Vaticano

Il cardinale Farrell: "I movimenti laicali devono sentirsi parte integrante della Chiesa".

Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha concesso un'intervista a Omnes dove parla dei movimenti e delle nuove comunità nella Chiesa.

Giovanni Tridente-20 aprile 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
kevin Farrell

Testo originale dell'articolo in inglese qui
Traduzione: Lino Bertuzzi

In Vaticano si terrà l'incontro annuale dei moderatori delle associazioni fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, in cui si parlerà del lavoro come luogo di santificazione e di testimonianza civile per tutti i soggetti coinvolti. Da parte sua, la Pontificia Università di Santa Croce ha ospitato una giornata di studio anch'essa dedicata ai movimenti, in una prospettiva teologica, riflettendo sugli aspetti del carisma, del battesimo e della missione.

Per l'occasione è intervenuto il prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il cardinale Kevin Farrell, responsabile dei movimenti e delle nuove comunità.

Eminenza, perché i movimenti e le nuove comunità sono importanti nella Chiesa?

-I movimenti ecclesiali, i gruppi di laici e le nuove comunità sono così importanti nel mondo in cui viviamo e nella cultura secolare che ci caratterizza, perché portano con sé un'energia, una grazia, uno spirito attraverso cui possono comunicare più facilmente la Parola di Dio ai nostri contemporanei. A sostegno di ciò, nascono movimenti per cogliere e portare il messaggio del Vangelo a tutte le persone, non solo con le parole, ma anche attraverso la testimonianza di vita nel lavoro e nella quotidianità. Questa è l'essenza dei movimenti.

 Quali prospettive dovrebbero avere questi gruppi alla luce della Nuova Evangelizzazione?

- È essenziale che tutta la Chiesa si renda conto dell'importanza dei movimenti per il mondo di oggi. Viviamo in una realtà in cui questi gruppi portano praticamente il peso dell'evangelizzazione. Sono parte integrante della Chiesa e hanno il dovere di vivere pienamente la loro missione, così come la missione della Chiesa stessa.

Qual è il denominatore comune che rende questi movimenti un frutto unitario dell'evangelizzazione?

-Queste realtà devono collaborare e lavorare insieme nelle diocesi per la predicazione, per la nuova evangelizzazione. E non esiste un movimento migliore di un altro.
 È sempre lo Spirito Santo che ha ispirato il carisma nei fondatori e nei moderatori, ma poi il grosso della testimonianza viene da tutti gli altri aderenti, perché il fondatore è la persona specifica che ha ricevuto il dono, ma il movimento è molto più vicino al centro dell'organizzazione.

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