Iniziative

Il luogo in Andalusia dove si possono vedere un centinaio di presepi provenienti da tutto il mondo.

Quando si avvicina il periodo natalizio è comune visitare presepi particolarmente famosi, ma il museo più spettacolare e più grande del mondo si trova in un luogo inaspettato, nel bel mezzo dell'Andalusia.

Javier García Herrería-24 novembre 2024-Tempo di lettura: 4 minuti
museo del presepe

Nel bel mezzo della campagna andalusa si trova la museo dei presepi più grande del mondo. La sua ubicazione nel comune di Mollina (Antequera, Malaga), con appena 5.000 abitanti, è dovuta al luogo di nascita dei suoi promotori, Antonio Díaz e Ana Caballero. Fin da giovanissimi, i due coniugi hanno approfittato dei loro viaggi in Spagna per vedere i presepi più caratteristici delle regioni che visitavano. 

I frequenti contatti con i presepisti hanno accentuato la loro passione per la storia e i dettagli di questa particolare arte, che combina scultura, pittura, architettura e tecniche di illuminazione. Questo hobby li ha portati ad acquisire numerose scenografie, fino a riunirle in un museo che ha aperto i battenti nel 2017. 

Il presepi sono stati donati dagli stessi artisti e dalle più svariate istituzioni, con il desiderio che il patrimonio presepiale non vada perduto e possa essere fruito da un vasto pubblico. I presepi non sono un hobby che muove masse di persone o grandi quantità di denaro, ma da due anni fanno ufficialmente parte del Patrimonio Culturale Immateriale della Spagna.

Storia del Museo

Il Museo de Belenes de Mollina è un centro espositivo unico nel suo genere. In pochi anni è diventato una meta imprescindibile per gli amanti dei presepi. Più di 200.000 visitatori hanno già attraversato le sue sale, ma per molti è ancora un gioiello da scoprire.

Questo ambizioso progetto è stato premiato con la medaglia d'oro del Federazione Internazionale dei Presepi nel 2023 e l'anno scorso si è tenuto un congresso di presepisti con oltre 800 partecipanti. 

Il museo è aperto dal mercoledì alla domenica, con orari prolungati in alta stagione. L'ingresso è molto economico e organizza laboratori e attività didattiche per i bambini. 

Dati del museo

Il museo dispone di oltre 5.000 metri quadrati, distribuiti in sette sale espositive. La collezione è in costante crescita e attualmente conta più di 100 presepi esposti.

Tutte le rappresentazioni contengono più di 7.000 figure inaspettate di scene bibliche, ambientate in paesaggi e contesti di culture diverse, ricreate con sorprendente dettaglio e realismo. 

Uno degli aspetti più sorprendenti del museo è la qualità dell'allestimento, che comprende un'illuminazione molto curata, la protezione di ampi vetri blindati per tutti i modelli e un allestimento molto confortevole e spazioso. 

Presepi sorprendenti

Il museo dispone di una sala con 20 diorami, questi piccoli presepi che mostrano una scena con un gran numero di dettagli, giocando con specchi e sfondi che si aprono su altri spazi in miniatura, offrendo allo spettatore una sensazione di grande profondità e realismo.

Una delle opere più suggestive non è un vero e proprio presepe, ma un grande modello circolare di 10 metri di diametro, che mostra le scene principali dell'Antico e del Nuovo Testamento, con la ricreazione dei principali passaggi biblici della storia della salvezza, da Adamo ed Eva alla Resurrezione di Gesù. 

Nei sotterranei del centro espositivo si trova anche un laboratorio dove vengono allestite le figure e le decorazioni per i modelli. Come se tutto questo non bastasse, ci sono decine di presepi in deposito, che rinnovano progressivamente l'esposizione.

Varietà e ensemble

Il museo ospita alcune collezioni di presepi particolarmente degne di nota. In primo luogo, vi è un gruppo di presepi napoletani, molto colorati ed esuberanti, ambientati nell'Italia del XVIII secolo. Seguendo una tradizione più popolare, austera e locale, la collezione comprende un gruppo di presepi valenciani.

Gli amanti dei presepi ambientati in contesti vari e originali apprezzeranno le scene rappresentate in altri momenti storici, eventi attuali o luoghi esotici. Per esempio, ci sono presepi ambientati in una favela di Rio de Janeiro, nel teatro romano di Cartagena, in una strada distrutta dalla guerra, nel Patio de los Leones dell'Alhambra o nella cattedrale di Burgos.

E, naturalmente, la mostra comprende anche presepi di artisti contemporanei che reinterpretano la tradizione presepiale, utilizzando materiali e tecniche innovative.

Pasqua

Uno dei modelli più suggestivi della mostra rappresenta la messa in scena della Passione di Cristo. L'Andalusia non può essere compresa senza la Settimana Santa, quindi non sorprende che un museo di presepi situato in questa regione abbia anche una rappresentazione della Passione di Cristo. 

È quindi del tutto naturale che in una delle sale espositive siano esposti dodici diorami che rappresentano l'ingresso di Cristo a Gerusalemme, l'Ultima Cena, la lavanda dei piedi, il bacio di Giuda, la preghiera di Gesù nell'orto, il rinnegamento di Pietro, la flagellazione, il processo davanti a Pilato, le cadute con la croce, la crocifissione, la discesa dalla croce e la resurrezione. Si tratta di un insieme di scene con figure di Ángela Tripi. 

Natale 2024

Per il Natale 2024, il museo ha aggiornato il suo catalogo includendo pezzi che si concentrano sulle conseguenze della guerra, oggi di grande attualità, come la Guerra in Ucraina o quello che si sperimenta nella Gaza o zone di confine tra Israele e Libano. Quindi, Anche nella guerra c'è speranzadi Josep Font, situato nella sala centrale, si possono vedere gli effetti devastanti di un bombardamento.

Anche il diorama La via della libertà (Road to Freedom), mostra una Sacra Famiglia ispirata alla fuga in Egitto, anche se in questo caso in fuga da guerra e miseria. Un invito a riflettere sulla pace e sulla situazione di molti migranti.

Il presepe è molto più di una semplice rappresentazione della nascita di Gesù. È un'arte che si è evoluta nel corso dei secoli, adattandosi a culture e stili artistici diversi. Il primo presepe di cui si ha notizia è quello di San Francesco d'Assisi, che nel 1223 celebrò la messa di Natale in una grotta in Italia. 

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