Attualità

In memoria del vescovo Javier Echevarría

A pochi giorni dalla morte del vescovo Javier Echevarría, il vicario ausiliare della Prelatura dell'Opus Dei ha scritto queste righe di ricordo per Palabra. In esse sottolinea due caratteristiche salienti della personalità del prelato.

Fernando Ocáriz-2 de Gennaio de 2017-Tempo di lettura: 3 minuti
Monsignor Javier Echevarría

Naturalmente, ho provato e continuo a provare un grande dolore - come tutti i fedeli dell'Opera e molte, molte altre persone - per l'inaspettata morte dell'uomo che per 22 anni, come Prelato, ha diretto l'Opera di San Paolo. Opus Dei e noi lo chiamiamo giustamente Padre. Allo stesso tempo, il Signore dona serenità, perché grazie alla fede sappiamo che, con la morte, la vita non si perde ma si cambia in una migliore: nell'esistenza beata che Gesù Cristo ha promesso a chi lo ama. E l'amore di Mons. Javier Echevarría a Nostro Signore e, attraverso di Lui, a tutte le creature, era grande, sincera, piena di conseguenze pratiche.

Fedeltà dinamica

In queste brevi righe, vorrei sottolineare solo due tratti fondamentali. Il primo è il suo senso di fedeltà: una fedeltà incrollabile alla Chiesa, al Papa, all'Opus Dei, ai fedeli della Prelatura, ai suoi amici, che era la conseguenza o l'espressione della sua fedeltà a Gesù Cristo, nostro Dio e Signore. Tutta la sua vita, da quando chiese l'ammissione all'Opus Dei nel lontano 1948, fu segnata da questa virtù umana e soprannaturale, che crebbe grazie allo stretto rapporto che mantenne prima con San Josemaría e poi con il Beato Álvaro del Portillo, con il quale collaborò per molti anni nel governo della Prelatura. Come ho detto poche ore dopo la sua morte, l'aver vissuto per tanti anni accanto a questi due santi ha lasciato un segno indelebile nell'anima di Mons. Echevarría, che spiega, almeno in parte, il suo profondo senso di fedeltà.

La sua era una fedeltà dinamica che, pur conservando intatta la sostanza, lo spirito, cercava anche la volontà di Dio di fronte alle mutevoli esigenze dei tempi e delle persone.

Pochi minuti prima di morire, ha voluto lasciarci questo desiderio. Come ha detto la persona che lo assisteva più immediatamente in quel momento, l'intenzione della sua preghiera al Signore era la fedeltà di tutti noi.

Amore per il Papa

Una particolare manifestazione di fedeltà riguarda la preghiera per il Romano Pontefice. Seguendo le esortazioni dei suoi predecessori, il suo incoraggiamento a pregare sempre di più per il Vicario di Cristo in terra è stato costante. In questo modo, ha anche concretizzato l'aspirazione del Fondatore dell'Opera: servire la Chiesa come la Chiesa desidera essere servita, all'interno delle caratteristiche che Dio stesso ha comunicato a San Josemaría. Una manifestazione di questa comunione con l'intero Corpo Mistico di Cristo è l'ordinazione di più di 600 sacerdoti durante gli anni del suo servizio come Prelato dell'Opus Dei.

In questo contesto, sono lieto di notare la generosità con cui Mons. Echevarría ha accolto le richieste dei vescovi di molte località di avere sacerdoti incardinati nella Prelatura per collaborare direttamente negli uffici o incarichi pastorali diocesani. E questo nonostante il fatto che il numero di sacerdoti della Prelatura, pur essendo elevato, non sia sufficiente a soddisfare le numerose esigenze della pastorale ordinaria.

Interesse per ogni persona

La seconda caratteristica che vorrei sottolineare è la sua generosa dedizione a ogni persona che gli chiedeva un consiglio, una guida, una preghiera; o che semplicemente gli rivolgeva un saluto o un commento quando lo incontrava in un corridoio. Non si limitava ad ascoltare, ma era coinvolto in ciò che sentiva, attento, calmo, mai di fretta, sempre con un interesse la cui autenticità era evidente.

Il suo zelo di pastore non si limitava alla cura di quella piccola parte del popolo di Dio che è la Prelatura. Il suo cuore si era allargato sempre di più. Come sacerdote e come vescovo, sentiva il peso delle anime, soprattutto di quelle più bisognose: per le vittime di calamità naturali o del terrorismo; per i rifugiati; per i malati; per la pace in Siria, in Iraq, in Venezuela e in tutti i Paesi che attraversano momenti difficili; per le persone disoccupate o in difficoltà familiari di ogni tipo... Ogni settimana, a Roma, riceveva gruppi di persone provenienti da tutto il mondo, che gli chiedevano di pregare per le loro necessità spirituali e materiali. Tutti avevano un posto nel suo cuore, come aveva imparato da San Josemaría e dal Beato Alvaro del Portillo.

La carità

Un'altra manifestazione della sua preoccupazione per gli altri: il giorno prima della sua morte, il vescovo Echevarría mi disse che gli dispiaceva che tante persone dovessero prendersi cura di lui, occupandosi delle sue necessità. Gli ho risposto dall'interno: No, Padre, sei tu che ci sostieni tutti. In questo nuovo periodo che si apre davanti a noi, vorrei ripetervi queste parole e chiedervi, per vostra intercessione, di sostenerci e di aiutarci a essere buoni figli della Chiesa, con l'aiuto di San Josemaría e del Beato Alvaro.

Il vescovo Echevarría portava ogni giorno tutte queste intenzioni alla Santa Messa. Il sacrificio dell'altare è come il stampo dove le aspirazioni e le opere degli uomini acquistano il loro vero significato attraverso la loro unione con il sacrificio della Croce. Ora, mi consola pensare che, dal cielo, il vostro Massa è diventato eterno: non più sotto i veli del sacramento, ma nella visione frontale della gloria divina, con la sua intercessione sacerdotale per tutti. Così chiedo al Signore per la mediazione materna della Vergine, Madre di Dio e Madre nostra.

L'autoreFernando Ocáriz

Ausiliare e Vicario generale dell'Opus Dei

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