuseppeAbbiamo appena celebrato, impariamo a riscoprire le virtù del coraggio e della prudenza per svolgere efficacemente la nostra missione di battezzati nella società di oggi".
"Nessuno possiede la vita".
Il Santo Padre, che ieri ha celebrato una solenne Eucaristia in Piazza San Pietro in occasione della Giornata Mondiale della Pace. undicesimo anniversario Dall'inizio del suo ministero petrino, nel 2013, ha lanciato un appello speciale per la protezione della vita in occasione della Giornata nazionale della vita in Polonia, il 24 marzo.
"Pensando alla vostra patria, vorrei condividere con voi il mio sogno, che ho espresso qualche anno fa scrivendo sull'Europa", ha detto il Papa. "Che la Polonia sia una terra che protegge la vita in ogni momento, dalla sua nascita nel grembo materno fino alla sua fine naturale". "Non dimentichiamo che nessuno possiede la vita, né la propria né quella degli altri. Vi benedico di cuore".
Ha anche approfittato dell'udienza per ricordare la celebrazione della prossima settimana dei misteri della passione, morte e risurrezione del Signore, motivo della nostra fede e speranza. Che Egli vi benedica abbondantemente e che la Madonna vi custodisca".
Prudenza, fare il nostro vero bene
Il Papa ha continuato con il ciclo di catechesi su "I vizi e le virtù", e concentra la sua riflessione sulla virtù della prudenza (Prov 15,14.21-22.33).
La prudenza è una delle virtù cardinali, insieme alla giustizia, alla fortezza e alla temperanza. Questa virtù dispone all'intelligenza e alla libertà di discernere e agire il nostro vero bene, ha spiegato il Santo Padre, con le parole lette da don Pier Luigi Giroli, uno dei suoi collaboratori.
"Prima di prendere decisioni, la persona prudente soppesa le situazioni, chiede consiglio, cerca di comprendere la complessità della realtà e non si lascia trasportare dalle emozioni, dalle pressioni o dalla superficialità.
"Nelle tempeste, fondati in Cristo, la pietra angolare".
In diversi passi del Vangelo, ha proseguito, "troviamo insegnamenti di Gesù che ci aiutano a crescere nella conoscenza di questa virtù. Ad esempio, quando descrive l'azione dell'uomo saggio che costruisce la sua casa sulla roccia e quella dell'uomo stolto che la costruisce sulla sabbia. Queste immagini evangeliche, che illustrano come agisce la persona prudente, ci mostrano che la vita cristiana richiede semplicità e, allo stesso tempo, accortezza, per saper scegliere la strada che porta al bene e alla vera vita.
In conclusione, il Santo Padre ha detto: "Chiediamo al Signore di aiutarci a crescere nella virtù della prudenza affinché, in mezzo alle tempeste e ai venti che possono scuotere la nostra vita, possiamo rimanere fondati in Cristo, la pietra angolare. Gesù vi benedica e la Vergine Santa vegli su di voi. Grazie di cuore.
Prima, nel dare il benvenuto ai pellegrini di lingua inglese - gruppi provenienti da Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Isole Faroe, Giappone, Corea e Stati Uniti d'America - ha menzionato la Quaresima: "A tutti voi auguro che il cammino quaresimale possa condurre alla gioia della Pasqua con cuori purificati e rinnovati dalla grazia dello Spirito Santo. Invoco su di voi e sulle vostre famiglie la gioia e la pace di Cristo".